Noi due, il sacro e il samba

Quarta serata per Collinarea, insieme a Teatro dell’Assedio, Roberto Kirtan Romagnoli e Scenica Frammenti. Oltre allo spazio musical/meditativo di Dimitri Grechi Espinoza.

Alle 19.00 l’appuntamento è con il Teatro dell’Assedio e il suo Totem Ba, spettacolo dedicato all’esplorazione e restituzione dell’universo della malattia psichica, riuscendo a rappresentarla con grande semplicità e rispetto.
Questa, però, è una semplice interpretazione. Quello che in realtà vediamo in scena è un essere molto diverso dal normale: un corpo e una doppia testa (potrebbero essere anche due gemelli siamesi). I due vivono in una clinica accuditi da una specie di infermiera folle (a metà fra Nosferatu e Igor), che si occupa di loro e della loro terapia in questa clinica per mostri, seguendo le prescrizioni mediche di un grande professore – di cui però sentiamo solo parlare.
L’essere, come accennato, è la materializzazione di una scissione, della doppia personalità, della presenza di un altro che offende, giudica, bistratta e umilia il suo compagno di sventura. Si tratta di una soluzione molto efficace tanto nel rendere la violenza e la sottomissione che caratterizza la relazione fra le due parti; quanto l’affetto, il legame intenso e profondo che le lega, al punto da non potersi concepire separati.
Mantenendo una certa ambiguità fino alla fine, lo spettacolo, da un lato, si astiene dal voler descrivere la malattia in modo schematico (e in fondo banale), lasciando uno spazio di indeterminazione e di ignoranza, dimostrando un onesto pudore e rispetto; dall’altro, resta aperto ad altre interpretazioni, senza ,imporre letture univoche, lasciando spazio anche per altre di impianto futuristico o horror.
Il finale univoco, al contrario, dispiace nell’ultimo spettacolo della serata, L’Italia è fatta – di Roberto Kirtan Romagnoli e Loris Seghizzi.
La dichiarazione di follia del narratore getta sullo spettacolo il velo della farsa.
Peccato, perché la provocazione sarebbe stata più intensa e intrigante.
Pensare a un Garibaldi ignaro, un po’ folle, vagamente irresponsabile e decisamente inadatto, ma pieno di energia e carisma, lanciava una polemica sul mito dell’eroe e, soprattutto, su quello del carisma: sul suo potere, sulla tendenza (e forse il bisogno) delle persone di credere in un personaggio forte, grande e potente a cui affidare il proprio destino.
Pregio dello spettacolo è la pluralità delle prospettive restituite: Garibaldi visto dal marinaio, dallo storico, e poi presentato in una breve scena, mentre compone un discorso – fiero, idealista, coinvolto. Umano e bello. Effetto non da poco se si pensa che il resto è improntato allo scherno e alla parodia.
Punti di vista inusuali sull’unità d’Italia, sull’uomo dietro il mito, sugli eroi che fanno la storia ( uomini che per caso, inconsapevolemente e per motivi fortuiti o sbagliati, si trovano a scrivere la storia).
Fra i due spettacoli un intermezzo meditativo decisamente piacevole: sul cortile più alto del castello, all’imbrunire, mentre la luce svanisce all’orizzonte, Dimitri Grechi Espinoza presenta Oreb, un rito/concerto pensato appositamente per immergere l’ascoltatore in un clima di meditazione. Un evento interessante quello proposto dal sassofonista, da anni alla ricerca di una musica che torni alle sue funzioni, più vicine al sacro, e che ha trovato nel cortile del castello, complice la bella serata, un luogo accogliente e decisamente adatto all’intento.

Gli spettacoli sono andati in scena all’interno di Collinarea Festival 2016
Lari, varie location
fino a sabato 30 luglio
ore 19.00
Teatro di Lari
Totem Ba
scritto e diretto da Michelangelo Ricci
con Maria Grazia Fiore, Simona Baldeschi e Maurizio Muzzi
musiche Michelangelo Ricci
foto Gian Luca Palazzolo

ore 21.15
Castello – cortile
Oreb
Dimitri Grechi Espinoza (sax solo)

ore 22.00
Teatro di Lari
L’Italia è fatta
di Roberto Kirtan Romagnoli e Loris Seghizzi
con Roberto Kirtan Romagnoli
collaborazione artistica Fabio Bonvicini
regia Loris Seghizzi