«Quest’atomo opaco del male»

Carrozzeria Orfeo inaugura, alle ex Scuderie Granducali di Seravezza, il Versiliana Upgrade Festival

Il bello dell’arte? Che tutto si può permettere. Sì, proprio tutto. Nessun limite, come a certe componenti dell’esistenza. Come la sfiga, il sadismo, il potere senza freni inibitori. L’arte a nessuno soggiace e perciò ci piace – il più delle volte. Vi sono opere che schiaffeggiano; altre che spintonano; talune che prendono a calci. Thanks for Vaselina, della Carrozzeria Orfeo, schiaccia sotto di sé con la lenta prepotenza di un M4 Sherman.
Quando il 19 giugno ci sediamo tra le poltroncine del Teatro delle Scuderie Granducali di Seravezza, sullo sfondo ci sono le immagini deliquescenti di Pontedera, di prove assistite anni addietro a porte chiuse. Già visto, duque, ma mai sul palcoscenico. Thanks for Vaselina arriva sotto l’egida del Versiliana Upgrade Festival – costola della più nota Versiliana; rassegna concepita appositamente per lasciare spazio alla prosa e alla danza contemporanei.
Sul palco sono cinque. Cinque vite, quattro pareti. La storia parla di droga, di spaccio. Una trama che forse è surreale, forse no, in cui la potenza statunitense ha bombardato il Messico per porre fine al suo monopolio. L’avremmo mai detto? Vendere ai messicani il loro stesso prodotto – ossia, i narcotici – che hanno perduto. Ma la vicenda va a rotoli in un crescendo di ostacoli, intrusioni e tragicità.
Sono in cinque, né buoni né cattivi. Troppo estremi, magari, per essere reali – eppure aveva ragione Pirandello quando disse che i personaggi sono più veri degli uomini. Irreali, ma veri. E non si dica che è un paradosso. L’ambientazione non cambia mai. Sempre la stessa stanza miserabile, percorsa dai tubi, corrotta dalla chimicità delle serre, dove la trama s’intreccia, si comprime, sempre pronta a esplodere. Le frequenti interazioni del protagonista con la finestra paiono suggerire il senso di prigionia che permea l’intera vicenda.
I personaggi, quasi delle maschere (lo spacciatore, l’animalista, la disadattata sociale, la ludomane, il transessuale fanatico religioso) si susseguono in scena con un dinamismo estremo. Le maledizioni, le bestemmie, gli sproloqui e le lamentazioni li accompagnano e, talvolta, li precedono. Magnifico, in questo senso, Ciro Masella.
Il linguaggio è crudo oltre ogni dire, polemico contro qualsiasi ideologia capiti a tiro, dal Capitalismo al buonismo televisivo, passando per l’allevamento intensivo. Diverse volte lo spettacolo torce la testa verso l’alto e impreca contro lo stesso mondo divino che lo condanna alla miseria e al misfatto.
Sebbene la linea degli eventi scorra limpida e decisa, è intervallata da frequenti contenuti extranarrativi, in particolare nei passaggi di tempo. Questi contenuti sono dotati di un carattere fortemente onirico e alleggeriscono la violenza della trama e del copione. Particolarmente bella è, ad esempio, la composizione musicale eseguita con cucchiaini e tazze da caffè, gli elementi più rappresentativi di una quotidianità condivisa. Altro tòpos di Thanks for Vaselina è la sua capacità di alternare fluentemente comicità a tragedia, passando dalle battute più arroventate ai sermoni potenti. L’immagine è sempre presente, sempre espressionista, come lo è il dialogo – fulcro e campo di battaglia dell’intera rappresentazione.
Alla fine rimangono in tre, quattro – se si aggiunge la miseria. Uomini assaliti dal titanismo, dal pessimismo cosmico, la poetica degli eterni sconfitti. A caduta avvenuta non rimane che un ricovero ed è la fratellanza, un po’ imposta, un po’ cercata. E il monologo conclusivo, autentico sermone blasfemo e tragicomico, chiude lo spettacolo con un’amara risata. Quella del perdente.
Grandi applausi. Evidentemente, c’è uno sconfitto in ognuno di noi.

Lo spettacolo è andato in scena all’interno del Versiliana Upgrade Festival:
Teatro delle Scuderie Granducali

Seravezza
venerdì 19 giugno, ore 21.30

Carrozzeria Orfeo presenta:
Thanks for Vaselina
Dedicato a tutti i familiari delle vittime e a tutte le vittime dei familiari
drammaturgia Gabriele Di Luca
regia Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti e Alessandro Tedeschi
con Gabriele Di Luca, Massimiliano Setti, Beatrice Schiros, Ciro Masella, Francesca Turrini
musiche originali Massimiliano Setti
luci Diego Sacchi
costumi e scene Nicole Marsano e Giovanna Ferrara