Sul palcoscenico dello Zelig di Milano, Leonardo Manera, supportato da alcuni membri dello staff di Zelig Off, presenta un contest comico tra promesse del panorama cabarettistico italiano. Una gara che regala sì risate, ma che fa comprendere quanto difficile sia il mestiere del comico.

Cercando di trovare nuove proposte interessanti all’interno dei propri laboratori, Zelig propone 8 Mile, una vera e propria sfida tra comici, provenienti da diverse regioni italiane, allo scopo di ritagliarsi il proprio posto al sole su un palco di grande prestigio. Questo laboratorio incrocia la formula del torneo a scontro diretto con quella del rap-contest all’americana, da qui il titolo che cita il famoso film di Eminem: dare agli otto contendenti la possibilità di presentare al pubblico il loro marchio comico di fabbrica.

I duellanti  hanno perciò battagliato da subito in modo serrato, alternandosi nell’esibizione, e il vincitore di ogni singolo scontro è stato deciso in base all’intensità dell’applauso ricevuto.

Tra uno sketch e l’altro, un ottimo Leonardo Manera ha tenuto vivo l’interesse degli spettatori, mostrando non solo le sue già note doti di comico, ma anche una discreta conoscenza del ruolo di presentatore.

Inoltre, lo spettacolo ha goduto anche una diretta web sul sito di una famosa testata giornalistica on-line, e su quello in streaming di Zelig Tube – che ha potuto coinvolgere anche utenti della rete nel dibattito sulle capacità dei partecipanti. Tutto, ovviamente, in chiave ironica e gestito dai due ragazzacci dello Zelig Off, Federico Basso e Davide Paniate – che, per tutta la durata dello spettacolo, oltre al ruolo dei mediatori internauti, hanno anche fatto da disturbatori per i comici in gara.

In totale ci sono volute due ore circa di gag e scenette per sancire il vincitore finale: Daniele Vasumi, che – con una brillante performance – ha saputo conquistare i presenti e guadagnarsi i consensi anche dei suoi colleghi più blasonati. 8 mile però ha fatto emergere anche altre riflessioni. Fare comicità non è uno scherzo e ci vogliono capacità, dedizione e ingegno per ottenere un risultato apprezzabile, alla stessa stregua del teatro di prosa. I partecipanti hanno infatti dimostrato diversi limiti e in più di un’occasione l’intervento, seppure ridanciano e atto alla presa in giro di Manera, Paniate e Basso, è risultato salvifico e rivelatore di tutte le limitatezze di chi, con questo genere, è veramente alle prime armi. Non basta saper fare ridere, ci vuole anche un testo alle spalle e una struttura che supportino la comicità – altrimenti il risultato è incompleto e la perplessità del pubblico aumenta.

Tutti i comici impegnati hanno scelto, anche per esigenze di palco, l’opzione del monologo autobiografico, ma nessuno di loro ha avuto una presenza scenica tale da conquistare gli spettatori e, obiettivamente, le battute erano abbastanza scontate. Anche la volgarità, a volte, non aiuta. Anzi, può evidenziare difficoltà ancora maggiori che non possono essere colmate con la “parolaccia”. La parolaccia, come diceva Alberto Sordi: «va usata con parsimonia e al momento giusto».

La formula di 8 mile è dunque vincente e il lavoro dello Zelig, in questo senso, è encomiabile, ciò che manca sembra essere piuttosto la materia prima. Nel suo cammeo di pochi minuti, ad esempio, Giorgio Verducci – noto al pubblico televisivo come il vendicatore con la mazza da baseball – ha saputo strappare più consensi e risate di tutti i contendenti del laboratorio. Complimenti, in ogni caso, ai finalisti Vasumi e Massimo Pica che hanno saputo comunicare qualcosa in più rispetto agli altri, lasciando però la sensazione che la strada da percorrere per arrivare al livello dei professionisti sia molto più lunga delle otto miglia di cui parla il titolo.

Lo spettacolo è andato in scena:
Zelig Cabaret

Viale Monza, 140 – Milano

sabato 25 settembre, lunedì 25 ottobre e giovedì 25 novembre

8 Mile
a cura di Giancarlo Bozzo, Marco Del Conte e Antonio De Luca
con Leonardo Manera, Davide Paniate, Federico Basso e Giorgio Verducci
gli sfidanti Marco Cacini, Rosi Cannas, Italo Giglioli, Massimo Pica, Andrea Vasumi e Carol Visconti