Viaggio in Eurasia

india-argentina-roma-80x80Tra Europa e Giappone (con tappa in America), il cartellone del Teatro Argentina esplora spazi e culture, promettendo piacevoli scoperte.

La stagione 2013/14 del Teatro Argentina è appena iniziata, intanto l’ultimo scorcio di settembre lascia il tempo di soffermarsi a scorrere i titoli per scegliere cosa guardare, vagando con l’immaginazione, cercando di scoprire come le compagnie avranno interpretato quella certa opera, o esclamando con soddisfazione davanti al ricordo di un testo letto, o ancora cominciando a covare l’attesa per l’attore o il regista prediletto che per vedere si dovrà aspettare mesi.
Settembre è l’equivalente teatrale del sabato del villaggio. Aspettative, curiosità, impazienza per lo spettacolo domenicale che ci lascerà l’amaro in bocca finendo.
Le promesse per l’anno del Teatro Argentina di certo incuriosiscono.
Si parte dal Giappone, con il Doppio suicidio d’amore a Sonezaki, opera di Chikamatsu Monzaemon per la regia di Sugimoto Hiroshi. Si prosegue con Hedda Gabler, la prima delle due opere di Ibsen, insieme a I pilastri della società, per la regia di Gabriele Lavia. Subito a Tara, con Francamente me ne infischio e i cinque movimenti liberamente ispirati da Via col Vento. Di nuovo in Europa con Orchidee di Pippo del Bono, Ballata di uomini e cani, spettacolo di Marco Paolini ispirato a Jack London. Spazio anche al teatro danza, con Robinson, per poi tornare ai grandi classici, sui versi di Shakespeare, con La bisbetica domata, Riccardo III e Amleto.
The Four Seasons Restaurant ci porta in una lussuosa sala d’albergo a Manhattan per assistere al gran rifiuto dell’artista, che arrotola le tele e rompe il contratto con il committente e con la società. Ancora un appuntamento con la danza, Il Lago dei Cigni con la coreografia di Dada Masilo.
Il Circo Equestre Sgueglia riflette sulla solitudine triste e malinconica nella quale può indurre qualsiasi passione folle. Uno dei testi più famosi di Raffaele Viviani, trae origine da un ricordo d’infanzia, di un circo rattoppato e malconcio, nella calura estiva di una “pampa urbana”, che cresce con l’autore e si intreccia alla realtà fino a diventare metafora della vita.
Journal d’un corps porta in scena Daniel Pennac per dare lettura del diario di un corpo dai 12 agli 87 anni, con l’ambizione di essere un “manuale del saper vivere destinato a tutte le generazioni”. Il regista Luca Ronconi si lascia tentare dall’adattamento teatrale di un romanzo, così Pornografia ripropone sulla scena la stratificazione e la sovrapposizione degli eventi tipica di un testo concepito per la narrativa. Il Ratto d’Europa è la sfida di eroi d’altri tempi, destati nel sonno da un’impresa che li reclama. Dalla tragedia shakespeariana trae origine Lear, il testo di Edward Bond che fa perno sulla ridefinizione del concetto di violenza da parte degli Stati, le organizzazioni nate per difendere la collettività dalle ingiustizie, salpati con le più nobili intenzioni e naufragati senza scampo sulla battigia di una realtà non prevista.
Frost/Nixon è l’avvincente duello tra due mondi, la politica e il giornalismo, incarnato nella storia vera dell’intervista dello spregiudicato Frost a un braccato Nixon , costretto a confessare la sua verità sullo scandalo Watergate da domande incalzanti e sempre più affilate.
Il cartellone del Teatro Argentina mette davanti alle grandi passioni dell’uomo, l’amore, il potere, la gloria, la voglia di vivere e costringe a riflettere sui parossismi che sono in grado di creare: dalla degenerazione, agli eroismi, alle disillusioni.
Un ventaglio di emozioni ampio e variegato, una promessa di catarsi per tutti e un viaggio intorno al mondo. Le ambizioni dell’Argentina sono ardue e agli spettatori non rimane che accettare la scommessa.

Lo spettacolo continua:
Teatro Argentina
largo di Torre Argentina, 52 – Roma

Teatro Argentina: Stagione 2013/14 
il programma completo su http://www.teatrodiroma.net/adon.pl?pag=1&start=0&rows=10&this=1&act=src&sid=47&fld=stagione&SearchedTxt=2013&ord=orig_data_ins