Blackbirds flying

teatro-dell-orologio-romaParafrasando una delle canzoni dei Beatles, Andrea Galasso, con la voce di Gloria Anastasi e la chitarra di Velerio Iori,  in scena al Teatro dell’Orologio con Accentrica-Racconti sonori, narra le storie semplici ma rivoluzionarie di alcuni blackbirds che hanno segnato la storia dell’umanità. La rassegna Exit 2014 dà spazio ad un progetto appassionato, che coniuga in maniera perfetta storia e musica.

All’interno della settima edizione di Exit – Emergenze Per Identità Teatrali, realtà ormai consolidata del panorama indipendente romano, la Compagnia del Teatro dell’Applauso nelle persone di Andrea Galasso, Gloria Anastasi e Valerio Iori, porta in scena uno spettacolo che tramite il fil rouge di alcune delle più belle e significative canzoni contro le violenze e la guerra, traccia una parabola su un argomento ancora poco rappresentato: la Nonviolenza Attiva.
Con una semplicità disarmante e coinvolgente, Andrea Galasso è la voce narrante di storie vere, piene di umanità, apparentemente facili, ma concretamente riferite alle uniche tipologie di persone che possono essere definite a pieno titolo degli eroi.

«Si dice che il minimo battito d’ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo».

Le gesta degli uomini e delle donne narrate in questo storytelling possono essere decisamente condensate nella teoria dell’effetto farfalla: piccoli atti portati avanti nella vita di tutti i giorni hanno dato luogo a grandi mutamenti che hanno contribuito a cambiare profondamente e per sempre la storia dell’umanità. Troppo spesso tendiamo a dimenticarli o, addirittura, ne ignoriamo l’esistenza, eppure ci sono state – e continueranno a esserci, perchè anche questo è l’Uomo – storie di singoli che hanno smosso le masse affinché, tramite la pratica della Nonviolenza Attiva, si cambiasse il corso degli eventi, si combattessero e sconfiggessero violenze e ingiustizie.
Il lavoro di ricerca di Andrea Galasso è decisamente interessante oltre che realizzato collettivamente attraverso l’aiuto del pubblico che ha incontrato nelle varie piazze in cui è stato portato questo lavoro prima di giungere a Exit. La scenografia è scarna e funzionale: cinque sedie con cinque oggetti/simbolo – fogli di giornale, un libro, un gomitolo, un mestolo e un cartello che recita «Dios na mata» («Dio non uccide») – delle storie che stanno per essere narrate. Un racconto a catena che parte dalla nascita di alcune canzoni per poi agganciarsi, attraverso collegamenti semantici, alle storie straordinarie di uomini e donne altrettando straordinari. Così si parte da una perla rara degli U2, forse sconosciuta ai più, scritta e cantata da The Edge nel 1987, Van Diemen’s Land in riferimento alla Tasmania, terra nella quale venivano deportati per lo più i dissidenti politici irlandesi. A essa si collega perfettamente la narrazione della vita – unica nel suo genere – del dissidente politico per eccellenza, nonché Premio Nobel per la pace nel 1993, Nelson Mandela.
Bob Marley, la sua Redemption Song e il Rastafarianesimo ci traghettano in Costa D’Oro: colonia dell’impero britannico, riesce a raggiungere l’indipendenza nel 1957 grazie all’operato di un giovane ragazzo che, battendo per due anni tutti i villaggi della sua terra, riuscì a portare istruzione e civiltà parlando solo la lingua del popolo. Kwame Nkrumah, grazie alla mobilitazione del popolo, venne eletto primo presidente dell’epoca dell’indipendenza, dando alla ex colonia britannica il nome di Ghana. Del 1975, proprio il concerto di Bob Marley in Ghana per festeggiarne i venti anni di indipendenza.
Nel 1968 Paul McCartney scrive Blackbird. Curiosamente si tratta dello stesso nome con cui nel sud degli Stati Uniti venivano appellate le donne nere o, meglio, negre. E questa è la storia di una sarta, Rosa Parks, che con la sua lotta non-violenta è diventata la figura-simbolo del movimento per i diritti civili grazie al suo rifiuto, nel 1955, di cedere il posto sull’autobus a un bianco. Bill Clinton di lei ha detto «è la donna che rimanendo seduta ha permesso a tutta l’umanità di alzarsi in piedi».
La storia continua citando Ray Charles che nel 1960 porta al successo Georgia on my mind: la canzone diventa nel 1970 inno dello stato della Georgia. La quarta protagonista di questo storytelling è una giovane ragazza che insegue il suo sogno di libertà fuggendo a New York, ma senza la propria famiglia è impossibile raggiungere la felicità. Così Enrietta Turman, decidendo di “seguire il nord” su consiglio del padre – Follow the drinking gourd dove per gourd si intende il mestolo con cui si dava da bere agli schiavi nelle piantagioni di cotone, ma anche il nord – fu la donna che, attraverso viaggi mirabolanti, creò una sorta di ferrovia sotterranea per portare in salvo quasi 500 persone, impiegate come schiavi nelle piantagioni di cotone.
Questo viaggio affascinante si conclude con la storia di Adolfo Pérez Esquivel che, durante la dittatura in Argentina, si oppose con forza al fenomeno dei desaparecidos dando coraggio alle tante madri coinvolte creando il fenomeno delle madres de Plaza de Mayo. La storia di un uomo che, dopo aver subito due anni di torture in cella senza alcun capo di imputazione, nel 1980 viene insignito del Nobel per la Pace grazia alla sua pratica non-violenta.

Ad accompagnare musicalmente l’ultimo racconto è Vuelvo al Sur di Astor Piazzolla, che segna la celebrazione dell’indipendenza argentina poichè è stata la prima opera pubblicata dopo la dittatura.
In questo spettacolo si ritrova il teatro inteso nel suo significato ancestrale: il racconto di storie sconosciute, la possibilità di imparare e scoprire qualcosa di nuovo, il legame indissolubile tra la musica e la storia dell’uomo. Per godere appieno di questo storytelling – che merita quanta più diffusione possibile – non resta che ascoltare e lasciarsi completamente trasportare.

Lo spettacolo è andato in scena
Teatro dell’Orologio
Via dei Filippini, 17/a – Roma
martedì 9 dicembre, ore 21

Compagnia Teatro Dell’Applauso presenta
Accentrica – Racconti sonori
di Andrea Galasso
con Andrea Galasso
voce Gloria Anastasi
chitarra Valerio Iori
arrangiamenti musicali Valerio Iori, Gloria Anastasi
filmati Andrea Galasso
regia tecnica Elisa Faggioni
produzione Teatro Dell’Applauso