Tempo di Festival

Sul palcoscenico naturale di Lari – il borgo/gioiello della Pisana – arriva la XXII edizione di Collinarea, il Festival teatrale diretto da Loris Seghizzi, che presenta una serie di spettacoli ma anche tanti laboratori.

In una serata estiva resa frizzante da una brezza tipicamente toscana, riscopriamo – grazie alle regole imposte dalla pandemia – i tanti cortili e spazi panoramici della cittadina di Lari, trasformati in altrettanti palcoscenici da Collinarea 2020. Un cielo pece, rischiarato da uno spicchio di luna gialla come il limone (o simile a una di quelle vecchie lampade da palestra di pugilato che si accenderanno a breve), fa da sfondo allo spettacolo All’angolo – ideazione e regia di Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco.
Su un ring – reale e metaforico – scorrono i racconti di vita paralleli di un vecchio pugile, quasi campione italiano, e di un migrante che tenta una forma di riscatto in quella che, un tempo, era definita la nobile arte della boxe. Ricordi e lavoro quotidiano, fisico, si alternano con progetti e sogni, disincanto e resa. La lotta vissuta dal migrante per arrivare sulle nostre coste, tra compagni seppelliti in mare, si rispecchia nella fame di vittoria e nel disprezzo per l’avversario del proprietario della palestra. Vincere significa sopraffare l’altro perché solo uno resterà in piedi al gong, solo uno saprà nuotare giungendo in salvo – e visti gli sbarchi degli ultimi giorni, il testo si fa cronaca contemporanea delle più lancinanti.
Pochi oggetti, tutti funzionali al procedere dell’azione: degrado e affrancamento, aspirazioni e fallimento scorrono nella narrazione – a volte con un piglio retorico o eccessivamente semplicistico. Anche la gioventù è al centro del ring e sfida quella vecchiaia che è, sì, ricca di esperienza ma anche rinunciataria, votata all’autodistruzione, incapace di vedere nel boxeur in erba un passaggio di consegne, una continuità affettiva oltre che di mestiere.
Uno spettacolo “sporco”, che indaga il dietro le quinte di uno sport che, di solito, appare sui media solamente quando si parla di scandali o di pugili d’oro. Ma gli inizi della cosiddetta nobile arte sono difficili, spesso vissuti in palestre di periferie degradate, dove lo sport è l’unica possibilità per costruirsi un futuro migliore (come negli States, sui campi di atletica per gli afroamericani), e anche per superare situazioni di isolamento sociale di cui, troppo spesso (anzi, sempre più spesso) sono vittime proprio i migranti.

Al termine, ci si sposta in piazza per uno spettacolo tra clownerie e teatro di strada. Gli spettatori sono rinchiusi all’interno dello spazio con lo scotch, come se si trovassero su una scena del crimine: entro questo quadrato saremo al sicuro – lo garantisce Franca.
Federica Mafucci alterna gag a momenti vagamente introspettivi, pantomime a canzoni accompagnate dalla musica dal vivo, che lei stessa esegue – e che risultano essere i pezzi sicuramente più interessanti e il cui spazio andrebbe sicuramente sviluppato, dando una forma narrativa più coesa proprio a questa specificità linguistica.
Tanti i bambini, seduti in prima fila, che partecipano attivamente rispondendo e intervenendo con piglio mattatoriale. La vita quotidiana di una donna che conduce un’esistenza ai margini, tra oggetti sgangherati che, metaforicamente, rimandano a una situazione personale e sociale portata ai limiti. Eppure vi è una nota poetica, un barlume di sana follia o di speranza un po’ triste che emerge in un testo che avrebbe bisogno di maggiori doti attorali per passare dal teatro di strada al teatro dell’assurdo. Bella la soluzione finale che trascina l’applauso e tante risate.

Gli spettacoli sono andati in scena nell’ambito di Collinarea 2020:
Lari, varie location

lunedì 27 luglio, ore 21.00
Cortile del Comune
Civilleri / Lo Sicco presentano:
All’angolo
ideazione e regia di Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco
liberamente tratto dal romanzo Così in terra di Davide Enia
con Chadli Aloui e Filippo Farina
allestimento scenico Civilleri Lo Sicco
produzione A C Civilleri Lo Sicco in collaborazione con Teatro Ditirammu e Teatro Mediterraneo Occupato di Palermo

ore 22.15
piazza Matteotti
Teatro C’Art presenta:
Zona Franca
di e con Federica Mafucci
regia André Casaca

Foto di Andrea Casini