Persi in sala

Il Teatro India pre-ristrutturazione (prevista per il 2013) si occupa di arte sperimentale e si lascia occupare dalle 18 compagnie coinvolte in una commistione liquida d’espressioni.

Perdutamente è un invito rivolto agli artisti per riflettere sul concetto di perdita e quindi sull’abbandono, il distacco, l’essere dimenticati e dimenticare, sul trascorrere del tempo e i problemi che vi restano attaccati, quotidianamente ˗ il tempo occupato dalle nostre vite. L’intera struttura dell’ex complesso Mira Lanza torna alla vocazione industriale, ma se in passato prodotto di fabbrica erano saponette, candele e detersivi, la factory voluta dall’instancabile direttore del Teatro di Roma, Gabriele Lavia, macina cultura e quindi al massimo bolle di sapone, sgargianti, fluttuanti, di ogni foggia e dimensione. Qualcuna si fracassa sulla parete, altre si sovrappongono e fanno un pezzo di strada assieme, altre ancora esplodono, lassù in aria, all’apice della gloria.
21 giorni di discussioni, 54 giornate di lavoro, 18 compagnie coinvolte. Dal 3 al 21 dicembre, qualsiasi spazio nella struttura dell’India è stato un’occasione. Per emozionarsi, sorridere, restare perplessi, osservare, commuoversi, pensare, lasciare andare, insomma per partecipare. Nessuna quarta parete. Il pubblico è stato coinvolto e di più, ha invaso il campo. (In effetti, siamo l’umanità dei social network, della pubblicità e della condivisione, internet è il nostro grande palcoscenico e ognuno di noi si crogiola di essere il nome in cima al cartellone). Sono persone, non attori a sparpagliarsi nel foyer gridando la loro protesta di comunità viva e sepolta (Zombitudine). Chiunque poteva portare un oggetto per l’istallazione di Art you lost? Le voci in diffusione nei Bagni Rossi allestiti dal Teatrodelleapparizioni sono state registrate da frequentatori occasionali della toilette pubblica. Ognuno, quindi, era libero di loggarsi e recitare a soggetto. L’atmosfera mellow, tra divani rossi e bicchieri di rosso, ha un respiro europeo. Peccato che l’elaborazione sul tema portante cominci non appena si mette piede a teatro. Nessuna indicazione, a parte luogo e orario, si ondeggia tra gli spettatori in attesa e ci si perde. Per esempio, avendo in tasca un biglietto per i Bluemotion ci si ritrova seduti in platea ad assistere a un altro spettacolo. Può capitare e, onestamente, è capitato. Persi in sala, appunto. Ma perdersi è anche sorprendersi e Culo di Gomma è riuscito nell’intento. Un allestimento interessante, sapiente, per la regia di Francesca Macrì, che trae spunto da Pier Paolo Pasolini, la lettera luterana I giovani infelici che sembra tutto quanto si possa dire o pensare sull’età inquieta, l’adolescenza. Otto giovanissimi protagonisti reiterano un dialogo insulso e si mostrano tanto abulici e disfattisti, quanto freschi nelle loro speranze ingenue verso il futuro e furenti di rabbia contro l’indifferenza di genitori che voltano le spalle mostrando i loro “culi di gomma”. Uno spaccato di vita quasi indecente per il suo realismo, raggiunto anche grazie agli interpreti non professionisti, talmente in parte che gli si perdonano le voci cantilenanti e i gesti ripetuti come a seguire le indicazioni di un occhio amorevole, attento all’estetica scenica. Finiscono la sequenza e ricominciano nello stesso identico modo, come si fa con un filmato su Youtube. Superato lo sconcerto e il dubbio che possa andare avanti in eterno, si apprezzano le altre numerose trovate drammaturgiche, i monologhi interiori, le sovrapposizioni, la suggestione, il testo pasoliniano. Ogni persona, ogni elemento è valorizzato e armonico per merito dell’ottima regia.
A fine serata arriva il turno dei Bluemotion, formazione composita nata nel 2008 all’Angelo Mai di Roma. Il gruppo propone un omaggio a Pasolini stavolta tratto da Petrolio, testo incompiuto e pubblicato postumo nel 1992, proposto nello stile di Safari, il loro allestimento precedente, in scena nel 2011. Bluemotion PETROLIO Safari è una performance multisensoriale, tecnologica, provocatoria, ossia, fondamentalmente, è un concerto live di un gruppo di bravi musicisti che accompagnano le suggestioni della video arte proiettata su tre schermi sincronici oppure sono suggestionati dai monologhi recitati in primo piano, sguardo fisso sulla macchina da presa, tra i quali vale la pena citare, il video-diario (o confessionale) di Miguel, giovane dal passato movimentato che si rivolge trepidante al suo beniamino Pier Paolo e gli propone una lettura sciamanica del suo quadro astrale. Ma è la musica l’elemento portante, irrompe a effetto o si mantiene come sottofondo, visita i classici di Patti Smith (notevole Sylvia de Fanti) e Lou Reed oppure si colora di atmosfere elettro-lounge, mantenendo sempre un alto grado di coinvolgimento. In ciò risiede la bravura del gruppo, nella capacità di creare un ambience, di mescolare video e sonorità. Non a caso si sono occupati della regia di Angelo Mai Sessions, in occasione dell’uscita dell’ultimo album di Niccolò Fabi, Ecco.
Quando ci si perde si trova sempre qualcosa e vale quasi sempre la pena.

Lo spettacolo continua:
Teatro India
Lungotevere Vittorio Gassman – Roma
fino a venerdì 21 dicembre, ore 21.00

Perdutamente. Variazioni, incidenti, distrazioni, teorie sul tema della perdita
Titoli in cartellone lunedì 17 dicembre:

Bluemotion presenta
Bluemotion PETROLIO Safari
ideazione e regia Giorgina Pilozzi
con Lorenzo Corti, Cristiano De Fabritis, Sylvia De Fanti, Roberto Dell’Era, Rodrigo D’Erasmo, Gian Marco Di Lecce, Mafalda, Andrea Fish Pesce, Laura Pizzirani, Valerio Vigliar
suoni Paolo Panella
tecnica Diego Pirillo, Francesco Pantosti, Fabrizio Meola
tecnico video Alessio Spirli
prodotto da Angelo Mai Altrove Occupato + Bluemotion
(durata 50 minuti circa senza intervallo)

Compagnia Biancofango presenta
Culo di Gomma ovvero La perdita dei padri
drammaturgia Francesca Macrì, Andrea Trapani
regia Francesca Macrì
con Andrea Trapani, Mirtilla Durante, Clelia Scarpellini, Giulia Biagi, Alex Velini, Mauro Fortunato, Paolo Leccisotto, Erica Galante, Federico Prignano
collaborazione alla drammaturgia Livia Adinolfi, Valerio Bucci
con estratti della lettera luterana I giovani infelici di Pier Paolo Pasolini
musica dal vivo Luca Tilli
aiuto regia Gianmarco Di Traglia
(durata 45 minuti circa senza intervallo)