La danza senza tempo delle donne

Cambio di cornice per il TenDance OpereFestival che, dopo Bracciano, approda a Fondi. La sesta edizione, dal 16 al 18 dicembre scorsi, ha accolto diverse espressioni della danza contemporanea, incluse due singolari esplorazioni nell’universo femminile: Figure Sonore, della storica Compagnia Vera Stasi, e ZeroUno, di Marica Zannettino, sorprendente artista fondana

Il mondo coreutico contemporaneo, tra tradizione e nuovi linguaggi, torna protagonista di TenDance Festival 2011, sezione di Operefestival dedicata alla danza, anche con le emozionanti prove d’artista di Marica Zannettino e della Compagnia Vera Stasi. La prestigiosa rassegna, che per cinque edizioni si è tenuta al Castello Odescalchi di Bracciano, ha trovato il suo nuovo scenario a Fondi, antica cittadina in provincia di Latina, con cui si inaugura una positiva collaborazione. Dal 16 al 18 dicembre, Castello Caetani e l’Auditorium comunale hanno ospitato la manifestazione, che ancora una volta ha la direzione artistica di Ricky Bonavita e Theodor Rawyler, ideatori del progetto, ed è organizzata dall’Associazione culturale Opere. Al sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali si aggiungono quest’anno il contributo del Comune di Fondi e il supporto del CREIA Regione Lazio. In scena anche danzatori dell’Accademia Nazionale di Danza, partner del progetto insieme a CORE (Coordinamento regionale della danza contemporanea del Lazio), 369gradi, Tooquoque e Nekia S.A. La Joux FR – Svizzera.
Compagnie di tutta Italia hanno composto un mosaico eclettico della danza contemporanea nazionale, in cui si colgono radici accademiche, canoni della danza moderna e contemporanea, elaborazioni della release tecnique, della contact improvisation, forme di teatro danza, commistioni con il tango. Accanto a compagnie note, come Vera Stasi e Balletto di Sardegna, il festival ha dato spazio a coreografi emergenti come la fondana Marica Zannettino e a performers come Fabio Ciccalè e Ketty Russo.
Proprio Marica Zannettino e la Compagnia Vera Stasi hanno incantato il pubblico a Castello Caetani, sabato 17 dicembre, seconda serata della kermesse. Nel suggestivo allestimento, con le poltrone a semicerchio ad abbracciare lo spazio scenico per un dialogo intimo con il pubblico, gli artisti hanno proposto due “stati” dell’essere donna.
Rivelazione e “sigillo” della partnership tra TenDance e Fondi, la Zannettino ha presentato in prima nazionale la sua coreografia Zero Uno. Il numero perfetto è due, che racconta in danza due possibilità d’incontro di una donna con un uomo. Come due chimiche molecolari, o meglio – allude il titolo – come due combinazioni tra quelle, infinite, del sistema binario informatico. Una performance, dunque, sul dualismo e sulla complementarietà della natura (uomo e donna, spirito e materia, soggettivo e oggettivo, moto e stasi) alla quale danno vita la stessa, bravissima Zannettino, insieme a Vincenzo Abascià e Valerio De Vita. Su un mix di brani elettro-pop di Moby e dance-trance di Chicane, disturbati dal ronzio di un’interferenza telefonica, la giovane danzatrice sperimenta due amori in un doppio tango sintetico. Il primo incontro è un ring guerriero. La donna, con un duro corsetto e fasce verdi a bendarle gli occhi e un braccio, indossa scarpe da runner e gioca con il primo uomo un rigido tête à tête fatto di distanze speculari, di atletici avvicinamenti e respingimenti. Poi, nel secondo tempo, si spoglia delle sue bende e indossa la femminilità – un tubino nero e tacchi altissimi. Con l’altro uomo si concede a una danza di sensualità a volte commovente, in cui compaiono prese, abbracci e avvitamenti plastici. Allo spettacolo non manca l’ironia, nei travestimenti della donna e nel cartello “To be continued…” del finale, che sottintende le innumerevoli altre possibilità del “sistema” a due. Ruba la scena Marica Zannettino, di cui si ammira la forza drammaturgica, oltre che coreutica. Elastica, muscolare, pulita nei movimenti, l’artista passa con precisione da una contrazione all’altra in questo lavoro, che la Compagnia Excursus di Ricky Bonavita ha prodotto insieme a CORE.
Linguaggio espressivo opposto, basato sull’astrazione – quasi “assenza” – del corpo, per Figure Sonore, «breve concerto di partiture gestuali» coreografato da Silvana Barbarini di Vera Stasi, compagnia di ricerca nata a Roma nei primi anni Ottanta. Col corpo molto coperto da un tailleur-saio nero, quattro donne severe (Silvana Barbarini, Claudia Pescatori, Claudia Monti, Nadia Scarpa) sono un “coro” ancestrale, che allude a un pensiero collettivo femminile: forse tribale, forse della tragedia greca, forse delle nostre origini contadine. Il lavoro, nato quasi vent’anni fa, è un contenitore contemporaneo di memorie remote. In piedi solo per passi dosati, le artiste restano perlopiù sedute su blocchi pietrosi, circoscrivendo i gesti a sussurri e sospiri, sguardi, battiti di mani e colpi sulle gambe, sul petto, sulla gola, che creano dialoghi sincroni a coppie, cori all’unisono, echi a quattro. Tutto perfettamente cadenzato, come l’ingranaggio di un orologio senza tempo. I ritmi basici, nati tra l’Italia e il Senegal, evocano antiche forme di narrazione cantata. E appaiono proprio come prologhi gli allineamenti optical delle danzatrici, che introducono i vari “racconti” della performance: in fila frontale o diagonale, a semicerchio aperto al pubblico, in quadrato chiuso, le donne sono colte nell’atto di «guardare, accompagnare e commentare, in uno stato di ascolto di sé e di ascolto reciproco».

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Gli spettacoli sono andati in scena:
Castello Caetani, Sala del Consiglio
Piazza Matteotti, Fondi
sabato 17 dicembre, ore 20.30

Compagnia Excursus – 369gradi – CORE presentano
Zero Uno – Il numero perfetto è due
coreografia Marica Zannettino
con Vincenzo Abascià, Valerio De Vita, Marica Zannettino
musica Moby, Chicane,
costumi Daniele Amenta, Yari Molinari
Prima nazionale
Compagnia Vera Stasi presenta
Figure Sonore
coreografia Silvana Barbarini
con Silvana Barbarini, Claudia Pescatori, Claudia Monti, Nadia Scarpa