Ritratti d’autore

Al Teatro Palladium di Roma le acque del Mediterraneo e dell’Egeo ruggiscono il proprio sdegno di fronte all’esodo di corpi che le solca senza sosta. Sulla terraferma, il popolo ellenico si trascina a fatica tra le macerie di una nazione sgretolata dall’azione corrosiva del neoliberismo e dalle politike speculative. Sulle note dell’esilio economico narrate di prima mano da Vinicio Capossela, Tefteri, il libro dei conti in sospeso/ la crisi greca a suon di Rebetiko di Angeroula Pitsaki narra le vicende di un Atlante che non riesce più a sopportare il peso del mondo. Lo spettacolo, in scena dal 10 all’11 maggio, ospiterà nel suo foyer una mostra di libri sulla Grecia e, alla seconda replica, anche un dibattito volto a risvegliare la voce annegata dei profughi.

Persinsala ha intervistato per l’occasione la regista e danzatrice Angeroula Pitsaki.

Come dice Adriana Cavarero nel saggio Tu che mi guardi, tu che mi racconti: filosofia della narrazione, «l’identità personale postula sempre come necessario l’altro». Greca di nascita e educata in Italia, lei ha sentito il bisogno di prendere in prestito lo sguardo di un italiano (sui generis, certo) per parlare della sua patria. È più forte la voce dei rebetis se lo straniero ne fa da megafono?
Angeroula Pitsaki: «Spesso sì, l’occhio di uno straniero riesce a vedere con maggior purezza e senza filtri aspetti e situazioni che altri considerano ovvie, altre volte ingigandendole per renderle piu poetiche.
Va detto che quello di Vinicio Capossela non è solo l’occhio dello straniero. Lui sa di cosa sta parlando, conosce ed è in grado di capire più di altri perché è un artista geniale che sa descrivere e raccontare con immediato e poetico linguaggio le fiamme della sua passione. Ho trovato geniale la scelta di affrontare il discorso della crisi attraverso il rebetico. Il rebetico è la musica della crisi ed è questo il momento del rebetico piu che di ogni altra musica. Non a caso si espande sempre di più».

Tefteri, il libro dei conti in sospeso. Oltre al sentimento di rivalsa di un popolo che fu, un tempo, grandioso, c’è secondo lei anche qualche traccia di vendetta nel sangue ellenico di oggi?
AP: «Non si tratta di vendetta, ma di ribellione. I greci statisticamente parlando sono tra i popoli più ribelli e difficili da reprimere del Mediterraneo. Il sentimento della libertà è radicato nel nostro dna, nel nostro esserci. La storia si ripete e conferma caratteristiche e sentimenti simili a quelli del nostro passato quando i Greci si ribellavano sempre davanti al nemico, anche quando in condizioni non favorevoli. Perché quelli che applicano delle rigorose leggi di salvataggio non tengono in considerazione il carattere di questo popolo?».

Insieme a Giannis Dagialos, vi nascondete nella caverna di Platone e proiettate i demoni del neoliberismo su una platea che ha sfiorato per un pelo la vostra stessa sorte. Cosa si prova a essere il capro espiatorio dei mali d’Europa? Se lo scrittore/rice genera mondi con la parola, il danzatore/rice lo fa con il gesto: come si rappresenta su un corpo quello che il default ha fatto a un’intera nazione?
AP: «Si dice che chi, in battaglia, sta in prima fila è quello che cade per primo. Il popolo greco rimane sempre nella storia. Ha illuminato il mondo ed è ora quello che per primo viene colpito dallle freccie di una guerra che non è solo economica, ma di cultura e di valori, ossia di identità. Nella danza dello zeibekiko è insita tutta la storia di questa nazione, la sua caduta e la sua risalita, la ricaduta e la nuova risalita, la crocifissione e la Resurrezione, la vita e la morte fino allo schiaffo alla scarpa: svegliami!».

Spesso, la crisi economica viene descritta come un evento inesorabile, alla stregua del vuoto di valori che vessa il mondo, tanto Occidentale quanto Orientale. Il buzuki, mandola dacriforme, rappresenta lo spazio liminale tra queste due realtà. Che ne è stato dell’identità greca?
AP: «Il rebetico e la sua musica, musica che nasce da una crisi e nella crisi si riafferma (la via più naturale per ritrovare i valori perduti), danno forza all’identità smarrita di un popolo, ci indicano la strada per il suo recupero, riavvicinandoci all’antropos e al cives. Oggi il bouzouk viene a sostituire le carte di credito di ieri».

L’operato di pochi ha influenzato la vita di milioni di persone, creando un’«instabilità che ingigantisce il nulla». Ora, altrettanti pochi stanno cercando di risollevare le sorti di chi attraversa le vostre terre per fuggire all’inferno della guerra. Lesbo, la sua Chios, e altre isole si sono  fatte carico, per coincidenza geografica, di questi profughi, mostrando un amore per l’antrophos che va al di là di qualsiasi frontiera. Ora, però, lo stato greco sta osteggiando queste pratiche per l’appunto umanitarie. Perché?
AP: «La storia la scrivono i popoli non i governi. Il popolo greco si sta rivelando ancora una volta al di sopra delle circostanze o delle decisioni politiche.
La politica è complicata, le motivazioni che stanno dietro le scelte possono essere conseguenza di tanti parametri, ma il popolo ha dato ancora una volta una lezione di vita, dimostrando grande personalità e cuore oltre le circostanze e le difficoltà immense che sta vivendo in questo periodo storico».

Teatro Palladium
Piazza Bartolomeo Romano, 8, 00154 Roma
10-11 maggio, ore 20.30

Associazione Culturale Da Roma a Kastellorizo e Fondamenta Teatro e Teatri in collaborazione Kollatino Underground
presentano in prima nazionale
Tefteri, il libro dei conti in sospeso. La Crisi Greca a Suon di Rebetiko
performance multimediale di prosa, musica, danza, teatro delle ombre e video
tratto dal Tefteri, il libro dei conti in sospeso di Vinicio Capossela, Premio Volponi-Maghunting nella categoria Reportage Narrativo
adattamento, regia, interpretazione di Angeroula Pitsaki
aiuto regia Tommaso Sassi
asistente alla regia Simone Caredda
scenografie Artesceno srl _ Massimo Sergianni
collaborazione musiche Kostis Gardikis e KOSTIS GARDIKIS E IOANNIS NTOUNAS
voce Off Maurizio Boldrini
Karaghiosis Giannis Dagialos
video Alessio Rucchetta e Valerio Maggi
consulenza Coreografica Paola Maffioletti
organizzazione Annalisa Siciliano
luci Raoul Terilli
con il patrocinio di Presidenza Assemblea Capitolina, Ambasciata di Grecia a Roma, Ambasciata della Repubblica di Cipro a Roma, Comunita Ellenica di Roma e del Lazio, Federazione delle Comunità e Confraternite Elleniche in Italia, Lega Navale Italiana, Esercito della Salvezza, Compagnia Teatrale Metamorfosi, Municipality of Chios
partners Legália Studio, Pegasus, Jasmine BookShop, FEOX Rescue, Ristorante O’Masto, Emergenze Sonore, Centre for Asia Minor Studios, Consiglio dei Greci all’Estero