Questo Shakespeare è cotto a puntino

triennale-milanoIrina Brook, figlia d’arte, firma una Tempête! ironica e vitalistica. Con un Prospero, chef napoletano, alle prese con tre giovani in cerca di libertà: Calibano sguattero in cucina, Ariel, spirito tuttofare, e Miranda.

La dichiarazione d’intenti sta nel punto esclamativo del titolo. In Tempête! Irina Brook si libera d’un colpo di due figure ingombranti: di William Shakespeare e del padre Peter Brook, regista di una leggendaria Tempesta.
Il punto esclamativo vuole anticipare agli spettatori un’isola piena di sorprese e abitata da personaggi vitalistici, segnala la riscrittura parodistica di Irina Brook, che di una commedia visionaria e raffinata distilla e amplifica solo il registro comico.
Tempête ! è la prima tappa del viaggio teatrale La Trilogia delle isole di Irina Brook, percorso che prosegue con L’Île des esclaves e con Une Odyssée.
Nella Tempête ! Prospero è un mago-chef napoletano, che dà ordini alla sua brigata di cucina: Ariel, spirito del fuoco e dell’aria e Calibano, creatura semi umana dell’acqua e della terra. Creature prigioniere dei suoi incantesimi che anelano la libertà. Se l’arte di Prospero, la magia, controlla la natura, anche la sua arte culinaria (bella invenzione registica) trasforma gli elementi.
In scena, sulla sabbia candida, una grande cucina un po’ sgangherata, da naufraghi, affollata di pentole, bottiglie e utensili. L’atmosfera è quella da spaghetti e mandolino (suonato da Ariel), i profumi sono quelli del mediterraneo e arrivano anche in sala perché sul palcoscenico il soffritto è veramente sul fuoco e la pasta arriva fumante in tavola.
Lo spettacolo segue a grandi linee la trama shakespeariana, ma focalizza l’analisi su due concetti correlati tra loro: l’amore e la libertà. «Se ora l’amore ti rende libera, non diventare schiava dell’amore», suggerisce Ariel a Miranda, la figlia di Prospero che vuole sfuggire al controllo paterno e s’innamora del giovane naufrago Ferdinando, figlio del socio di Prospero, socio che ha sottratto al mago-chef il suo ristorante e la fama. Il tono è ironico, ma gli interrogativi che lo spettacolo pone sono seri: come accettare che le persone che amiamo siano libere? Come si può controllare il proprio ascendente e potere per non abusare degli altri? E, infine, come riuscire a perdonare?
Con la tempesta scatenata da Ariel ha inizio la vendetta di Prospero, ma i nuovi naufraghi alterano gli equilibri di un’isola di suoni e magie. Prodigi che, in uno spettacolo divertente e pieno di sorprese, non cercano di creare effetti poetici. In Tempête ! non si sente tanto la magia ma la polvere, anzi la sabbia, del palcoscenico: Irina Brook evidenzia tutti gli elementi teatrali, che sono tanti, del testo shakespeariano, trasforma Ariel in un prestigiatore da fiera, lascia appesi a vista i costumi teatrali per giochi e travestimenti. E gioco diventa il rapporto tra i tre ragazzi dell’isola, Miranda, Ariel e Calibano («ma i giochi con Calibano finiscono sempre male», dice Miranda scampata a una violenza). Gioco è la prova d’amore che deve superare Ferdinando per conquistare la mano di Miranda, un’esilarante prova del cuoco di stampo televisivo. Gioco parodistico è anche la scelta del plurilinguismo: inglese, italiano, francese e dialetto napoletano si scambiano a ritmo veloce dialoghi e battute. Giochi i paradossi letterari: Miranda ruba a Shakespeare il celebre sonetto 18 («Dovrei paragonarti ad un giorno d’estate?»); Ferdinando cita l’ottocentesco Lord Byron.
Non tutto funziona. La scena della tempesta, volutamente risolta con elementi poveri, recuperati in cucina (un foglio di carta d’alluminio, pentole, un catino d’acqua) non basta a evocare la furia degli elementi. Magico invece è Ariel quando “vede” un’azione che non ha visto e mima la scena che il pubblico invece ha appena seguito: la ribellione e la fuga di Calibano. Il risultato è uno strepitoso racconto a gesti effetto moviola all’indietro, come un nastro che si riavvolge. Magie di attori che sprizzano energia, giovani che a teatro vorremmo vedere più spesso.

Lo spettacolo continua
Triennale Teatro dell’Arte

Viale Alemagna 6, Milano, fino al 7 dicembre.
Orari: martedì-venerdì 20.30; sabato 19.30
Tempête!
tratto da William Shakespeare
ideato, adattato e diretto da Irina Brook
personaggi e interpreti
Calibano, Hovnatan Avedikian
Prospero, Stefano Renato Giuliani
Ariel, Antonio Scott Koehler
Ferdinando e Trinculo, Jeremias Nussbaum
Miranda, Ysmahane Yaquin
aiuto regia Geoffrey Carey
scenografie Noëlle Ginefri-Corbel
ingegnere suono Samuel Serandour
ingegnere luci/direttore tecnico Thibault Ducros
costumista/assistente scenografo Philippe Jasko
produzione CRT Milano
in coproduzione con Irina’s DreamTheatre Parigi
e Spoleto56 Festival dei 2Mondi