La politica R.I.P., il teatro è REP

Parte da Roma una riforma culturale che è poi un allineamento agli standard europei di considerazione sociale nei confronti del teatro.

Le otto settimane previste per il REP si propongono di ricostituire le compagnie di repertorio e restituire dignità alla drammaturgia (italiana) contemporanea. Ma in che cosa consiste il REP?
L’idea nasce due anni fa da un gruppo di attori impegnati in un allestimento con almeno dieci personaggi, una chimera nel panorama di austerità imposta dall’estinzione di fondi e pubblico che impone rappresentazioni con uno/due attori in media. L’intero gruppo apprezza l’esperienza artistica e umana. Il regista e interprete, Paolo Sassanelli, volto noto anche del nostro cinema, suggerisce di ampliare gli orizzonti e si fa promotore di un progetto più temerario e durevole. Il clima attuale è preoccupante: la chiusura dell’ETI, teatri che rischiano di diventare sale bingo, milioni di lavoratori che arrancano, palchi sequestrati dalla lunga mano della televisione, stregati dall’artificiale euforia del musical, spettacoli allo sbaraglio, spettatori allo sbando. Le proteste in atto negli ultimi anni mostrano la necessità di creare una strada alternativa e restituire ossigeno a una forma d’arte nobile. «Pensiero e azione», citano in conferenza stampa. Così nasce l’associazione culturale Gruppo Danny Rose, ispirato allo sventurato agente teatrale ideato da Woody Allen. Soci firmatari, quaranta artisti e più, con la medesima prospettiva di riscattare una categoria, disposti a investire sia a livello professionale sia economico. L’associazione, infatti, almeno in questa fase, smarca le interferenze politiche e la burocrazia municipale e sceglie di autofinanziarsi per avere mano libera. Unico sponsor esterno la BNL Gruppo BNP Paribas. Riunito il gruppo di attori, ma anche registi, autori e tecnici, era necessario trovare un luogo appropriato. Interviene Manuela Morosini, la quale si appassiona al progetto e mette a disposizione il suo incantevole Teatro Spazio Uno nel cuore di Trastevere, un palcoscenico con oltre quarantacinque anni di storia. Proprio in questo teatro molti dei partecipanti all’iniziativa sono intervenuti alla conferenza stampa di presentazione. L’onere di spiegare il progetto è affidato all’attrice Fabrizia Sacchi, seduta al centro palco.
Il REP – Compagnia di repertorio comincerà il 2 ottobre e nel corso di otto settimane consecutive intende sperimentare un modello di impresa cooperativa, impegnata con allestimenti teatrali di qualità che siano allo stesso tempo diversificati e attenti alla nostra epoca contemporanea. Testi inediti italiani affiancano quelli australiani, inglesi, francesi in una visione globale. 27 gli spettacoli presentati a rotazione con una frequenza di due a serata. Il martedì è dedicato alle rappresentazioni più complesse e due serate saranno a sorpresa. Il pubblico dovrà pagare una tessera associativa di 3 euro simbolici oltre al biglietto valido per l’intera serata, potrà quindi assistere a tutti e due gli spettacoli. Ogni passo avanti per essere stabile deve necessariamente posare il piede dietro di sé, non mancano perciò le incursioni di autori classici, Schnitzler, Gogol, Berkoff. Ma l’attenzione è rivolta principalmente alla ricerca di novità. Si nota, in effetti, che il Gruppo Danny Rose è insolitamente giovane, ma ciò non appare come una mancanza di rispetto, quanto come entusiasmo di andare oltre. Superare l’impasse.
Si tratta di una scommessa, in molti concordano nel corso della conferenza, soprattutto di fronte alla maleducazione di un pubblico che troppe volte ha assistito a spettacoli scadenti seppure esosi. Pierfrancesco Favino sottolinea come questo possa essere un punto di inizio verso una nuova attitudine di un teatro che proponga invece di richiedere. L’impresa non è da poco, a ognuno degli attori è richiesta piena collaborazione per affrontare l’intera impresa dei due allestimenti serali. Sarà necessario interpretare più ruoli, in tutti i sensi, compresa la manovalanza più spiccia, o meglio, sarà imposto l’azzeramento di ogni ruolo per diventare atleti del teatro, in un continuo interscambio di idee e mansioni. Sarà curioso osservare Favino, Dino Abbrescia, Ugo Dighero, Paolo Briguglia, Carlotta Natoli, Paola Minaccioni, Paola Potenza e ancora Giulia Weber, Luciano Scarpa, Ana Caterina Morariu, Pierpaolo Sepe, Angelo Longoni e tanti altri, riprendere fiato nel patio del teatro, insieme al pubblico, prima di tornare a macinare cultura.
Le premesse sembrano ottime, gli intenti ammirevoli e il pubblico dovrebbe intervenire e sostenere. Si spera solo che tutto non si riduca a una vetrina per la visibilità individuale, ma che sia davvero una presa di coscienza da parte di un gruppo di professionisti che unito affronta la responsabilità nei confronti dell’arte.
Dal 2 ottobre staremo a vedere.

La conferenza stampa ha avuto luogo:
Teatro Spazio Uno
vicolo dei Panieri, 3 – Roma
martedì 18 settembre, ore 11.30

REP la compagnia di repertorio
da martedì 2 ottobre a domenica 25 novembre 2012