Al Teatro Verga si costruisce uno spettacolo con una governante, due coppie, uno sceicco, un ladro, un regista, due assistenti e un piatto di sardine.

Pochi ma buoni gli ingredienti di Rumori Fuori Scena, la commedia brillante scritta da Micheal Frayn nel 1982. Portata per la prima volta in scena in Italia nel 1983 da Attilio Corsini, è diventata uno spettacolo di successo nel repertorio della Skené Company di Milano.

L’incipit accompagna lo spettatore in una caratteristica e colorita casa di campagna dove una governante, la signora Esposito, si appresta a godersi il suo pomeriggio libero, denso di una serie di situazioni che riecheggiano il teatro di Eduardo De Filippo.

Lo svolgimento è però interrotto da una voce fuori campo, quella del regista, che sposta la messinscena su un piano metateatrale – ossia del teatro nel teatro – dove lo spettatore diventa occhio indiscreto nella prova generale di una commedia sexy, intitolata Con niente addosso.

La dimensione metateatrale mette il pubblico di fronte a una doppia finzione in cui gli attori interpretano se stessi mentre sono in procinto di mettere in scena uno spettacolo e lo spettacolo vero e proprio.

In pochi minuti il palcoscenico diventa la cornice di gag esilaranti, incomprensioni tra regista e interpreti, pettegolezzi, simpatie e antipatie, intrighi amorosi ed errori, il tutto costellato da complessi movimenti di scena – come i lait motiv del piatto di sardine e l’aprirsi e chiudersi delle porte – in cui il ritmo serrato, più delle battute, diventa protagonista e complice della comicità tout court.

I tre atti di Rumori Fuori Scena prevedono la ripetizione del primo atto di Con niente addosso ma a distanza temporale quindi, mentre nel primo atto assistiamo alle prove generali, nel secondo si offre uno squarcio del dietro le quinte alla ventesima replica – in cui le relazioni tra gli attori-persone diventano predominanti rispetto all’intreccio degli attori-personaggi – per arrivare al terzo atto in cui, lontani da una pièce bien fait, assistiamo a un primo atto completamente stravolto nelle sue dinamiche – dove i rapporti umani sovrastano, in modo definitivo, i personaggi, quasi a sancire una metaforica superiorità della vita sull’arte.

Rumori Fuori Scena è una sorta di desacralizzazione, un levare la maschera e il piedistallo a un teatro impegnato, borghese e di regia, svelando la normalità dell’attore come persona, in contrapposizione con l’immagine dell’artista, e la quotidianità delle compagnie che, nonostante le apparenze, non si distaccano dal prototipo della Commedia dell’Arte dove i componenti, vivendo gomito a gomito, finiscono per rappresentare un microcosmo umano di vizi e stereotipi. Lo stesso regista, che nel primo atto si propone come supervisore, garante e guida meticolosa per il corretto svolgimento dello spettacolo, è infine coinvolto negli intrighi e nelle relazioni e scende allo stesso livello degli attori che giudicava negativamente e con sufficienza, quasi risucchiato dalla forza vitale emanata dai rapporti umani.

Uno spettacolo che diverte e coinvolge, testimoniando l’affiatamento della Skené Company e la sincerità di un teatro vero, onesto e basato sulle relazioni umane.

Lo spettacolo continua:
Teatro Verga

via Giovanni Verga 5
fino a sabato 27 febbraio
orari: da martedì a domenica ore 21.00

Rumori Fuori Scena
testo di Micheal Frayn (Noises off)
regia Claudia Negrin
con Gabriele Amietta, Michele Bottini, Manuela Cattaneo, Luca Criscuoli, Anna Di Maio, Claudio Gherardi, Alessia Lanzi, Alberto Pisctacchia, Carolina Sterzi
scenografia Paola Arcuria e Ornella Banfi
luci Chiara Senesi e Fabio Bezze