Cosa dice la notte profonda

All’Auditorium di Lione, un concerto memorabile ci proietta all’interno dello spirito indomabile di Gustav Mahler, attraverso una delle sue opere più prodigiose, la Terza Sinfonia.

La composizione della Terza Sinfonia di Gustav Mahler è databile tra il 1895 e il 1896, e la sua prima esecuzione in pubblico avvenne il 9 giugno del 1902; si tratta di un’opera straordinaria della musica moderna, perché in essa il genio di Mahler fece convergere nuove e sconvolgenti tendenze estetico-stilistiche e le più radicate dinamiche spirituali della sua epoca, aprendo al nuovo secolo. Non solo, in essa Mahler riversò il suo stesso incontenibile io, plasmando una specie di flusso impetuoso nel quale è possibile percepire tutto il peso dell’esistenza soggettiva, la tensione inappagata a Dio e all’amore, l’orrore della propria inevitabile caducità ma anche l’indomabile spirito che si erge sul divenire della natura con la volontà di imporre il proprio dominio. Tutto questo, per essere messo in musica, ha richiesto una durata inusuale per una sinfonia, ovvero all’incirca un’ora e mezza e ben sette movimenti, che ne fanno la sinfonia più lunga di sempre (battendo in questo persino il collega Anton Bruckner, le sinfonie del quale sono tutt’oggi proverbiali per la lunghezza). All’Auditorium di Lione, l’Orchestra Nazionale della città diretta da Leonard Slatkin regala al pubblico una serata memorabile con l’esecuzione della Sinfonia n° 3 in re minore di Gustav Mahler, un concerto eseguito con meticolosa e calibrata precisione, senza che tale direzione abbia compromesso lo slancio titanico mahleriano; anzi, potremmo dire che una specificità della musica del compositore tedesco sia quella di imporsi all’anima e al cuore di chi l’ascolta sempre attraverso una costruzione formale di eccezionale articolazione. La prima parte della Sinfonia pone da subito in evidenzia quelli che sono tra i protagonisti della sublime composizione, ovvero i fiati, che come un quid divino attraversano e abbracciano il fragore della terra inanimata e della natura impetuosa, resa in maniera fluttuante dagli archi. Quella a cui assistiamo è infatti l’avventura della creazione, dalla genesi all’alba della vita, fino ad arrivare all’animale superiore, l’Uomo, che per sua natura è portato alla disperazione fino alla redenzione divina nell’amore e nel paradiso. Tutto questo viene sviluppato nella seconda parte, composta da cinque movimenti indipendenti, che spaziano dal minuetto, e da toni più leggeri, pastorali e bucolici potremmo dire, allo spirito romantico straziante del quarto movimento, intitolato L’Uomo – Che cosa mi ha detto la notte, dove entra la voce del mezzo-soprano (la bravissima Sasha Cooke) come una tagliola, un angosciante e inquietante sospiro di terrore dinanzi alla vita e alla natura; non è un caso che il testo del movimento sia tratto da un poema di Friedrich Nietzsche, il personaggio che incarna in sé la fine di un’epoca. Ma il punto è che, attraverso la sua arte e per merito della sua sensibilità religiosa, Mahler resta un romantico e va al di là del nichilismo; infatti al quarto movimento fa susseguire Gli Angeli, un’apertura sull’infinità luminosa del paradiso, dove un fantastico coro composto da donne e bambini allieta il pubblico offrendo loro la speranza di una redenzione. La chiusura è il trionfo sinfonico di Mahler: un’apoteosi che sopprime i canoni rigidi e abitudinari della costruzione ritmica e melodica, dove lo spirito oltre che a esprimersi con un urlo nelle parti sonate e nel suono dei tamburi, passa anche attraverso le pause prolungate, lunghi silenzi nel corso dei quali il pensiero si rivolge a qualcosa di trascendentale.

Avec sa Troisième Symphonie, Gustav Mahler avait l’ambition de renfermer dans une oeuvre monumentale tous les éléments de la Création: depuis le monde minéral inanimé, les plantes, les animaux, l’homme, jusqu’à la sphère céleste irradiée par la transcendance divine. L’Orchestre National de Lyon, avec la direction de Leonard Slatkin, nous ouvre la porte de l’ésprit romantique.

Lo spettacolo continua:
Auditorium de Lyon
149 Rue Garibaldi – Lione (Francia)
giovedì 22 novembre, ore 20.00
sabato 24 novembre , ore 18.00

Auditorium Orchestre National de Lyon presenta
Sinfonia n° 3 in re minore
di Gustav Mahler
direzione musicale Leonard Slatkin
mezzo-soprano Sasha Cooke
con Choeur Britten, Maîtrise du Conservatoire à rayonnement régional de Lyon