Le attese deluse affogate nel sugo

Una bella serata d’estate, un borgo medievale a dir poco splendido, la campagna della Valtiberina, e la cucina tradizionale. Ad Anghiari torna l’ormai consueto appuntamento con Tovaglia a quadri e Via da noi. Dieci giorni di repliche per un evento che unisce una comunità.

Antipasto: pinzimonio con olio biologico della zona. Un olio dal gusto leggermente piccante, dal profumo e sapore deciso che si avvertono sul palato e nel naso al solo avvicinarlo alla bocca. C’è dello scontento in città, la rievocazione storica non ha nessun senso visto che siamo disillusi, che ci sentiamo amareggiati e delusi, visto che non può esserci collaborazione senza un minimo di riconoscimento di tutte le parti e delle loro necessità.
Crostini neri e rossi: quello nero, insolito per chi è abituato al solito crostino di fegato, con un sentore di acciuga; e quello rosso, piccante e saporito. Ecco perché siamo scontenti, le leggi non ci lasciano lavorare, le tasse ci affogano, le varie forme di tutela del territorio imbrigliano le attività. Dobbiamo lasciare la Toscana.
E così, mentre si passa ai bringoli al sugo finto, e poi allo spezzatino di Chianina e, per finire, al dolce, l’epopea di Anghiari indipendente prende vita e finisce con mezza popolazione in lotta per abbandonare la Toscana, mentre l’altra metà cerca di difendere lo stato attuale delle cose.
Via da Noi è senza dubbio divertente, intessuto con racconti raccolti direttamente fra la gente e nei bar e un’accurata ricerca di archivio, riesce a dare voce alla storia e alle vicende del paese e, in questa edizione in particolare, al grande disagio della comunità.
Quello che dispiace, a livello drammaturgico, aldilà di alcune questioni prettamente strutturali, è la scarsa elaborazione del problema che viene presentato. Il testo riflette i malumori e le diatribe dei paesani con, però, la relativa scarsità e inconsistenza degli argomenti. Per quanto specchio di una situazione, non si eleva di molto sul piano analitico/riflessivo. Certo, ci si domanda se in fondo sia questo l’obiettivo dell’impresa e forse non lo è, ma si può riconoscere che fra collezioni di opinioni comuni e sketch, la riflessione, in generale, è lontana.
Uno dei pochi momenti interessanti, a questo proposito, è quando l’astronomo legge nelle stelle quello che è accaduto nel cielo di Anghiari: la caduta del Monte dei Paschi di Siena ha causato un netto cambiamento di direzione delle politiche regionali. La Valtiberina, da sempre ai margini delle massicce rotte turistiche toscane (ci si finisce perché lo si vuole e non per sbaglio) è rimasta penalizzata dalle nuove politiche, nonché dalla creazione della famigerata Area Vasta. Ecco un po’ di mordente, di pensiero provocatorio che crea scompiglio.
Se si pensa a Tovaglia a quadri come a una potenziale forma di teatro civile, impegnato nella comunità non solo a darle voce, ma anche ad elaborarne il sentire e soprattutto il pensiero, allora questo obiettivo non si raggiunge. Manca lo scatto per far sì che il teatro sia, oltre che macchina per l’elaborazione di identità, anche fucina del coraggio, del credere in un mondo migliore.
Al di là di questo, Tovaglia a quadri è un progetto teatrale, e in senso più ampio culturale, esemplare e da cui apprendere. Una Compagnia di oltre quindici membri, una comunità che partecipa e risponde, sponsor che partecipano e finanziano, Comune e popolazione presenti e attivi, turisti stranieri fra i commensali.
Un esempio di integrazione teatro-vita-comunità invidiabile. Una compagnia, una drammaturgia e dei drammaturghi che hanno un ruolo riconosciuto (e sottolineiamo riconosciuto) dalla comunità e per la comunità. Il che non è poco.

Lo spettacolo è andato in scena:
Il Poggiolino

Anghiari (AR)
da giovedì 10 a sabato 19 agosto, ore 20.15

Tovaglia a Quadri
Via da noi

una storia di Andrea Merendelli e Paolo Pennacchini
assistenza tecnica Stefan Schweitzer
oggetti di scena e costumi Armida Kim e Emanuela Vitellozzi
appunti musicali ricomposti da Mario Guiducci
evento è realizzato con il contributo della Regione Toscana, Comune di Anghiari, Coldiretti e Campagna Amica
sostengono l’iniziativa: Biokyma, Busatti, Estra Energie, Coingas, Vimer, Amedei, Gruppo alimentare Valtiberino, Ecosanit, Verretta, Open Com e Graziotti
in collaborazione con Teatro di Anghiari e Rete Teatrale Aretina