Storia di una confessione

argot-romaVa in scena al Teatro Argot Studio, per Dominio Pubblico, Passi – una confessione, un’esperienza di teatro autobiografico nata dal sodalizio di Tamara Bertolini e Michele Baronio.

Nel buio di uno spazio intimo e apparentemente impenetrabile si rimane appesi ai fili dei nostri pensieri, dei nostri ricordi, di un passato che riemerge attraverso differenti voci.

Passi – una confessione ci appare come un racconto crudo e, al tempo stesso, poetico di una vita nella quale ogni spettatore riesce a ritrovare il fil rouge della propria esistenza.

Fin da subito, il pubblico viene invitato a scivolare lentamente all’interno di una stanza oscura: la scenografia è essenziale, le luci puntano su un elemento che domina lo spazio, ossia il corpo di una donna sorretta da un filo. Un paio di scarpe rosse sulla scena attende di essere indossato.

Pochi elementi sufficienti perché il viaggio inizi: un percorso a ritroso alla ricerca delle proprie origini, della propria identità. Momenti di frenesia si alternano a tristezza, risate, calma placida. Si ripercorrono istanti di vita passata, in cui si mescolano le paure e le costrizioni che ognuno di noi ha sperimentato da vicino. Il tutto passando da un ricordo all’altro nello spazio di pochi secondi, creando un ritmo vivace che non stanca, e che anzi lascia ogni astante sospeso, in attesa del momento successivo.

Una confessione aperta, gridata anche, incorniciata da immagini semplici proiettate sullo sfondo attraverso una lavagna luminosa, grazie alle quali i pensieri e le paure sembrano concretizzarsi. Le parole diventano visibili, così evidenti che le costrizioni non possono più essere nascoste o negate.

Passando da un filo all’altro che la lega, la tiene sospesa, Tamara Bartolini si muove abilmente sulla scena per raccontare una storia privata e universale al tempo stesso. Quella di una vita da ripercorrere in tutte le sue tappe, dissotterrando i legami – sociali, familiari, educativi, sentimentali, artistici –   attraverso i quali ci costruiamo come individui. E andiamo avanti così: appesi, a volte un po’ costretti e soffocati.

Partendo dalla descrizione di un difetto fisico si ripercorre il cammino di una bambina, poi adolescente, poi donna, e delle sue frustrazioni. E la vediamo dondolarsi, correre, in alcuni istanti quasi paralizzarsi o impazzire, oppure al contrario abbandonarsi a una contemplazione più serena. E la scena nella quale si muove è la sua mente e il suo passato: buia perché lontana, illuminata solo negli istanti in cui un ricordo o una sensazione sembrano riaffiorare.

Lo spettacolo, vincitore nel 2014 del premio produzione di Dominio Pubblico Officine, narra un tipo di teatro che si staglia sulla via dell’indagine personale e in cui essenziale è il ruolo della musica e delle immagini. Quinta produzione per il duo romano, Passi – una confessione riesce a catturare il pubblico trascinandolo in una dimensione onirica.

Lo spettacolo continua
Teatro Argot Studio
Via Natale del Grande 27, Roma
dal 24 febbraio al 1 marzo 2015
dal martedì al sabato ore 21.00, domenica ore 17.30

Passi – una confessione
di e con Tamara Bartolini
regia Tamara Bartolini / Michele Baronio
assistente alla regia Antonio Cesari
scene, luci, suoni e immagini live Michele Baronio
canzone originale Ilaria Graziano
collaborazione artistica Alessandra Cristiani
foto Margherita Masè
grafica Giulia Zappa
produzione Bartolini/Baronio e 369gradi
co-produzione Sycamore T Company