C’è posto per tutti? Meticci d’autunno. Nelle case il vissuto straniero.

Come ogni autunno, da vent’anni a questa parte, torna in Valsamoggia il Festival di Teatro delle Ariette, A teatro nelle case, con la seconda parte del progetto Territori da cucire, e con un tema quanto mai urgente: stranieri.

Ma cos’è l’essere stranieri? Il Festival presenta una riflessione sull’identità, sulle radici, sull’incontro, sulle potenzialità di un atteggiamento di accoglienza e di ascolto. Riflessione nutrita di concretezza e pratica, perché tutti gli appuntamenti presentati, che spaziano fra teatro, cinema e laboratori, nascono e raccontano l’incontro reale fra realtà diverse.
Ad esempio, quello con le associazioni di stranieri che hanno preso parte a Territori da Cucire#2, quello con i cittadini della Valsamoggia che hanno partecipato alla realizzazione del film Acqua Salata. Quello fra i due protagonisti di Un rendez-vous si loin, quello fra Banda e Giulio in A Seafish from Africa. Il mio amico Banda. Oppure quello avvenuto durante l’esperienza a Mazara del Vallo di Teatro delle Albe.
In aria di Ius soli, di paure e perplessità sul ruolo e la presenza degli stranieri e dei migranti, il teatro torna ostinato a suggerire che il primo passo è la disposizione all’accoglienza e all’ascolto.

Ma ecco la programmazione in dettaglio.
Il Festival si è aperto lo scorso 23 settembre al Teatro delle Ariette con Rumore di Acque di Teatro delle Albe, spettacolo di Marco Martinelli con Alessandro Renda. Elenco di storie, tragedie del mare, in cui si fa grottesca la tesa dialettica fra l’essere numero o l’essere persona.
Il 25 settembre saranno proiettati due film al Cinemax Bazzano: Acqua salata di Stafano Massari e Stefano Pasquini, e a seguire A seafish from Africa. Il mio amico Banda. Il primo, un film praticamente a zero budget che sarà replicato anche il 2 ottobre alle ore 20.30, ripercorre le tappe della tournée estiva di Io, il cous cous e Albert Camus di Teatro delle Ariette, con materiale girato nel momento di condivisione a fine spettacolo, quando l’assemblea dei cittadini riuniti ha scambiato opinioni e racconti. Il secondo che narra l’incontro fra Giulio (il bolognese Giulio Filippo Giunti) e Banda, immigrato ghanese, uomo che viene da lontano. Una storia in cui l’accoglienza iniziale si trasforma in conoscenza e poi in amicizia.
Sabato 30 settembre alle 21.00, al Teatro delle Ariette, dal nord della Francia arriva Un rendez-vous si loin, di e con Christophe Piret, da trent’anni direttore artistico, regista e attore della compagnia Theatre de Chambre/232U. Lo spettacolo, che vede protagonista insieme a Piret, Marina Keltchewsky, porta in scena la tensione fra la ricerca di libertà e l’attaccamento alle proprie radici.
Domenica 8 ottobre, una giornata intera con Cantieri Meticci, ospiti al Teatro delle Ariette. Alle 10.30 i percorsi teatrali con migranti richiedenti asilo e rifugiati, per la realizzazione di manufatti per la scena o la realizzazione di azioni sceniche collettive. A seguire, alle 15.30, lo spettacolo Il violino del Titanic (non c’è mai posto nelle scialuppe per tutti): cinquanta attori delle più disparate provenienze aspettano gli spettatori per vivere con loro l’esperienza a dir poco drammatica e destabilizzante del naufragio: essere sulla stessa barca e cercare di salvarsi, quando non ci sono scialuppe a sufficienza per tutti.
Per finire, sempre al Teatro delle Ariette, domenica 22 ottobre, ore 18.00, sarà la volta di Da questa parte del mare, tratto dal libro omonimo di Gianmaria Testa, con racconti di migrazioni e una profonda riflessione sulla contemporaneità. Giuseppe Cederna, porta in scena il libro di una vita (purtroppo uscito postumo), per la regia di Giorgio Gallione.
Si ricorda, inoltre, che nei luoghi del Festival sarà allestita la mostra fotografica Territori nelle piazze, in una video-proiezione di Giovanni Battista Parente, e che il 28 settembre, alle ore 18.00, presso Alliance Française a Bologna, si terrà l’incontro Un théâtre de voisinages (un teatro di vicinanze) con Christophe Piret e Théâtre de Chambre/232U, per scoprire il lavoro condotto da una Compagnia da sempre radicata sul territorio, in stretto dialogo con cittadini e artisti locali, ma anche in vivo contatto con varie realtà straniere.

Gli spettacoli e gli eventi si tengono nell’ambito di Teatro nelle Case. Territori da Cucire #2
XXI edizione
direzione artistica Teatro delle Ariette
Stranieri
teatro, cinema, laboratori
da sabato 23 settembre a domenica 22 ottobre
Valsamoggia e Bologna, varie location

Il programma
sabato 23 settembre, ore 21.00
Teatro delle Ariette
Teatro delle Albe presenta:
Rumore di acque
con Alessandro Renda
regia Marco Martinelli

lunedì 25 settembre (e 2 ottobre), ore 20.30
Cinemax Bazzano
Acqua salata
film di Stefano Massari e Stefano Pasquini
con i cittadini del Comune di Valsamoggia
produzione Teatro delle Ariette
progetto Territori da Cucire 2017

ore 22.00
A seafish from Africa. Il mio amico Banda
film di Giulio Filippo Giunti
produzione POPCult e Carta|Bianca

giovedì 28 settembre, ore 18.00
Alliance Française
via De’ Marchi, 4 – Bologna
Un théâtre de voisinages
(Un teatro di vicinanze)

incontro con Christophe Piret, direttore artistico, autore e regista del Théâtre de Chambre/232U
conduce Massimo Marino

sabato 30 settembre, ore 21.00
Teatro delle Ariette
Théâtre de Chambre presenta:
Un rendez-vous si loin
di Christophe Piret
con Christophe Piret e Marina Keltchewsky

domenica 8 ottobre, dalle ore 10.30
Teatro delle Ariette
Una giornata con Cantieri Meticci
percorsi teatrali con migranti richiedenti asilo e rifugiati
ore 10.30 Laboratori
ore 15.30 Il violino del Titanic (non c’è mai posto nelle scialuppe per tutti)
regia Pietro Floridia

giovedì, 22 ottobre ore 18.00
Teatro delle Ariette
Giuseppe Cederna presenta:
Da questa parte del mare
da Gianmaria Testa
con Giuseppe Cederna
regia Giorgio Gallione

Nei luoghi del festival è allestita Territori nelle piazze, mostra fotografica in video proiezione di Giovanni Battista Parente