Thom Yorke, pensaci tu

Al Teatro Brancaccio di Roma le sempiterne parole del Bardo si fanno passi di danza neoclassica grazie ai ritmi sincopati e metallici degli esplosivi Radiohead. L’applauso, però, rimane sospeso per Radio & Juliet dell’Opera Balet Maribor.

Un video in bianco e nero fa da sfondo all’ingresso dei personaggi. Romeo, Mercuzio, Tebaldo, Benvolio e gli altri avanzano lentamente sul palco per poi uscirne subito, mentre Giulietta dorme sul grande schermo. La storia si dipana in modo lineare, con quadri coreutici abbastanza prevedibili che raccontano senza mai confondere le sventure dei giovani amanti. I danzatori dello Slovene National Theatre sono decisamente all’altezza della pièce oramai di repertorio nel mondo del balletto neoclassico, dando grande prova della propria prestanza fisica e della padronanza di corpo e movimento.

Le poche sbavature, dovute forse al rapido susseguirsi dei vari pas, in accordo con la febbrile frenesia della colonna sonora, non vanno comunque a inficiare il risultato finale, regalando una performance decisamente sentita dagli interpreti. Una volta confermata la bellezza estetica dei giochi di luci e ombre ricreate dai sinuosi movimenti del suo corpo di ballo, il coreografo Edward Clug sembra però ritenersi soddisfatto e non pare volersi spingere oltre i limiti imposti dal canone.

Ancora una volta la musica non riesce a fondersi con la danza, limitandosi a un piacevole accompagnamento agli altrettanto piacevoli gesti narrativi. Le straordinarie capacità dei danseurs, primo tra tutti il “bionico” Romeo, vengono costrette in uno sterile susseguirsi di sequenze illuminate soltanto dalle trovate del costumista, che reinventa l’immaginario del celebre ballo in maschera con un semplice cambio di paradigma.

Dopo svariati minuti di coreografie minimaliste, spesso e volentieri ripetute e sempre meno incalzanti, il video torna a campeggiare sul palco, narrandoci, per il sollievo di molti, il suicidio della giovane Capuleti, che sovverte improvvisamente la “poetica” di Clug. L’avvicendarsi di morti vere e presunte si esaurisce in pochi attimi, le luci si accendono su un ensemble avido di applausi e un pubblico a dir poco perplesso.

L’Opera Balet Maribor ci ricorda che non basta sommare due capolavori per crearne un terzo, che per trasgredire ai canoni non serve una musica stridente, ma un’idea valida.

Lo spettacolo è andato in scena
Teatro Brancaccio

via Merulana, 244 – Roma
martedì 22 e mercoledì 23 marzo
ore 21.00

Operabalet Maribor, Slovene National Theatre, presenta
Radio & Juliet
musiche dei Radiohead
coreografia Edward Clug
con Tijuana Križman Hudernik, Matjaž Marin, Edward Clug, Gaj Žmavc, Sergiu Moga, Yuya Omaki e Tiberiu Mihai Marta
luci Tomaz Premzl
suono e video Gregor Mendas
produzione Stéphane Fournial