L’anima e il volto

Lo scorso 1° aprile, al Teatro Immediato di Pescara, si è tenuto il penultimo appuntamento della rassegna I classici all’ora del thè, dedicato a Giacomo Leopardi.

Nella consueta versione multimediale composta da accompagnamento musicale, reading di opere scelte e commento narrato, l’ottima compagnia del Teatro Immediato si è cimentata con i Canti – letti da Elena de Ritis, Vincenzo Mambella ed Edorado Oliva, oltre alla voce narrante di Roberto Melchiorre.

Filosofo e poeta, autore di testi universalmente noti come L’Infinito o A Silvia (recentemente tradotta anche dal francese Yves Bonnefoy), Leopardi è “classico” nel senso più profondo del termine: è immortale – intramontabile perché eternamente contemporaneo.

Per contestualizzarne l’opera e dare agli spettatori, nel contempo, qualche elemento interpretativo a supporto della non facile lettura dal vivo di alcuni dei suoi Canti, Roberto Melchiorre è partito dalla biografia di Leopardi. Dall’infanzia difficile caratterizzata dalla anaffettiva figura materna, passando per la malattia precoce (pare che fosse affetto dal Morbo di Prott, una sorta di tubercolosi ossea che gli comportò enormi disagi sin dalla giovane età), sino alla difficoltà di trovare un impiego come “letterato” e all’esigenza di abbandonare il tetto paterno per cercare una sua realizzazione esistenziale.

Il famoso quanto poco compreso pessimismo cosmico e la grande drammaticità dei suoi testi si evincono dall’analisi di Melchiorre, che accompagna e avvalora la lettura dal vivo dei Canti. Gli elementi della solitudine, della difficoltà del vivere quotidiano, la grande erudizione del poeta, e la pure altalenante ma mai scomparsa speranza in una felicità possibile – da realizzarsi attraverso l’amore, i rapporti umani e la solidarietà – emergono dalla lettura di A Silvia, Alla luna, L’ultimo canto di Saffo, L’infinito, All’Italia. Nonostante questo, però, e la lettura molto sentita ed emotivamente coinvolgente di Oliva, De Ritis e Mambella, l’ascolto di composizioni di decine e decine di versi, in un italiano di circa due secoli fa, può risultare difficile per gli spettatori e, a tratti, quasi noiosa. La carica emotiva delle parole e la dimensione poetica che, in antitesi all’evidenza della prosa,  sempre rimanda a un “altro altrove” (come diceva Ungaretti): a una dimensione poetica, cioè, lontana dal reale quotidiano, si perde nelle note e nel commento di Melchiorre che restituiscono dettagli biografici utili a contestualizzare e a capire la genesi di certe opere, ma assolutamente inutili per essere attratti dal potere evocativo che solo la poesia (e non la prosa) possiede. In particolare, quella immortale di Leopardi. La bellezza dei versi di L’infinito, o di Alla luna, si annulla nella restituzione di dettagli biografici spiccioli della vita del poeta: la sua golosità, la scarsa pulizia derivante dalle condizioni igieniche del tempo, le difficoltà economiche in cui versava, il rapporto con il padre, la tirchieria della madre.

Se l’intento era quello di aprire una finestra sulla storia personale e familiare di Leopardi, effettuando una piccola esegesi delle sue poesie con dettagli e aneddoti familiari alla mano, è sicuramente riuscito; ma non si spiega, allora, la lettura dei Canti per intero, di difficile ascolto in particolare nel caso del politico All’Italia. Se l’intento era, al contrario, quello di trasmettere al pubblico, attraverso una lettura professionale, la stupenda poesia di uno dei maggiori autori di tutti i tempi, questo si può dire non riuscito, perché la grandiosità dei versi affoga nella descrizione di un uomo brutto, malato, addirittura infimo in certi atteggiamenti. Piuttosto che restituire, oltre il mero biografismo dell’uomo Giacomo, il valore universale del poeta Leopardi, si è raccontata la vicenda personale di un grande poeta. Ci interessa davvero?

Prossimo e ultimo appuntamento domenica 15 aprile all’Auditorium Petruzzi con Tempo di uccidere, un omaggio a Ennio Flaiano con Enrico Vaime.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Immediato
via Gobetti, 3 – Pescara
sabato 31 marzo, ore 21.00 – domenica 1° aprile, ore 18.00

Storia di un’anima
Canti di Giacomo Leopardi
testi di Roberto Melchiorre
con Elena De Ritis, Vincenzo Mambella ed Edoardo Oliva
esecuzioni musicali Marco Di Battista
conduce Roberto Melchiorre