Mine Vaganti

Al Teatro Tordinona Andrés Suriano è regista e protagonista principale di un suo testo: Amare è silenzio. Un muro di ostilità divide due fratelli al centro della pièce in scena fino al 22 gennaio.

Dai versi di una poesia nasce il titolo di uno spettacolo come Amare è silenzio, scritto da Andrés Suriano, che ne cura anche la regia insieme ad Annalisa Malizia e ne è soprattutto protagonista insieme ad altri talentuosi giovani attori.
Per capire la profondità della pièce si deve partire dalla locandina, che vede un bambino chiuso in silenzio di fronte a un muro, metafora di barriera, oltre il quale però c’è un’apertura, uno spiraglio di luce che riesce a illuminare l’oscurità dietro cui si celano diversi profondi rapporti. Non un muro qualsiasi, ma il muro di Berlino, luogo dove non a caso è ambientata la storia, che, sempre nell’immagine, è protetto da un filo spinato; un allaccio se vogliamo con l’Olocausto, che ha segnato la vita di milioni di persone tra cui innumerevoli omosessuali, emarginati e condannati da un potere assurdo.

Aureliano Potenti (Andrés Suriano) interpreta proprio il ruolo di un giovane omosessuale, che proprio col fratello Giordano (Marco Palange) ha creato un divisorio, oltre il quale esplode la rabbia e il risentimento. I due si ritrovano a condividere un appartamento, dopo che il rapporto tra Giordano e Martina (Martina Zuccarello) è naufragato e il ragazzo, disperato, ha pensato di trovare rifugio in quella casa, che il fratello condivide con Hein Moran (Antonello Toti), anche lui gay, maniaco dell’ordine e single da ventisette anni, ovvero da sempre.
Quando Lorenzo (Marco Lo Chiatto), miglior amico di Giordano, fa visita a quest’ultimo in casa di Aureliano, accade qualcosa che turba gli animi di tutti e tre, indistintamente.

Quella che inizialmente sembra essere una commedia con personaggi stereotipati, come il giovane Hein, appunto, che rassetta col piumino la casa, diventa una narrazione che discretamente entra nel vivo, nel dramma interiore dei protagonisti, ben scritti, e che soprattutto attraverso il silenzio si fanno amare e catturare dallo spettatore.
Un crescendo di emozioni, dunque, sviluppate tutte all’interno del salotto di casa di Aureliano dove un divano, nel mezzo, accoglie fragilità e stati d’animo.

Amare è silenzio, che resterà in scena fino al 22 gennaio, è uno spettacolo molto intenso, che Suriano con passione ha portato in scena anche nella scorsa stagione, e che con i dovuti accorgimenti può e deve raggiungere una maggiore risonanza. Migliorando per esempio gli stacchi di buio, che segnano i cambi scena un po’ troppo sperimentali, e aggiungendo musiche mirate in sottofondo, la storia assumerebbe un tono ancor più forte accompagnando un trasporto emotivo inevitabile. Piccole migliorie a livello tecnico, ma dal punto di vista attoriale, gli interpreti egregiamente riescono a portare sul palcoscenico una tematica tabù fino a qualche anno fa, che il cinema ha con il tempo sradicato e che opere come questa, a teatro, ancor di più, arrivano al cuore che non identità ma solo battiti.

Lo spettacolo continua:
Teatro Tor di Nona

via degli Acquasparta, 16 – Roma
fino a domenica 22 gennaio
orari: da martedì a sabato ore 21.00, domenica ore 18.00

Amare è silenzio
di Andrés Suriano
regia Annalisa Malizia, Andrés Suriano
con Andrés Suriano, Marco Palange, Antonello Toti, Martina Zuccarello, Marco Lo Chiatto, David Mastinu
assistente regia Dario Ariosto