Io, tu, noi

Su uno tra i palcoscenici più innovativi di Milano – il Teatro della Contraddizione – va in scena il primo step del work in progress Sconnessioni. Un passo verso la comprensione dell’altro.

Va detto che quanto scriveremo si riferisce a uno studio e non a uno spettacolo finito, con tutti i limiti e le opportunità che il work in progress regala ad attori e pubblico.

Fatta la premessa, veniamo a quanto proposto: in scena, l’analisi del rapporto tra l’essere individuale e quello sociale – che si sviluppa attraverso una successione di sketch. Un tentativo di mostrare modi diversi di mettersi in comunicazione con l’altro (sesso): giochi di bambini, passi di danza, pantomine che rimandano alla sensualità dei manga, e un coacervo di strizzatine d’occhio alla cultura pop – tra i costumi lager o gulag-style, il karaoke giapponese e fantasie sado-maso – che vorrebbero esmplificare la diffilcoltà di quei rapporti, l’ironia innata nell’atto stesso.

La compagnia usa diversi mezzi per impartire (o rappresentare) la propria visione surreale della comunità e dei suoi rituali: teatro danza, mimo, pantomina, musica, canzone popolare e parodia, giocoinfantile, tableaux vivants.
Ci si cerca per poi dividersi, tra momenti di sopraffazione che raggiungono anche alti livelli di crudeltà. Il processo non è lineare, con salti temporali e spaziali. Il comizio, l’incontro col guru, la palestra sono tappe che segnalano il passaggio dalla ricerca di condivisione alla progressiva degenerazione verso l’individualismo più sfrenato – sottolineato dal freddo (quello infernale di Bernanos), che è una costante dell’intero spettacolo.

Diversi quindi gli spunti interessanti di una rappresentazione intelligente che, al momento, non sembra però convincere del tutto. La sensazione è ancora quella di quadri staccati e giustapposti: alcuni – come quello iniziale, sottolineato solo da respiri e uso delle luci – più riusciti di altri. Anche il testo non sempre è all’altezza degli innumerevoli mezzi teatrali utilizzati; anzi, a volte, sembra una sovrapposizione superflua rispetto al gesto.

Sarcastico e angoscioso con finale liberatorio. Attendiamo,con curiosità, il prossimo step.

Lo spettacolo continua:
Teatro della Contraddizione

via della Braida, 6 – Milano
da giovedì 3 a domenica 13 maggio
orari: da giovedì a domenica, ore 20.45

Nell’ambito della Stagione Sperimentale Europea
Scimmie Nude presenta:
Sconnessioni
Fase preliminare
Studio per una cantoria metropolitana
testo e regia Gaddo Bagnoli
con Angelo Bosio, Ermelinda Ҫakalli, Claudia Franceschetti, Igor Loddo, Andrea Magnelli e Laura Rinaldi
direzione organizzativa e ufficio stampa Francesca Audisio, con la collaborazione di Clara Galbini