Uno, due, tre… Strage!

Figurine spaurite si aggirano devote muovendosi al ritmo di un flusso di coscienza. Ordine, modulo, crisi, caos, tutto si chiude in un bagno di cloro.

Tutti in fila, addossati alla balaustra, quella sensazione infantile di attesa trepidante, a metà tra il circo e lo zoo: inizia così Strage di Parigi, settima stanza delle meraviglie del progetto WunderkammerSoap, sugli spalti della Piscina Comunale di viale Giustiniano Imperatore a Roma. Davanti un rettangolo di acqua, calma, quasi immobile; poi la musica, a volume altissimo, e una valanga di immagini che stordiscono. Un’istruttrice di nuoto, improbabile black block, un gruppo di ragazzi, allievi, scolari, lapidi che si fanno voti galleggianti a una Madonna assente, richiesta di presenza, offerta di sacrificio, diniego, e allora vendetta, offesa, la forza nel gruppo e lo sfaldamento, fuga e aiuto, cieco e lontano, poi l’acqua, riposo, il richiamo religioso e la dichiarazione di sé, mettersi a nudo, spogliarsi per essere, sincronia, assurda paradossale grottesca sincronia, la resa, la deposizione, poi la violenza e la morte. Caterina – protagonista di tutto questo – si libera, finalmente, sola. È la voce di Scott Matthew ad accompagnare il pubblico fuori: «We all bear the scars, yeah, we all feign a laugh, we all cry in the dark… And there’s a past stained with tears… and as your last breath begins you find your demon’s your best friend and we all get it in the end
Ricci/Forte riescono davvero a trasformare una piscina in una stanza delle meraviglie, con un uso della luce travolgente e straniante insieme, e soprattutto attraverso un testo affascinante e sorprendente, reso esso stesso meraviglia museale e reperto di memoria nel suo essere intimo seppur nella freddezza della registrazione. E poi ci sono le immagini che evocano mondi stratificati e sovrapposti: gli uccisi che soffiano i loro nomi a monito e ricordo, quei nomi offerti ai piedi di una divinità altera e indifferente, manipolatrice, e ombrelli che bucano l’acqua, lasciati a galleggiare come croci storte o fiori appassiti su tumuli di onde.
In circa trenta minuti la Caterina de’ Medici di Christopher Marlowe negando se stessa compie la sua parabola: mostro che si mostra, si racconta al pubblico passo dopo passo, facendolo ospite e confidente più che semplice voyeur. Strage di Parigi è uno spettacolo pieno, costruito con perizia e in grado di agganciare via via tutte le emozioni che il pubblico può provare; è drammaturgia dei corpi, è parola in azione, è linguaggio in composizione. È una vera stanza delle meraviglie.

Lo spettacolo è andato in scena:
Piscina Comunale XI Municipio
viale Giustiniano Imperatore, 199 – Roma
martedì 1 novembre dalle 19.00 alle 22.45
(durata 30 minuti circa)

Ricci/Forte, Romaeuropa Festival 2011 e Festival Internazionale Castel dei Mondi Benvenuti presentano
WunderkammerSoap#7_Strage di Parigi
di Ricci/Forte
regia Stefano Ricci
con Andrea Cappadona, Andrea Martorano, Andrea Pizzalis, Anna Gualdo, Anna Terio, Arianna Nacci, Barbara Caridi, Chiara Casali, Claudia Salvatore, Elisa Menchicchi, Fabio Gomiero, Francesco Boni, Francesco Scolletta, Giuseppe Sartori, Liliana Laera, Pasquale Di Filippo, Valentina Beotti
movimenti Marco Angelilli
assistente regia Elisa Menchicchi