Anticorpi, rondini e bambini

funaro-pistoiaTeatri di Confine ospita Serata eXplo – Danza, presso il Funaro di Pistoia. Protagonisti tre coreografi alquanto significativi: Irene Russolillo, Cristina Rizzo e Gianluca Girolami.

Maratona di danza contemporanea giovedì 26 giugno al Centro Culturale Il Funaro, all’interno della fortunata rassegna pistoiese Teatri di Confine. Per due ore, con una breve interruzione, si alternano, nella sala interna e nel cortile esterno, tre voci dall’universo performance: Strascichi è firmato da Irene Russolillo; “M”1, E POI 2 E POI 3 da Gianluca Girolami; e Bolero da Cristina Rizzo. Tre creazioni originali che esplorano nuovi linguaggi corporei, per parlare di smarrimento, riunificazione, fuga, conflitto – stati d’animo amplificati.

Posticcia, come la parrucca che indossa. Grottesca, come le sue espressioni. Irriverente, come il vestitino giallo rialzato. Fastidiosa, come i suoni che emette durante lo spettacolo. Ma comunque magnetica, e non si può fare a meno di dire che vale proprio la pena di vedere il suo lavoro, Strascichi, intessuto di “sbandamenti, astrusità, rompicapi, vuoti, solitudini, echi”. Bambolina pulp, Irene Russolillo in scena si definisce Lucia – come Lucía y el sexo (film del 2001 per la regia di Julio Medem) – affermando che a lei piace fare sesso, e che vuole mostrarci la sua collezione di vibratori. Poi rinuncia e cambia abito, disattende le promesse, si getta in traiettorie irregolari e danza – un urlo silenzioso, una richiesta indefinita d’aiuto. Il suo corpo, snodato in deformazioni e anomalie, dà vita al mostruoso che è dentro di noi e a quello che i maestri contemporanei ricercano: l’innaturale e il controsenso, la direzione stravolta dei muscoli, e della mente. Irene Russolillo ha un bizzarro senso dell’umorismo. Al principio, dopo il buio totale, afferma che lo spettacolo sarà incentrato sull’amore. More. Ore. E. E si getta poi nel burrone di una coreografia meccanica, quasi il testamento di un’epoca schizzata e producente, che in verità non produce niente. Se l’effetto è pensare e de-pensare, qui la danza non è intesa come intrattenimento, ma come anticorpo del pensiero.

“M”1, E POI 2 E POI 3 è il frutto di Gianluca Girolami, giovane coreografo lucchese, che opera e lavora a Parigi. Tre i danzatori in scena, armati di ginocchiere, vista la location esterna. Altrettante le interpretazioni di un rapporto a-temporale e a-fisico, di una lotta aggraziata per la conquista dello spazio e della propria identità dissolta. Una ricerca musicale indovinata, astratta come vapore acqueo, che si insinua sotto le pieghe della mente; un flusso elettronico dal lieve sapore rinascimentale, armonizzato con i movimenti, che sbandano e perdono l’equilibrio, al pari di una scultura a-simmetrica, ponderata nel suo slancio inorganico. La combinazione dei tre corpi, M1, M2 e M3, due maschili e uno femminile, possiede sintesi lirica e fascino, come una visione celestiale o l’accoppiamento di due rondini. Potrebbero trascorrere le ore e noi non ce ne accorgeremmo, se questi tre performer continuassero a danzare così, come se non esistesse domani, come se la vita regalasse le stesse opportunità di scontrarci e incontrarci a oltranza nel metro quadrato del pianeta Terra. Ma le possibilità da cogliere al volo sono poche come fiori in un campo d’inverno. “M”1, E POI 2 E POI 3 incanta la platea.

Chiude la rassegna Bolero, i cui giovanissimi danzatori (8-10 anni) sono stati selezionati dopo un workshop a cui hanno partecipato alcune scuole del territorio: T. Mabellini di Pistoia, Daedalus Dance Academy di Pescia, New Ballet School di Agliana e Dance Style Academy di Monsummano Terme. Cristina Rizzo sviluppa una coreografia sulle note dell’omonimo capolavoro di Ravel, possente e mastodontica opera d’arte, ricalcandone le caratteristiche ritmiche, il tappeto sonoro stabile e le variazioni indecifrabili. Una ricerca sul movimento non facile, ripetitiva ma con minuscole variazioni, difficile da memorizzare, interpretata con spirito, precisione, intenzione dai bravissimi ballerini. Nel gruppo spicca l’unico ragazzo, Giacomo Mori, “elemento di disturbo” vestito di nero, che con le sue corse improvvise e impazienti segna una scia emotiva. Cristina Rizzo mostra tutta la sua sensibilità e la sua capacità di trasmettere alle giovani menti il senso di andare oltre il bello e la facile comprensione. Impresa in cui riesce benissimo.

Il Progetto Anticorpi. Serata eXplo – Danza è andato in scena nell’ambito della rassegna Teatri di Confine:
Centro Culturale Il Funaro

via del Funaro, 16 – Pistoia
giovedì 25 giugno, dalle ore 19.15

Aldes/Centro Il Grattacielo, con il sostegno di Mibact e Regione Toscana presentano:
Strascichi
progetto e interpretazione Irene Russolillo
musica Piero Corso e Irene Russolillo

19.75 Cdlm Prod presentano:
“M” 1, e poi 2 e poi 3
coreografia Gianluca Girolami

CAB008, la Biennale di Venezia – con il sostegno di Mibact e Regione Toscana presentano:
Bolero
coreografia Cristina Rizzo
con Ilaria Gori, Benedetta Andreani, Fatima Emiro, Giacomo Mori, Federica Nuti, Lisa Tota, Alice Pierattini e Carlotta Calamai