Sul palcoscenico del Teatro Out Off la sperimentazione va oltre


Oltre a occuparsi di arte contemporanea e di scrittura, Antonio Rezza e Flavia Mastrella si interessano al teatro.

In uno spazio simile a un parco giochi per bambini l’attore Antonio Rezza recita i suoi monologhi. Lo spettacolo è inquietante e dissacrante: già definirlo spettacolo è probabilmente un errore. Il modo di fare teatro di Antonio Rezza e Flavia Mastrella non si presta a definizioni. I monologhi (non) scritti da Rezza non hanno un significato particolare, anzi non hanno proprio un significato. Ci si può forse leggere una critica alla società, al mondo in cui siamo costretti a vivere, alla politica, ma, di nuovo, non è facile dare definizioni. Anche lo spazio nel quale si muove non possiede caratteristiche reali quanto irreali: non ha né logica né senso.

I monologhi, che potrebbero avere una ragione d’essere in un altro contesto, in un teatro tendono a perdere di significato. Lo spettatore ride ma senza alcun motivo perché, in realtà, non è uno spettacolo divertente.

L’utilizzo del secondo attore muto per l’intera durata della performance è inspiegabile. Un ragazzo che si presta a essere preso in giro mentre corre nudo per il palco coprendosi il corpo con le mani non è divertente: è triste. Forse è proprio questo il sentimento che la coppia Rezza-Mastrella vuole suscitare nel pubblico, che al contrario ride del ragazzo, ma di nuovo, purtroppo, non si comprende il motivo di tale ilarità. Resta il dubbio sul fine di questa performance che non è definibile nei termini teatrali e sfugge persino all’etichetta di sperimentazione.

Lo spettacolo continua
Teatro Out Off

via Mac Mahon 16 – Milano
fino a domenica 21 febbraio
orari spettacoli: da martedì a sabato ore 20.45 – domenica ore 16.00

7 14 21 28
di Flavia Mastrella e Antonio Rezza
con Antonio Rezza
e con Ivan Bellavista
aiuto regia Massimo Camilli
disegno luci Maria Pastore