L’altra faccia del teatro contemporaneo

Sotterraneo. Compagnia che punta sulla ricerca e la sperimentazione, tra le più interessanti del panorama italiano odierno. In delicato equilibrio tra Brecht e lo humour britannico, il collettivo di ricerca teatrale, composto da Sara Bonaventura, Claudio Cirri e Daniele Villa, ha anche introdotto nuovi meccanismi di compartecipazione del pubblico.

1) Quali sono le problematiche che deve affrontare chi produce teatro contemporaneo fuori dagli ex Stabili?

2) Quali dovrebbero essere i parametri e i principi di una Legge quadro sul finanziamento della produzione teatrale dal vivo che risponda alle esigenze delle Compagnie off?

S.: «Sotterraneo è riconosciuto dal Mibact come under35, categoria che, oltre all’istanza generazionale, inquadra (anche solo “accidentalmente”) l’esigenza di una maggiore apertura al contemporaneo. Purtroppo, però, Nazionali e Tric non hanno particolari incentivi a programmare e produrre questo tipo di linguaggio. Si riconoscono i nuovi gruppi e con loro la scena cui appartengono, si chiede loro di “crescere”, ma non si spinge la fascia economicamente più forte del sistema teatrale a sostenere questa crescita. Solo i direttori artistici più coraggiosi (e illuminati) si prenderanno il rischio. Il punto non è dare garanzie a questi gruppi, ma dare una scossa al sistema tutto. Di conseguenza, un principio guida dovrebbe essere quello di potenziare la produzione e l’offerta di linguaggi contemporanei, per non limitarci a conservare il pubblico che c’è, ma cominciare a creare quello del futuro. Garantire insomma sviluppo culturale, su un piano di aumento della “parità di statuto” fra tradizione e sperimentazione, una parità che in molti Paesi d’Europa è già consolidata.