«L’uomo è la fogna dell’universo» (Charles Bukowski)

vascello-teatro-romaIn scena all’interno di Teatri di Vetro di Roma, Thanks for vaselina della premiata Carrozzeria Orfeo entusiasma la platea del Vascello.

Non sorprende più il clamoroso successo di Thanks for vaselina, ormai un cult entrato a gamba tesa nel processo di rinnovamento della drammaturgia italiana.

L’ultima fatica di Carrozzeria Orfeo, di cui abbiamo intuito il valore fin dal primo studio a Collinarea 2013, è un testo che, accanto a un tradizionale e unitario formalismo scenico, scardina dal punto di vista dei contenuti (da intendere in senso lato).

Un allestimento di conclamato successo di pubblico e critica che non si spiega con il semplice riferimento alla personalità di una regia che sviluppa sul palco impeccabili geometrie e cambi di scena, lasciando sempre evidente la propria impronta e dando una sensazione di coralità potente e a tratti cinematografica, tantomeno con quello alle interpretazioni, che al netto di una omogenità tra i vari personaggi forse eccessiva (il solo Alessandro Tedeschi e, in parte, lo stesso Gabriele Di Luca mostrano una diversa complessità), sono convincenti per come reggono la scena per un’ora e mezza e, soprattutto, riescono a superare i rischi propri di un testo declamato in maniera letteralmente forsennata.

Quello che sgomenta è la drammaturgia, uno tra gli ambiti di innovazione teatrale più in difficoltà in Italia e che vede, il più delle volte, registi e produttori in cerca di sperimentazione volgere le proprie attenzioni ad autori d’oltralpe. E se la forma inganna, presentandosi canonica e rassicurante, Thanks for vaselina sconcerta per lucidità e contemporaneità del testo, non per i vertiginosi ritmi dell’esposizione verbale o l’uso ostentato e reiterato di volgarità e oscenità, quanto per la credibile armonia con cui queste due componenti riescono a fondersi, cadenzando picchi di tensione drammatica e momenti di coinvolgente ironia.

Riuscendo a perpetuare un evidente e paradossale intento catartico per contrarietà, Thanks for vaselina non vuole, infatti, la purificazione dalle passioni, altresì, non intende illudere rispetto a un ipotetico lieto fine – che, almeno per un istante, sembrerebbe materializzarsi con dignità. Thanks for vaselina è, infatti un caravaggesco ritratto delle relazioni – verbali e non – che caratterizzano e contraddistinguono le individualità atomiche delle comunità post-moderne.

Singoli tristemente opportunistici e ferocemente blasfemi – per il disincanto con cui spacciano i propri ideali (Charlie) e nascondono l’autolesionistica sincerità del proprio amare (Fil). Anche testardi nel ritrovarsi immersi in fragilità e sensi di colpa (Annalisa), circondati da un eccesso di responsabilità (Lucia), che preferiscono ricoprire – rispettivamente – con la fede e il vizio. Dunque, in definitiva, singoli eterodiretti in un goffo anelito di amore minimo (Wanda).

Un realismo privo di pessimismo, quello di Thanks for vaselina, che sembra dare forma e sostanza alla celebre massima flaubertiana di «affogare l’umanità nel (mio) vomito», forse l’unica consapevolezza in grado, pur priva senza pacificazione, di riuscire a scongiurare attivamente il nichilismo di cui pure rappresenta l’anticamera.

Lo spettacolo è andato in scena all’interno di Teatri di Vetro:
Teatro Vascello, Roma

domenica 21 settembre, ore 20:30

Carrozzeria Orfeo presenta:
Thanks for vaselina
dedicato a tutti i familiari delle vittime e a tutte le vittime dei familiari
drammaturgia Gabriele Di Luca
regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi
interpreti Gabriele Di Luca (Fil), Massimiliano Setti (Charlie), Beatrice Schiros (Lucia), Alessandro Tedeschi (Annalisa), Francesca Turrini (Wanda)
musiche originali Massimiliano Setti
luci Diego Sacchi
costumi e scene Nicole Marsano e Giovanna Ferrara
disegni e locandina Giacomo Trivellini
organizzazione Luisa Supino
ufficio stampa leStaffette
coprodotto da Carrozzeria Orfeo e Fondazione Pontedera Teatro
in collaborazione con La Corte Ospitale, Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria