Partita a scacchi

ImmagineQuattro soci di un’azienda di successo, interpretatati da Giorgio Marchesi, Massimiliano Vado, Pierpaolo De Mejo e Serena Iansiti, devono decidere chi pagherà per un crimine commesso. Questo è il contenuto di 7 anni, un testo di José Cabeza e Julia Fontana, diretto da Francesco Frangipane, in scena al Teatro della Cometa di Roma fino al 1° dicembre.

Cosa si è disposti a dire e a fare pur di salvarsi? È questa la domanda che ruota intorno a tutta la pièce 7 anni, di José Cabeza e Julia Fontana, con la traduzione di Enrico Ianniello, che rivive sulle tavole del teatro della Cometa di Roma, attraverso lo sguardo attento di Francesco Frangipane. Il regista, con molto tatto, dirige i cinque impeccabili interpreti all’interno di una stanza, quasi un bunker, ricreata sul palcoscenico, in cui al centro spicca un grande tavolo bianco quadrato, dove le vite di quattro soci di un’importante azienda verranno messe alla gogna.

Chi tra Marcello, interpretato da un ineccepibile Giorgio Marchesi, Carlo, un sempre eclettico Massimiliano Vado, Luigi, talentuoso Pierpaolo De Mejo e Veronica, perfettamente cucita addosso a Serena Iansiti, che ha sempre tenuto la contabilità con un po’ di manica larga, firmerà quel bonifico e sconterà 7 anni di reclusione?

I quattro soci hanno bisogno di una mediazione speciale. Si tratta di una «situazione delicata», avendo un grosso problema con l’agenzia delle entrate, e a Giuseppe, personaggio tratteggiato in modo egregio da Arcangelo Iannace, spetta l’ingrato compito di definire «chi si prende la colpa mentre gli altri vengono scagionati». È lui a stabile tre regole basilari, ovvero il partecipare volontariamente, ascoltare e facilitare la comunicazione, non potendo l’uomo né decidere, né tanto meno appoggiare l’uno o l’altro socio. Mette così in piedi una strategia, facendo scegliere a ogni membro dell’azienda un pezzo della scacchiera che lo rappresenti, sia a livello personale che lavorativo. La torre bianca è di Marcello, amministratore delegato, quello che traccia il percorso, colui che ha la visione, la torre nera è la scelta di Carlo, l’account manager, è lui ad assicurarsi che i clienti siano contenti ed è vicino all’alfiere bianco, Luigi, il quale coordina l’area tecnologica; il cavallo nero spetta invece a Veronica: è lei che ha unito tutti e che «si occupa dei numeri o se ne occupava», come ben tengono a sottolineare gli altri durante il gioco al massacro, fino allo scacco matto.

Lo spettacolo è un continuo crescendo di tensione, la stessa che in televisione ti incollerebbe allo schermo, fino all’ultimo, per capire chi si prende la colpa per questi fondi neri. Lo spettatore segue attentamente tutte le mosse su quella scacchiera umana, luci e suoni contribuiscono ad alimentare il pathos fin quando una telefonata non rompe il silenzio. La voce fuori campo è di Francesca Scalera: l’attrice, che recentemente ha avuto un grande successo di pubblico sul piccolo schermo con la fiction Imma Tataranni – Sostituto Procuratore, anche qui, in un certo senso, pone fine a questa indagine, che lascia di stucco e con quel brivido addosso la platea.

Non sono passati 7 anni, ma solo settantacinque minuti per un atto unico intenso, che pone domande, ma più riflessioni e che mette a nudo l’uomo con la sua arroganza, con la sete di potere in contrapposizione a quella di giustizia, che miscela amore e affari in un tutt’uno schiacciando ogni valore, perché «i soldi chiamano soldi» e mai fanno la felicità. In scena fino al 1° dicembre, lo spettacolo scalderà gli animi con la sua freddezza, ed è il tempo giusto.

Lo spettacolo continua:
Teatro della Cometa
via del Teatro Marcello, 4 –  Roma
fino al 1° dicembre 2019
orari: da martedì a venerdì ore 21.00, sabato ore 17.00 e 21.00, domenica ore 17.00
(durata 1 h e 15 minuti senza intervallo)

Argot Produzioni presenta
7 anni
di José Cabeza e Julia Fontana
traduzione Enrico Ianniello
regia Francesco Frangipane
con Giorgio Marchesi, Massimiliano Vado, Pierpaolo De Mejo, Serena Iansiti, Arcangelo Iannace
luci Giuseppe Filipponio
scene Francesco Ghisu
costumi Cristian Spadoni
aiuto regia Massimiliano Benvenuto
voice off Francesca Scalera
ufficio stampa Maya Amenduni

www.teatrodellacometa.it