Stealing fire

La sezione teatrale di Cuore di Persia si conclude con la creazione di terra e acqua del Crazy Body Group, «una delle più importanti formazioni di teatro fisico del panorama iraniano», tutto sotto le stelle di una periferia che ha tanto da dare, se si è disposti a prendere.

«Un uomo forma una creatura di fango: dalla Creazione biblica al Golem, da Metropolis ai robot, un’intera tradizione si concentra in questo spettacolo senza parole, inquietante ed emozionante, ad alto tasso di visionarietà e spettacolarità». Voice of Mud, di Yaser Khsaeb, è questo e poco altro. Da un’idea abbastanza semplice si sviluppa una performance altrettanto lineare, con poche sorprese e tante prove di prestanza fisica.

In una landa fumosa che riecheggia atmosfere gotiche e walpoliane, infatti, i muscoli scolpiti (nell’argilla) degli interpreti persiani si piegano volentieri a giochi di luci e ombre, evocativi di un immaginario collettivo a cui già in molti hanno attinto nel tempo. Il mostro, la creatura che si ribella al proprio creatore, sono concetti triti e ritriti di una cultura (a quanto pare non solo occidentale) cresciuta sotto l’egida di un dio pantocratore e il Crazy Body Group non sembra voler portare niente di nuovo sulla tavola.

Ai movimenti premurosi e vigorosi dell’artigiano si contrappongono quelli violenti e frenetici del pupazzo di fango che sopraffà la mano del padrone e ruggisce la rabbia della Natura. «Siamo fatti della stessa terra», dice uno dei performer alla fine dello spettacolo e le sue parole aiutano in qualche modo a indirizzare lo sguardo dello spettatore verso un messaggio di uguaglianza che forse non traspirava dallo sforzo coreutico.

Nonostante la totale mancanza di drammaturgia, che avrebbe permesso agli interpreti di fare quel passo in più, Voice of Mud rimane comunque una performance di teatro fisico tecnicamente impeccabile, con trovate scenografiche a effetto e musiche decisamente incalzanti che lo rendono un prodotto perfetto per un festival di teatro di strada.

Anche se gli spettacoli sono finiti, gli appuntamenti di Cuore di Persia volgeranno al termine solamente domenica 10 luglio, dando al pubblico bolognese ancora due giorni di tempo per scoprire questa perla del panorama emiliano-romagnolo. Basta spingersi un po’ oltre.

Lo spettacolo è andato in scena all’interno di Cuore di Persia, festival di arte, spettacolo e società dall’Iran contemporaneo:
Teatri di Vita
via Emilia Ponente 485 – Bologna
giovedì 7 e venerdì 8 luglio, ore 21.15

Voice of Mud
regia di Yaser Khsaeb
produzione Crazy Body Group