L’amore non basta a sé stesso…o forse sì?

teatro-carcanoSul palco del Carcano fino al 18 maggio una delle prime commedie di Neil Simon, A piedi nudi nel parco, per la regia di Artissunch anche in veste di co-protagonista con Vanessa Gravina.

Che Neil Simon sia un genio della commedia legata alla vita di coppia è noto a tutti: la sua sensibilità, la sagacia delle battute e la precisione nel delineare la fenomenologia dell’amore coniugale, senza vincolanti caratterizzazioni geografiche, sono tutti aspetti che rendono i suoi testi estremamente versatili, adorati dal pubblico di tutto il mondo. La sua scrittura così agile e ponderata li rende inoltre perfetti anche per la resa filmica, fenomeno che spesso permette a molti di associare i suoi titoli a celebri e riuscitissime commedie cinematografiche. Come nel caso di questo testo in scena al Carcano, A piedi nudi nel parco, che molti avranno conosciuto come pellicola firmata nel ’67 impreziosita dalla presenza dei bravissimi Robert Redford e Jane Fonda. Si tratta di una delle prime commedie scritte da Simon, il quale avrebbe successivamente raffinato sempre più la propria abilità nel parlare del microcosmo della coppia con altre geniali pièce quali La strana coppia, California suite o Appartamento al Plaza.
E forse proprio per il suo carattere giovanile questo testo, che non tratta di una coppia matura o al tramonto del proprio matrimonio, bensì di una novelli sposini che dopo soli 6 giorni di matrimonio si trasferisce nel microscopico appartamento in cima a un palazzo in centro città. La coppia di giovani dalle belle speranze è piuttosto disomogenea: da una parte Cori, una lei sognante, infantile e giocosa, interpretata da una Vanessa Gravina in gran forma fisica, frizzante ma non troppo – a tratti un po’ affettata – che si confronta con un Paul/Artissuch (nella doppia veste di regista e protagonista, entrambe riuscitissime) che da bravo avvocato pieno di prospettive di carriera è invece formale e compìto come i suoi completi da burocrate. Proprio queste differenze abissali – evidenti fin dall’iniziale approccio con l’appartamento, così entusiasmante e bohémien per lei quanto scomodo e sconcertante per lui – ci fanno pensare: ma perché si sono sposati? E a confermare la tesi giungeranno ben presto la madre di lei (un bravissima Ludovica Modugno) e il bizzarro vicino dai modi estrosi e un po’ scrocconi (un altrettanto brillante Stefano De Bernardin, vero mattatore della scena), entrambi personalità forti che metteranno ben presto in crisi le velleità e le attitudini di una coppia che, così precaria e poco rodata, sembra già arrivare al divorzio prima ancora di aver ottenuto il certificato di matrimonio. Anche il finale risente della giovinezza dell’autore, con una delicatezza e un happy-ending che è proprio anche di altre opere di Neil ma velato di una vena naif che non riconosciamo nei testi più sagaci e taglienti della maturità.

La scenografia è ben pensata dallo stesso Artissuch che, in quanto regista e attore della pièce, sa pensare bene lo spazio scenico in maniera bastantemente scomoda e claustrofobica da poter catalizzare al meglio i rapporti che si creano tra i vari personaggi. Interessante, anche se non innovativa, la scelta d’iniziare o di spezzare alcune scene con l’intrusione tra gli spettatori, fattore che ha ulteriormente coinvolto e divertito un pubblico fin troppo partecipativo – troppi gli applausi che nel bel mezzo delle scene ne spezzavano la fluidità, anche se, va detto, meritatissimi.

Lo spettacolo continua
Teatro Carcano – corso di Porta Romana 63, Milano
dal 7 al 18 maggio

A piedi nudi nel parco
di Neil Simon
regia Stefano Artissunch
con Vanessa Gravina, Ludovica Modugno, Stefano Artissunch, Stefano De Bernardin, Federico Fioresi
costumi Marco Nateri
disegno luci Giorgio Morgese
ideazione scenografia Stefano Artissunch
Produzione Synergie Teatrali