‘na serata piena de dorcezze

Tributo alla musica romana degli ultimi cento anni al Teatro Trastevere. La Schola Romana suona.

Dal pubblico, senza tante cerimonie, un menestrello si muove verso il palco e intona uno stornello. È chiaro da subito che non proviene da Bergamo alta. Note pizzicate sulle corde, voce piena e la fierezza del romano verace sono la migliore introduzione a Roma de santi e de mignotte, uno spettacolo in musica che racconta i volti della capitale. Il progetto Schola Romana nasce quest’anno da un’idea di due giovani musicisti, Davide Trebbi e Simone Avincola. Romani nel cuore e nell’anima, hanno deciso di celebrare la città lanciandosi in questa avventura che pare proprio una bella gatta da pelare. Avere a che fare con la cultura, di questi tempi, non è mai una buona idea. Con la musica peggio ancora. Se parliamo poi di folk non si finisce più di scuotere la testa. Eppure, il recupero e la valorizzazione del patrimonio musicale messo in atto da Trebbi e Avincola mostra delle buone premesse, uno spirito collaborativo e l’entusiasmo verso la materia: la canzone romanesca. Un bagaglio ricco, accumulato in un secolo. La musica tradizionale negli antichi negozi di dischi era relegata in un settore poco frequentato, se non da qualche anima nostalgica. Il folk-revival. Eppure Schola Romana riesce ad allontanarsi dalla sensazione che ispira talvolta questo genere musicale, il sapore della sagra di paese, un po’ rustico, un po’ arrangiato, e lavora a una ricerca filologica di brani noti e meno noti, paragonabili alle romanze napoletane quanto a struggimento e, davvero, quanto a poesia. Un’operazione non necessariamente rivolta al passato. I classici d’inizio secolo Non je da retta Roma, Er barcarolo, Nina si voi dormite, si mescolano ai tempi più recenti, gli anni Settanta di Antonello Venditti, Franco Califano, Claudio Baglioni e a un commosso omaggio a Stefano Rosso, ma vanno oltre, si arriva ai giorni nostri con alcuni pezzi inediti e interessanti scritti dagli stessi artisti. Uno spettacolo semplice e ben costruito che si avvicina al teatro, senza esagerazioni. Tra una esecuzione e l’altra si introducono i brani, viene spiegato il progetto e il pubblico interagisce. Un giovane poeta legge le sue poesie, un artista di strada si esibisce in un assolo. Per il resto, una chitarra acustica e una classica, un basso elettrico, una tastiera, armonica e fisarmonica, voci e cuore. Semplicemente. Schola Romana sale sul palco del Teatro Trastevere e in due serate affollate restituisce alla città la sua voce. È l’inizio di un percorso. In fondo alla via ci sono Gigi Proietti, Gabriella Ferri, e gli altri volti di Roma. Oggi, l’entusiasmo e qualche stonatura. Ma le premesse ci sono e sono buone.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Trastevere
via Jacopo de’ Settesoli, 3 – Roma
fino a lunedì 26 novembre, ore 21.00
(durata 2 ore circa, con un intervallo di 10 minuti)

Schola Romana – Roma de santi e de mignotte
regia Armando Puccio
con Davide Trebbi e Simone Avincola (voce, chitarra e armonica), Edoardo Petretti (tastiere, fisarmonica, accompagnamento vocale), Matteo Alarone (basso), Fabrizio Celli (poeta), Andrea Bultroni (menestrello), Franco Fosca (busker)
luci Alessandro Albertazzi
foto Stefano Ansini
backstage Daniele Scarabotti
video Emiliano Martino
http://scholaromana.tumblr.com/