Pirandello diverso

Pirandello tre generazioni a confronto è uno dei progetti presentati per la stagione 2016/2017 dal Franco Parenti: un modo per far dialogare gli artisti, costruendo un confronto e un percorso per il Teatro e per il pubblico all’interno di un universo, in questo caso quello di Pirandello, vissuto e raccontato attraverso sguardi diversi, in diversi momenti dell’anno, da diverse urgenze. La prima tappa è Partitura P. di Fabrizio Falco, in scena dal 12 al 30 ottobre.

Immaginazione, morte e vita s’intrecciano in questa sinfonia di personaggi e mondi pirandelliani. Tre racconti e tre stati d’animo che si fondono e susseguono trasformandosi in un unica partitura musicale. Fabrizio Falco, solo sul palco con una sedia, vestito di bianco e in comunicazione profonda con le luci calde e significanti di Daniele Ciprì e ancor più con la musica di Angelo Vitaliano, dà l’impressione d’essere profondamente e sinceramente presente. Abita i testi che ha scelto e che ha fatto suoi, trasmette con gli occhi e con la voce le enormi questioni senza risposta che essi affrontano.
Rivolto a un tu invisibile, è l’Uomo dal fiore in bocca, che brucia di vita proprio perché consapevole della condanna a morte cui ognuno di noi è soggetto, che s’aggrappa all’immaginazione e s’abbandona a fantasticare su vite estranee, non per piacere ma perché chi sa che la sua vita ha giorni contati come i ciuffi d’erba d’un cespuglio deve volare, uscire, vivere – non può restare fermo, chiuso tra le anguste mura della quotidianità.
Quel tu invisibile cui l’uomo si rivolge sembra poi prender corpo nell’inerme Io senza forma di Una giornata, che da estraneo si trova a guardar la propria vita senza riconoscere un tempo che già è passato, ritrovandosi solo nell’abisso dei propri occhi di bambino – già vecchio – che guarda il mondo da un interno tanto interno da non poter arrivare a toccare nulla della vita stessa.
E infine quest’uomo che ha vissuto senza rendersene conto diventa quel Belluca (Il treno ha fischiato) di cui si racconta che, ormai anziano di un’esistenza impossibile, cieca e sorda, le orecchie gli siano state sturate grazie al banale e inaspettato fischio d’un treno che gli ha portato l’aria fresca dell’immaginazione, con i suoi echi di luoghi ignoti e lontani: d’ora in poi sarà libero non di vivere ma d’immaginare, d’andarsene qualche volta in Siberia o nelle foreste del Congo…

Vita pare non essercene mai, o non si possa mai vedere se non attraverso un gioco di specchi tra morte e immaginazione. E la rifrazione – delle prospettive, delle immagini, delle identità – propria dell’immaginario pirandelliano riconduce anche al sottotitolo, Uno studio su Pirandello, che, forse, vuol suggerire come in quest’incrociarsi e rispondersi di voci e melodie, scomponibili o visibili da lontano come unica partitura, nulla può giungere a compimento, sempre si frangono significati, angolazioni, percezioni.

Lo spettacolo continua
Teatro Franco Parenti

Via Pier Lombardo 14, Milano
dal 12 al 30 ottobre 2016, martedì, giovedì e sabato 20.45
mercoledì e venerdì 19.30, e domenica 15.45

Teatro Franco Parenti, in collaborazione con Minimo Comune Teatro, presenta
Partitura P.
Uno studio su Pirandello
tratto da Luigi Pirandello
diretto e interpretato da Fabrizio Falco
disegno luci Daniele Ciprì
musiche Angelo Vitaliano
costumi Marina Tardani
aiuto regia Maurizio Spicuzza