Giovane Shakespeare

Al Teatro Vascello la scena è dei giovani

Spettacolo a dir poco esilarante questo Sogno di una notte d’estate. E non solo perché a recitarlo è una compagnia di giovanissimi che riempie di energia il già incisivo testo shakespeariano. Raramente s’è vista una rappresentazione dove tutto, dalle scene alle musiche, dai costumi alle luci, è messo insieme con una visione unitaria e armonica a puro servizio dell’autore. Persino le scene minimaliste, tre pannelli bianchi pendenti dal soffitto, sono funzionali, con la loro voluta sterilità, a esaltare la recitazione, i balletti, tutto ciò che compare in scena. E ciò che compare è né più né meno ciò che deve comparire: nessun orpello ornamentale, nessun elemento estraneo. In questo turbinio di re, folletti, elfi ogni cosa è al suo posto. Né è concesso allo spettatore un momento di tregua (in due ore di spettacolo cosa a dir poco eccezionale) perché i tre mondi, reali e fantastici, che Shakespeare ha immaginato si seguono, si sfiorano, si scontrano in una alternanza continua. Dicevamo cast di giovanissimi. Questo spettacolo nasce infatti come saggio di diploma degli allievi attori dell’Accademia Nazionale d’Arte drammatica Silvio d’Amico con la regia di Carlo Cecchi nel 2009, poi ripreso dal 52° Festival dei Due Mondi di Spoleto e nell’ambito del progetto Shakespeare organizzato dal Teatro Stabile delle Marche. Un classico (cui tuttavia viene modificato il titolo) che ha prevalso su due progetti alternativi: un testo contemporaneo dell’israeliano Hanoch Levine e il Molière della Scuola delle mogli. Sono stati i giovani dell’Accademia a convincere l’attore/regista che Sogno di una notte di mezza estate fosse l’opera adatta da rappresentare. E ci hanno visto giusto. La distribuzione del cast è degna del vecchio animale da palcoscenico che Cecchi è, la recitazione appare spontanea, senza le interferenze tipiche del regista “assoluto”. «La regia è un lavoro di mediazione tra attore, autore e pubblico – ha dichiarato Cecchi – non mi piace la supremazia registica: ha fatto solo danni». Si può dire che abbia mantenuto questo proposito. Un apporto significativo è offerto dalle musiche composte da Nicola Piovani. Gli attori, alcuni dei quali anche musicisti, si alternano tra il palcoscenico e gli strumenti musicali (una piccola banda composta da tastiera, batteria, basso e clarinetto), senza badare alla finzione scenica, passando dall’uno all’altra con assoluta naturalezza e facendo due volte il gioco shakespeariano della “finzione nella finzione”. I costumi non seguono nessun rigore filologico ma sono di pura fantasia. Nel complesso, è pressoché impossibile trovare in questo spettacolo spiritoso e intelligente un solo punto debole. Mentre non è difficile trovare in Luca Marinelli (già visto accanto ad Alba Rohrwacher in La solitudine dei numeri primi) l’astro nascente della scena italiana.

Lo spettacolo continua:
Teatro Vascello
via Giacinto Carini, 43 – Roma
fino a domenica 12 febbraio
orari: da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 18.00 (lunedì riposo)
biglietti: intero 20 Euro, ridotto 15 Euro
(durata 2 ore circa senza intervallo)

Sogno di una notte d’estate
di William Shakespeare
regia Carlo Cecchi
con Federico Brugnone, Valentina Ruggeri, Gabriele Portoghese, Davide Giordano, Sofia Pulvirenti, Barbara Ronchi, Cecilia Zingaro, Giorgio Musumeci, Silvia D’Amico, Carlo Cecchi, Luca Marinelli, Dario Iubatti, Alessandro Marmorini, Fabrizio Falco
scene Roberto Bivona, Carlo Cecchi
costumi Sandra Cardini
musiche Nicola Piovani
luci Stefano Barbagallo