Uomini che odiano le donne

teatro-argot-studio-romaIl teatro Argot Studio, per la rassegna Scena sensibile – eco di donne, ha ospitato dal 21 al 23 marzo Stranieri familiari, un canto sofferto in memoria delle donne uccise dalla violenza, con un’intensa Viviana Lombardo.

«Non perdere me! Sii felice di quel che abbiamo avuto, di quel che abbiamo, di quel che avremo. Non farlo!». Si apre e chiude con queste parole Stranieri familiari, l’intenso monologo scritto e diretto da Domenico Bravo, interpretato da una bravissima e commovente Viviana Lombardo, che scalza e in abito bianco avanza nel buio sul palcoscenico del teatro Argot Studio di Roma. È lei con la sua maestria a restituire un respiro, un urlo e soprattutto un’anima alle tante vittime della violenza, rendendo omaggio a quell’universo femminile che la mano dell’uomo ha osato calpestare.
Sul pavimento in legno del palco, sistemate in modo non casuale, trionfano così una ventina di paia di scarpe da donna di vario tipo, col tacco, da ballerina, a stivaletto, infradito, a rappresentare le tante donne che hanno lasciato un’impronta tra le pagine della cronaca nera e che la Lombardo, indossandole, fa vivere di nuovo.
Stranieri familiari è un coro per voce sola, che vuole manifestare lo sdegno, l’amarezza per una situazione che nel 2012 è esplosa in maniera quasi iperbolica: il fenomeno del femminicidio, che ormai è quasi inarrestabile.
La maggior parte dei casi di violenza sulle donne si consuma in famiglia, per mano di parenti, mariti, amanti, compagni, ex, conoscenti; il mostro abita spesso all’interno del nucleo familiare e proprio per questo il più delle volte passa inosservato.
«Le voci sono di donne normali» spiega la protagonista Viviana Lombardo, «Non sante, non martiri, che si sono scontrate con una realtà violenta inaspettata e inverosimile quasi, però in realtà vera. Alcuni di questi racconti sono basati su storie vere di cui abbiamo sentito in cronaca, altri potrebbero purtroppo essere veri, perché non c’è limite alla fantasia macabra e crudele di questo tipo di assassini». Queste donne la Lombardo, diplomata alla scuola del teatro Biondo di Palermo, città dove tra l’altro ha debuttato questo spettacolo prima di giungere a Roma, le rappresenta in tutto il loro dolore, nel profondo, raccontando, urlando, implorando e talvolta strappando anche un sorriso, lì dove però poco prima una macchia di sangue ha imbrattato il candore dell’abito.
Lo spettacolo, che vuole essere un canto sofferto alla memoria di tutte le vite spezzate, rientra all’interno della rassegna La scena sensibile 2013 curata da Serena Grandicelli, che ha trovato nel pubblico un sostenitore d’eccezione, lì dove un tempo le istituzioni culturali non si erano tirate indietro. Il teatro non può essere ucciso, ma deve avere sempre la possibilità di liberare emozioni e gridare la verità.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Argot Studio
via Natale del Grande, 27 – Roma
fino a sabato 23 marzo, ore 21.00
(durata 50 minuti senza intervallo)

Stranieri Familiari
di Domenico Bravo
regia Domenico Bravo
con Viviana Lombardo
luci Pietro Sperduti
allestimento scenico Andrea Duilio Sorbera
assistente alla regia Stefania Zappalà
musica Domenico Bravo