Desiderante cubismo tra corpi scomposti e monologhi in piena

elfo-pucciniIl teatro folle e indefinibile di Antonio Rezza e Flavia Mastrella ha preso voce sul palco dell’Elfo Puccini dal 16 al 28 febbraio con il nuovo spettacolo Anelante. Questa volta in scena non c’è solo Rezza; la sua difforme esuberanza è infatti amplificata dalla presenza di quattro altri attori: Ivan Bellavista, che già aveva collaborato con il duo artistico, e inoltre Manolo Muoio, Chiara Perrini, Enzo Di Norscia.

Quello di Rezza è un teatro che non ammette le solite domande: “Di cosa parla?”, “Cosa vuol dire?”. È un teatro che vuole sconfinare, rovesciarsi sugli spettatori toccandone la carne, smarrendone lo sguardo e l’intelligente capire. È un teatro che aborre il racconto compiuto, la linearità rassicurante di una storia, la facilità di un linguaggio riconoscibile. La parola qui è movimento, è grida strozzate in gola, è verso animalesco; è parola tagliata, estrapolata, spodestata, messa sotto radice come un numero, o elevata alla potenza. Il significato si perde e la perdita stessa è punto d’arrivo – e di partenza. E infatti, se si volesse tentare una spiegazione logica e semplificata di Anelante, si potrebbe parlare di un uomo e dei suoi tentativi di ascoltare e capire il mondo – attraverso la scienza e la matematica, attraverso Freud e la psicanalisi, attraverso il confronto con la realtà del lavoro e i racconti di frustrazione di chi “ha lavorato, ha faticato, coi contributi, a regola, a regola” e oggi si trova a terra, senza nulla. Ognuno di questi discorsi “comuni” viene rovesciato, destrutturato, fino a trovarsi sconfitto: e l’uomo che ha provato ad ascoltare gli altri si trova invece a voler ascoltare solo se stesso, a non poter fare a meno di parlare, mai, nemmeno quando dorme, a non poter leggere perché “quando compro un libro, compro il mio silenzio”, fino a eleggere a proprio, unico, dio “le orecchie del prossimo, così non sembra che parlo da solo”. Ma questo fiume di parole – che non lasciando spazio a uno scambio non può dirsi “comunicazione” ma, al contrario, solitudine – viene sommerso, le parole si perdono e confondono in un abisso, come quando da bambini si giocava a indovinare le parole dette e scandite sott’acqua ed era arduo dar loro forma, si perdevano, morivano, inghiottite o spente dal contatto stesso con l’acqua, come succede in sogno – e l’atmosfera è infatti onirica, le luci si abbassano, l’“uomo” è diventato una larva fosforescente, attorno a lui altre larve si muovono come moltiplicazioni di sé, o invece come Altri verso cui cercare di spingere un flusso di parole faticoso, estenuato, ma ancora in lotta contro il silenzio sommerso.
Il titolo stesso si ribella però alla possibilità di riassumere lo spettacolo in maniera lineare. Anelante, è un desiderare – azione in qualche modo legata al futuro – al participio presente: questi due tempi – l’immediato futuro e l’assoluto presente – s’incontrano in un’esplosione che è solo Attimo. Il racconto come lo intendiamo normalmente è un tempo in svolgimento, appartiene al consueto susseguirsi di passato presente futuro, non al puro essere, al puro istante.
Rezza e Mastrella dissestano tempo e forme e il lavoro sulla forma sfocia in confronto col difforme, scompongono i corpi dietro una scenografia (o “habitat”) mobile con zebrature nere e rosse, nere e bianche, nere e gialle, che dà di per sé l’idea di “scomposizione” cubista o dadaista; la voce si trasforma, indaga tonalità, cambia abito e musica, abbandona la parola, diventa suono; e il suono a sua volta può essere quello, cadenzato, del rumore secco di quattro sedie che si spostano, creando così l’atmosfera sacrale del rito – rito che è teatro.
Ed è proprio questa intensità rituale la cifra di Anelante, che restituisce allo spettatore, dopo quasi due ore di spettacolo, un sé rovesciato, destabilizzato, sovvertito.

Lo spettacolo è andato in scena
Teatro Elfo Puccini
Corso Buenos Aires 33, 20124 Milano
dal 16 al 28 febbraio, dal martedì al sabato h. 21.00, domenica h. 16.00

Fondazione TPE – Teatro Vascello la Fabbrica dell’attore – RezzaMastrella presentano
Anelante
di Flavia Mastrella e Antonio Rezza
con Antonio Rezza, Ivan Bellavista, Manolo Muoio, Chiara A. Perrini, Enzo Di Norscia
disegno luci di Mattia Vigo
assistente alla creazione Massimo Camilli