Ricomincio da me

Al Teatro Anfitrione di Roma, Guido Del Vento il 29 e 30 marzo ha portato in scena il suo Sempre e solo io e te con la complicità di Barbara Bricca e Gabriele Planamente. Uno spettacolo che pone la donna al centro in un girotondo di sentimenti.

Quando il numeroso pubblico si appresta a prendere posto in sala, i protagonisti di Sempre e solo io e te sono già presenti sul palcoscenico del Teatro Anfitrione (dedicato ora a Patrizia Parisi dopo l’improvvisa scomparsa della nota attrice avvenuta nel settembre scorso). Al centro della scena c’è un grande letto con un baldacchino di tessuto bianco e tante grucce appese qui e là, a vista, impreziosite per lo più da lingerie. Tutto il resto è spoglio, come quasi lo sono i due attori Guido Del Vento, regista anche della pièce, e Gabriele Planamente, con indosso solo i pantaloni. Scalzi e a torso nudo, insieme all’altra procace protagonista Barbara Bricca, il complice trio, come fosse un insolito dietro le quinte, si scalda prima di entrare nel vivo della storia. Un racconto che ha il sapore di un tempo ormai trascorso, essendo ambientato nella Roma dei primi anni ’50, ma che benissimo può adattarsi a una delle tante vicende moderne, che vedono i sentimenti vacillare di fronte a una prova d’amore ricca di poesia.
Ecco dunque che pian pianino, concluso il riscaldamento che ha visto i due personaggi maschili danzare, in modo speculare, ai piedi del letto come di fronte a uno specchio immaginario, fino a vestirsi completamente, ci si addentra appieno nello spettacolo, in cui tutti hanno un nome oltre a un corpo. Anche la stanza ha una precisa denominazione, è all’interno di Casa Sibilla, un bordello romano dove Nora esercita il mestiere più antico del mondo.

L’audace prostituta è divisa tra l’amore possessivo di Domenico (Del Vento) e l’ingenua freschezza dell’inesperto Cristiano (Planamente), spinto dal padre a concedersi a una donna di facili costumi.
Il ragazzo ha un cuore puro e nelle sue vene scorre soltanto inchiostro fermato in rima su un taccuino, che porta sempre nella tasca della sua giacca. Il cuore di Domenico è invece indifferente, lui è sanguigno di suo, attaccato unicamente al denaro, che costantemente sottrae dalla borsa di Nora per gestire i suoi affari sporchi.

Tra le note di famose canzoni degli anni ’40 e ’50 e versi di poesie originali scritte da Marco Corsi, Sempre e solo io e te arriva dritto al cuore con semplicità e amarezza, riuscendo però a strappare anche più di una risata, essendo il testo impreziosito di sfumature, che accarezzano l’anima colta in pieno dal pubblico attraverso la bella prova che tutti e tre gli attori hanno saputo dare con rispettivi e genuini personaggi.

«La scena», come ha dichiarato il giovane regista Guido Del Vento, «è uno spaccato di verità e senza questa non c’è teatro». Lasciato il palcoscenico, ecco così, che dopo la sua scelta Barbara si stacca dal personaggio di Nora e scendendo in platea si presenta con il suo vero nome, stringendo la mano al pubblico un po’ smarrito, seduto nelle prime file.

Lo spettacolo, che ha visto solo due repliche il 29 e il 30 marzo, merita sicuramente più spazio all’interno dei cartelloni teatrali, e non mancherà occasione per rivederlo presto in scena, perché – proprio come la speranza che nutre la protagonista di Sempre e solo io e te – in fondo non è mai tardi per ricominciare.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Anfitrione
Via San Saba, 24 – Roma
venerdì 29 e sabato 30 marzo ore 21.00

Sempre e solo io e te
di Bricca, Corsi, Del Vento, Planamente
regia Guido Del Vento
con Guido Del Vento, Barbara Bricca, Gabriele Planamente e Diana Iaconetti
scene e costumi Nicola Civinini
video maker Davide Manfrevola
hair stylist Elisabetta Salvati
photo designer Mario Setter
ufficio stampa Mauro Caldera