teatro-roma-romaAl teatro Roma è andato in scena in due date uniche, l’11 e il 12 Giugno, A due passi da me, commedia musicale scritta da Matteo Menduni, con la regia di Carlo Dilonardo.

Nelle note di regia, Carlo Dilonardo ha scritto: “A due passi da me, è uno dei molteplici affreschi che rappresentano il mondo dei ragazzi poco più che ventenni: sognatori, ma anche coscienti delle contraddizioni e delle difficoltà da superare. Attraverso questo testo e questa messinscena musicale, quell’universo è descritto con un linguaggio leggero e ironico molto vicino a quei giovani, ma non lontano da chi, pur non avendo più vent’anni, per fortuna, sogna ancora”.
Bastano queste poche righe per capire appieno l’operazione portata avanti dai testi e musiche di Matteo Menduni e dall’attenta regia di Carlo Dilonardo. Creare una sorta di filo rosso generazionale che leghi insieme l’essenza precaria di ogni gioventù, di ogni nuova coscienza che si affaccia sull’abisso della maturità, con tutte le paure e le incertezze che questo delicato passaggio esistenziale comporta, nel tentativo di smitizzarne ironicamente i risvolti tragicomici, depotenziarne l’energia nichilistica, l’anarchica ribellione nei confronti dell’incomprensibile, dandone un’interpretazione solo apparentemente leggera e avulsa dalla sue radicali contraddizioni, donando viceversa allo spettatore l’impressione di trovarsi coinvolto in una dimensione metafisica, di eterna giovinezza, in cui lavorare tutti insieme, senza distinzione, per risolverne i problemi.
Anna (Valeria Nardella), una ragazza di ventidue anni, alla fine di una importate storia d’amore decide di prendere in mano la sua esistenza e andare a vivere per conto proprio, lontano dall’assillo dei genitori e dal ricordo ingombrante del suo ex. Il caso vuole che il suo vicino sia Lorenzo (Vincenzo D’Angelo), un giovane cantautore, in cerca della canzone “perfetta” da inviare a un concorso canoro, nell’intima speranza di sfondare nel mondo della musica. In questo incontro tra due esistenze così lontane e cariche di una diversa voglia di riscatto, si confrontano due visioni della vita e del mondo, con tutto un variopinto contorno di amicizie e aspirazioni che permettono ai due protagonisti di descrivere la loro parabola esistenziale fino al fatidico incontro, in cui la ricerca di un equilibrio tra essere e dover essere, quanto mai difficile da trovare, si riflette nella precisa convinzione di compenetrarsi come due facce della stessa medaglia.

Coadiuvato dall’eclettico sforzo narrativo e musicale di Matteo Menduni, dalle fluide e avvolgenti coreografie (Valeria Iacampo), da un’atmosfera scenica familiare in cui si ritrova una psicologia aderente ai tempi, e da una sapiente luminosità – in grado di calibrare l’attenzione sull’intreccio narrativo, evidenziando la scomposizione interpretativa della storia in punto di vista maschile e femminile – Carlo Dilonardo esamina la precarietà sentimentale e comunicativa giovanile, la difficoltà di emergere e di trovare un posto nella vita come riflesso della cronica precarietà di un’intera società – incapace di comprendere e giudicare il proprio tempo. Certo, qualcuno potrà obiettare che non vi è nulla di nuovo sotto il sole: il disagio giovanile, l’assenza di punti di riferimento e le aspirazioni genuine di ogni generazione hanno fatto il loro tempo (ad esempio con i film di Jeans Dean).

Ma al di là di questa lettura, vi è tuttavia la necessità di interpretare un universo fatto di speranze, di impegno per imporsi e far valere i propri sogni, lottare indefessi per realizzare le proprie aspirazioni, che non va e non deve essere trascurato, ma studiato come il portato sociale di una generazione che, per la prima volta nella storia, vive e vivrà in una condizione inferiore a quella dei propri genitori.

Lo spettacolo è andato in scena:

Teatro Roma
via Umbertide, 3 – Roma
venerdì 11 e sabato 12 giugno

A due passi da me
testo e musiche di Matteo Menduni
regia Carlo Dilonardo
con Vincenzo D’Angelo, William Ansaldi, Valeria Nardella, Annamaria Fittipaldi, Federica Fabbri, Giannicolò Pisaneschi, Alessandro Bevilacqua
coreografie e movimento scenico Valeria Iacampo
corpo di ballo Monia Bottazzo, Martina Caruso, Melania Risuleo
ideazione e realizzazione scene Mirco Murgia
disegno luci Gennaro Paraggio