La discrezione e l’eleganza

Piers Faccini ritorna all’Epicerie Moderne di Feyzin con uno splendido concerto. Un’atmosfera intima e riservata, mantenuta per tutta la durata dello spettacolo, ha trasportato il numeroso pubblico in una delicata sospensione temporale.

Pittore, musicista, fotografo. La figura di Piers Faccini è sfaccettata come la sua appartenenza nazionale. Un genuino “prodotto europeo”, ricco e tremendamente interessante. Nato in Inghilterra da padre italiano e madre inglese, cresciuto in Francia per poi tornare nella patria natia, il Nostro è oramai diventato un riferimento imprescindibile nel panorama della musica internazionale.

Piers Faccini ha sicuramente un debole per Lione e i suoi dintorni (l’avevamo visto aprire la Nuit italienne quest’estate alle Nuits de Fourvière) e questo amore si concretizza nei molti spettacoli che l’artista offre ai suoi numerosi e attenti ascoltatori. Perché si tratta, senza alcuna ombra di dubbio, di un’offerta. Un concerto di Faccini non è semplicemente una serata di musica piacevole e raffinata, ma una tanto complessa, quanto delicata, carezza amorevole. Un gesto di esposizione e, insieme, di intima correlazione con l’altro.

La serata è stata aperta dal concerto della lionese Yasmina Sana. Un’artista interessante ma, forse, un po’ troppo vittima del proprio charme e della propria timidezza. I suoi lunghi silenzi si sono alternati a prove vocali di un certo rilievo, mostrando al pubblico tanto un’indiscutibile raffinatezza quanto una mancanza di incidenza.

Il pubblico attende Piers Faccini. Le luci si abbassano, il silenzio cala sulla sala. Una voce lontana si palesa e gli ascoltatori (“ascoltatori” e non “spettatori”, perché l’aspetto visivo, inizialmente, non era sollecitato) entrano immediatamente nel mood della serata. L’artista viene preceduto dalla propria voce, che si fa spazio nella sala dell’Epicerie Moderne. Un breve inedito, essenziale ma lontano da qualsiasi povertà, è il segno dell’inizio del concerto. Piers Faccini sale sul palco, camminando senza alcuna fretta, spinto solo dalla corporeità della voce e, senza soluzione di continuità, passa a Black rose, la canzone che inaugura l’ultimo album, Between dogs and wolves del 2013. Accompagnato alle percussioni da Simone Prattico, il cantautore inglese prosegue con Il cammino (delicata ballata in italiano), Missing words (che ripropone gli umori di Horn di Nick Drake, piccola perla incastonata in quel capolavoro senza tempo che è Pink Moon), Reste la marée e Broken mirror, tutte tracce provenienti dall’ultimo lavoro. Faccini è un maestro nell’alternare, sia negli album che durante i concerti, sonorità inglesi, francesi, mediterranee, tropicali e d’oltreoceano. La ricchezza musicale, materica, presente in ogni singola opera, è qualche cosa di straordinario. Durante l’ascolto è cosa normale chiedersi se ci si trovi ancora nel campo della musica o si sia passati all’alchimia: a metà strada tra scienza e magia, dove le piccole quantità concorrono alla riuscita dell’agognata perfezione.

Piers Faccini dosa con sapienza, mescolandole con la delicatezza dello strumento vocale, origini, provenienze e sapori di ogni dove. La sua musica è ricca perché non esagera: nell’essenzialità, egli riesce a proporre una tavolozza quasi infinita. È proprio questa particolarità a segnare con decisione la sua grandezza.

Dopo aver pubblicato due album come Leave no trace del 2004 e Tearing Sky del 2006, Faccini pubblica nel 2009 Two grains of sand, lavoro che riscuote un ottimo successo di pubblico e di critica. Toni pacati, melodie eleganti e un non-so-che di eminentemente statunitense (coadiuvato dall’armonia, da una r che rotola alla Eddie Vedder), rendono quest’opera una piccola perla tra i più begli album di quell’anno. Canzoni e ritmi ben studiati si alternano in maniera pressoché perfetta, andando a formare un mix eccellente e mai noioso.

Con il successivo My wilderness del 2011, le atmosfere si arricchiscono e si complicano senza, però, diventare troppo intricate. Fanno i loro ingressi fiati e percussioni che concorrono ad aprire questa musica a tutta una serie di influenze (tribali, messicane, mediterranee, spiritual). La sintesi, l’essenzialità rimangono i canoni fissi di Piers Faccini e ciò viene testimoniato anche dall’ultimo album, colonna vertebrale del concerto all’Epicerie moderne.

E mentre le canzoni si susseguono numerose, l’aspetto visivo inizia a mostrare il suo rilievo. Faccini non è “solamente” un cantautore, ma un vero e proprio artista a tutto tondo. Fotografo, pittore, ha l’abitudine di inserire i suoi lavori visivi nei suoi album e anche durante i concerti. E anche questa sera, ha imbastito un piccolo altare, sapientemente illuminato, in grado di proiettare alle sue spalle alcune immagini fotografiche di sapore pittorialista che, con il passare dei minuti, hanno formato un cammino e una natura in grado di rigenerarsi.

Ma il focus dell’azione rimane, senza dubbio, l’aspetto vocale. La sua voce, di tanto in tanto, sembra rotolare, alla ricerca di se stessa. Lungi dall’essere indecisa o poco convincente, la voce si dimostra essere il miglior compagno di viaggio che si possa concepire. E durante questo cammino, emergono immagini di tumbleweed, di cavalli galoppanti, di armoniche a bocca dimenticate nella polvere sabbiosa, di pastori americani rivolti a Dio.

C’è qualcosa della discrezione e dell’eleganza di Nick Drake, dell’atmosfera sognante dei Mojave 3, di Leonard Cohen e di Bonnie “Prince” Billy. Faccini è un cantore di storie che ipnotizza, come Bob Dylan, bloccando lo scorrere della vita, sospendendo il flusso temporale, lasciandoci adagiare di nuovo al suolo solamente quando la musica è terminata.

Una serata con Piers Faccini è un’esperienza di leggerezza. Una poetica trascendenza immanente.

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Le concert de Piers Faccini à L’Epicerie Moderne de Feyzin a représenté un véritable cadeau offert aux amoureux de la bonne musique. Le musicien anglais a su peindre une œuvre délicate, caressant des mélodies provenant d’Angleterre, des îles tropicales, des Etats-Unis, d’Italie. Le résultat a été un mélange de rare beauté et de savante finesse. Un concert généreux, riche et essentiel qui restera longtemps dans le cœur des auditeurs.

Il concerto ha avuto luogo:
L’Epicerie Moderne
Place René Lescot – Feyzin (Francia)
mercoledì 6 novembre, ore 20.30

L’Epicerie Moderne presenta
Piers Faccini (+ Yasmina Sana) en concert
http://www.epiceriemoderne.com/

Set
Waiting by the water
Black rose
Il cammino
Missing words
Reste la marée
Broken mirror
Mangé pou le cœur (cover di Alain Péters)
Ugly places
Two grains of sand
If I
Three times betrayed
Like water like stone
A storm is gonna come
The beggar & the thief
A home away from home

Encore
Strange is the man
Tribe