Nuovamente sul palcoscenico del Teatro Carcano di Milano, Lella Costa porta in scena la grande tragedia shakespeariana con la sua innegabile bravura e in modo assolutamente anomalo.

Quando si va a vedere Lella Costa, non ci si aspetti mai di andare ad assistere a uno spettacolo classico – così come ne abbiamo visti tanti. Come già l’anno scorso con Alice, una meraviglia di paese, anche di fronte alla più classica delle tragedie, la grande interprete lascia a bocca aperta, raccontandoci – con un’impronta assolutamente personale – un testo di grandissimo impatto.

Senza alcuno stravolgimento ci troviamo, allo stesso tempo, di fronte alla rappresentazione dell’opera di Shakespeare, alla leggenda popolare da cui l’opera stessa prende spunto, fino ad azzeccatissimi parallelismi coi giorni nostri.

Su una scenografia pressoché spoglia, fatta soltanto di una pedana di legno inclinata e di qualche sacco di iuta pieno di mele, Lella Costa è, di volta in volta, tutti i personaggi, i caratteri, le emozioni e i ruoli che essi interpretano. Solo un manto tempestato di pietre preziose, assolutamente in contrasto con il resto, spicca in questa scenografia volutamente povera – manto che, al pari della protagonista, assume, di volta in volta, forme e significati differenti diventando ora il manto del potere ora la coperta che avvolgerà il cadavere della giovane Ophelia.

La grande bravura della Costa sta nel catapultare il pubblico contemporaneamente nella rappresentazione dell’opera Shakespeariana, nel racconto a lieto fine da cui essa stessa ha origine fino al tempo della sua stesura – per raccontarci non solo lo svolgimento dei fatti, ma per esaminarne il significato più profondo.
Un’autentica lezione di teatro nel teatro che ci fa assaporare non solo la bellezza del testo, ma ci aiuta a capire ogni singolo personaggio e il tempo di Shakespeare, le sue scelte artistiche e la sua stessa vita di uomo e artista.

E che dire di Lella Costa? Sempre lei: con la sua elegante ironia anche quando è più sfacciatamente critica nei rimandi ai giorni nostri. Da brivido il famoso monologo di Amleto – personalmente mai sentito interpretato da una donna, ma assaporato nella sua scorrevolezza e nella sua estrema dolcezza.

Uno spettacolo da non perdere che, come lei stessa tiene a sottolineare sugli applausi del pubblico, è: «Leggerezza, bellezza, profondità e divertimento».

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Carcano

Corso di Porta Romana 63 – Milano

Amleto
di Lella Costa, Giorgio Gallione, Massimo Scirri
da William Shakespeare
regia di Giorgio Gallione
con Lella Costa
produzione IRMA spettacoli