Decostruire la malinconia con il tempo del sogno

Il Marché Gare di Lione ha proposto una serata all’insegna della delicatezza e di una calma antica. Se le sorelle Lightman con il loro progetto Tasseomancy hanno proposto brevi composizioni delicate folk, il canadese Andy Shauf ha incantato una platea in contemplazione dalla bellezza pura

Giovani sorelle canadesi, Sari and Romy Lightman si sono presentate sul palco lionese del Marché Gare con un mix di timidezza e determinazione suonando qualche breve composizione che ha immediatamente permesso di testare la temperatura della serata: delicata, quasi eterea.

Una buona apertura di serata in attesa del piccolo grande folksinger canadese Andy Shauf. Dopo un breve soundcheck, eccolo prendere posto sul palco, quasi in posizione defilata. Una volontà di estrema discrezione che si esprime in ogni singola nota, in ogni singola parola e in ogni singola azione. Un’ora esatta di musica che si è dimostrata la negazione stessa del tempo. Il tempo della musica di Andy Shauf è, infatti, il tempo del sogno, della carezza onirica che accoglie e che porta via con sé. Presentando un mix di pezzi più datati e quasi la totalità della sua ultima fatica (The party, uscito per ANTI-/Epitaph nel 2016), l’artista canadese ha concepito una serata sognante intessuta da una voce che narra di una quotidianità dimessa, timida, banale e che la trascende con la forza di una carezza appena accennata. Shauf mostra di aver integrato la lezione dell’immenso Elliot Smith mettendo a nudo una personalità integra e lontana da ogni decisionismo. Rispettando pienamente il formato canzone, il multistrumentista canadese propone una forma dimessa della composizione musicale dove tutto è delicatezza ed introversione, ma in una configurazione che fa della chiarezza la sua arma più potente. L’aspetto vocale, curatissimo, è rimasto costantemente dimesso senza concepisce la rabbia, nemmeno quando la narrazione si sposta su amori finiti (Martha Sways) in una logica di decostruzione di ogni malinconia che si immerge in una natura di calma e sensualità. Le canzoni si sono susseguite senza soluzione di continuità ad un ritmo così serrato quasi in contrapposizione alla delicatezza intrinseca dei brani. Ma questo aspetto ossimorico apparente si dimostra illusorio quando si accetta di entrare pienamente nell’universo shaufiano. In quel mondo non esistono contrapposizioni, negazioni o confusioni: decostruire la malinconia si dimostra un’azione che denuda la realtà in tutti i suoi aspetti antinomici.

Se I’m Not Falling Asleep è pura resistenza al sonno e che, fatalmente, accompagna l’ascoltatore verso quel limitare tra veglia e assopimento, la magnifica The magician ha chiuso un concerto nella migliore maniera possibile e il bis con la delicatissima Wendell Walker è stato un regalo che ha donato un ultimo sorriso a ogni singolo essere che ha avuto la geniale idea di assistere a questo concerto.

Le Marché Gare de Lyon a offert une soirée délicate de pure beauté. Après une première partie assurée par les sœurs Lightman avec leur projet folk expérimental Tasseomancy, la soirée a vu se produire le magnifique chanteur canadien Andy Shauf avec sa musique qui possède le temps du rêve. Une douce nuit qui restera gravée longtemps dans la tête (et dans les oreilles) des nombreux spectateurs présents au Marché Gare.

Il concerto si è svolto:
Marché Gare
34 rue Casimir Périer – Lione
giovedì 24 febbraio 2017

Marché Gare ha presentato
Andy Shauf + Tasseomancy

Set
Drink My Rivers
Hometown Hero
Lick Your Wounds
Quite Like You
Jenny Come Home
Twist My Ankle
Eyes of Them All
To You
Alexander All Alone
I’m Not Falling Asleep
Early to the Party
The Worst in You
Martha Sways
The Magician

Encore
Wendell Walker

www.marchegare.fr