La Radio del sacro sfuggente

Nei giorni precedenti Pasqua, dal 12 al 14 aprile, la Passione di Cristo è stata rappresentata anche sul palco del Teatro Cantiere Florida grazie allo spettacolo, in prima nazionale, Radio Golgota della Compagnia OSM Occhisulmondo.

La fonte di ispirazione è Il libro della Passione di Ibañez Langlois, opera in versi che rivede i grandi avvenimenti della storia dell’uomo, fatta di azione e proteste, prendendo come episodio cardine la Passione e la Resurrezione di Gesù Cristo, raccontato nelle Sacre Scritture evangeliche. Proprio su questo tema fanno leva i due drammaturghi Daniele Aureli e Massimiliano Burini (anche nelle vesti di regista). Usano il tema della Passione per ragionare sull’esistenza di una forma precisa o meno della sacralità attraverso ciò che non è sacro per definizione, il corpo umano. Radio Golgota rappresenta inoltre il primo capitolo di una trilogia sulla quale i due drammaturghi stanno lavorando.
Quello che ci appare è un mondo surreale, buio, tetro ed “elettronico”. Un mondo evocato con tutti i mezzi teatrali possibili, dove interferiscono scritture sonore, coreografiche, testuali, e scenografiche (quest’ultime le meglio riuscite). Ogni elemento gioca un ruolo fondamentale nella composizione drammaturgica, dalla più piccola luce accesa o spenta, fino alla maschera indossata da uno degli attori. Un continuo gioco tra ciò che è definito e ciò che non lo è.
Questo tutt’uno dovrebbe essere la messa in scena di una ricerca sull’esistenza, di una forma di sacro attraverso l’episodio della Passione – visto come simbolo del sacro cristiano e come metafora della sofferenza e della ribellione.
L’evento è presentato attraverso il mezzo più dissacrante che esista, ossia uno show di cabaret, in cui Erode rappresenta lo showman e il fenomeno da baraccone è il martire, ossia Gesù. Una lotta “non lotta” che finisce per essere gestita dal martire che non reagisce, non rispondendo alle provocazioni. Il suo silenzio e il suo “non fare” (autentico gesto rivoluzionario) risultano sfuggenti, disarmanti e sconvolgenti per il maltrattatore/presentatore, che così vede ridimensionata la propria esibizione in questa Radio “Calvario” (calvario è la traduzione della parola ebraica golgota) nella scena più emblematica e meglio riuscita dello spettacolo.
Secondo una costruzione coerente alle intenzioni, al protagonista simbolo del sacro, il martire (interpretato da Samuele Cardini) è assegnata la parte coreografica dell’espressione artistica; la parte vocale è lasciata, al contrario, agli altri personaggi (dissacranti), impersonati da Francesco “Bolo” Rossini.
Purtroppo, a parte la scena succitatata, il resto dello spettacolo risulta alquanto fumoso. Tanto più chiare appaiono le intenzioni e i messaggi dalle note di regia, tanto meno lo risultano sul palco. Poco comunicative sembrano, soprattutto, alcune scelte scenico-drammaturgiche che non danno né ritmo né maggiore chiarezza allo spettacolo. Il quale, a sua volta, risulta tetro, ovviamente anche a causa delle tematiche, ma di un tetro che non scuote veramente lo spettatore. Forse perché il ritmo della messa in scena sembra maggiormente curato (o così ci pare) dal punto di vista di chi sta sul palco piuttosto che dell’osservatore. Un ritmo eccessivamente costante, nonostante le alternanze di elementi che intervengono, che finisce per sfibrare, soprattutto i non addetti ai lavori. E quindi, a rendere vano il lavoro concettuale e artistico (anche nel senso di artigianale) di base alla messa in scena. Questo ci pare un peccato sia per la qualità del lavoro della Compagnia sia per gli spettatori.


Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Cantiere Florida

via Pisana, 111r – Firenze
da mercoledì 12 a venerdì 14 aprile, ore 21.00

Radio Golgota

Liberamente ispirato a Il Libro della Passione di J. M. Ibáñez Langlois
drammaturgia Daniele Aureli e Massimiliano Burini
regia Massimiliano Burini
con Samuele Cardini e Francesco “Bolo” Rossini
drammaturgia sonora live Nicola “Fumo” Frattegiani
drammaturgia e regia video live Matteo Svolacchia
consulenza videomapping Mattia Maiotti
scene Francesco “Sky” Marchetti
maschera a cura di Mariella Carbone
disegno luci Gianni Staropoli
foto Matteo Fiorucci e Andrea Ulivi
produzione Occhisulmondo, Versiliadanza, Fontemaggiore Centro di Produzione
con il sostegno di MiBACT, Regione Toscana, Comune di Firenze