Alfa. Solo singolare maschile?

Alla Tenuta dello Scompiglio sold out per il debutto nazionale di Alfa appunti sulla questione maschile, di e con Roberto Castello.

In un paesaggio suburbano degno dei peggiori sottopassi ferroviari o dei piloni delle sopraelevate di periferia, ove campeggiano scritte che vanno da dio c’è a slogan sulla supremazia razziale o proposte d’incontri erotici, irrompono i due performer che enunciano il manifesto diktat di un’esistenza di sopraffazione secondo le regole del maschio bianco, benestante, eterosessuale e di religione cattolica.

L’insofferenza latente, però, piano piano riemerge in quanto la sete di potere non si placa mai o, comunque, non è mai abbastanza soddisfatta (come canta Eddie Vedder: “It’s a mystery to me / We have a greed with which we have agreed / And you think you have to want more than you need / Until you have it all, you won’t be free”) e, sotto sotto, il rischio di non essere una scelta personale e voluta, ma l’esito di un comportamento indotto, continua a tormentare.
In un mondo maschile dove contano di più le donne che si riescono ad avere rispetto alle idee, ALFA 
appunti sulla questione maschile 
mette – purtroppo solo a teatro – alla berlina una serie di luoghi comuni, riappacificandoci con quei sentimenti che vorremmo alla base di un’esistenza ricca di valori condivisi e di crescita anche interiore.
La serie di quadri parte dalla pantomima di una figura femminile, in secondo piano (come deve stare una brava moglie), che accompagna l’esposizione/monologo del maschio, sottolineandone con sincronicità perfetta l’assurdità e condendo con sberleffi irriverenti l’impegnativo autoelogio. L’irrompere sul palco di un gruppo vocale, a cavallo tra i Persuasions e i gospel più raffinati, con un rapper scatenato, sconvolge la scena e la linearità drammatica che lo spettacolo sembrava perseguire. Nel frattempo, il decalogo di aggettivi per descrivere il succitato maschio si allunga in una selva sconfinata di comportamenti codificati, richiesti, imposti dalla posizione sociale conquistata, ma che non lascia scampo all’immaginazione. Canoni violentemente suggeriti, per ossimoro, che coinvolgono comportamenti, modi di presentarsi, vestiario e quant’altro serva a far parte di un mondo di vincenti omologati e omologanti.
Non manca neppure la rubrica sui generis dedicata ai suggerimenti femminili, utili per essere desiderate, in quanto la parte “debole” può essere solo scelta e mai scegliere, ricoprendo il ruolo di compagna del – e mai del protagonista. E per essere desiderate ed esercitare così una parvenza di potere, si finisce per diventare macchiette insignificanti – sempre sull’orlo di una crisi di nervi.

Figure televisive o da rotocalchi, maschi Alfa di gruppi rock o di pubblicità del dopobarba si materializzano sul palco in un intrigo di stereotipi, suggestioni, danze ipnotiche di groupie, il tutto accompagnato dalla voce delle performer e di Roberto Castello con musiche eseguite dal vivo e create con pochi mezzi ma molto efficaci, o col semplice canto a cappella.
Uno spettacolo che corre, si distende, si concede delle pause, evolve in forme e modi diversi per indagare un comportamento collettivo che, sempre più spesso, mostra le corde e la propria demenziale vacuità.
Musica, danza e recitazione si alternano efficacemente creando momenti di pathos ma suscitando anche un moto di rifiuto rispetto a ciò che ci viene buttato in faccia, in uno scenario tanto trash quanto ironicamente realistico.

Alla fine dello spettacolo, di corsa a casa per sapere se avremo ancora una Costituzione.

Lo spettacolo è andato in scena nell’ambito di Assemblaggi Provvisori:
Associazione Culturale Dello Scompiglio
Tenuta Dello Scompiglio
via di Vorno, 67b – Vorno (Capannori, Lucca)
sabato 3 e domenica 4 dicembre, ore 19.30

ALFA
 appunti sulla questione maschile


di Roberto Castello
in collaborazione con Alessandra Moretti, Mariano Nieddu, Ilenia Romano e Francesca Zaccaria
e con la riflessiva collaborazione di Andrea Cosentino, Carlotta Cossutta, Giacomo Verde e Stefano Questorio
interpreti Roberto Castello, Alessandra Moretti, Mariano Nieddu, Ilenia Romano e Francesca Zaccaria
testi, coreografie e musiche Roberto Castello
scene Daniele Spisa
consulenza musicale Marco Zanotti
realizzazione scena Paolo Morelli
realizzazione costumi Csilla Evinger
fonica Michele Giunta
tecnica Diego Cinelli
produzione Aldes, con il sostegno dell’Associazione Dello Scompiglio
con il sostegno di Mibact – Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del turismo / Direz. Generale per lo spettacolo dal vivo, Regione Toscana / Sistema Regionale dello Spettacolo
(prima nazionale)