Ritratti d’autore

Anna Redi e la sua compagnia portano in scena La conferenza degli uccelli, testo sufi del 1200 con il quale debutteranno il 7 e l’8 luglio al Napoli Teatro Festival 2018. Per l’occasione Persinsala ha intervistato Anna Redi, regista e ideatrice di questo interessante progetto.

Iniziamo dalla domanda forse più banale, ma utile per scendere più nello specifico. Quali sono state le motivazioni/esigenze/urgenze per cui avete scelto la messa in scena di questo testo?
Anna Redi: «È il terzo testo di Jean-Claude Carriere che metto in scena dopo Il Giovane Principe e la Verità e Simon Mago, grazie al quale eravamo stati selezionati da Franco Battiato per il Festival La Natura della Mente. Questo testo parla della ricerca e del porsi continuamente domande, ed è esattamente il motivo per cui da quando ho diciassette anni faccio teatro. Il Teatro per me è una strada per avvicinarsi alla ricerca interiore».

Si intuisce che in questo racconto sufi il viaggio venga inteso come un percorso iniziatico al termine del quale si raggiunge una sorta di purificazione delle/dalle passioni. Nell’interpretarlo quali sono state le reazioni degli attori? Si può arrivare a dire che la catarsi sia addirittura duplice, l’una prettamente letteraria e l’altra più intima?
A.R.: «Gli attori con i quali lavoro sono vicini al tema de La Conferenza degli Uccelli. Ognuno di loro è occupato in una personale ricerca, quindi c’è sicuramente un doppio livello tra la storia narrata e la condizione personale di ognuno. Più che purificazione dalle passioni trovo che dal viaggio iniziatico risulti una messa a fuoco dell’animo umano, con tutte le sue debolezze e sfaccettature. Tommaso De Santis, uno degli attori impegnati nella messinscena, ricorda spesso una frase di Cechov: “L’uomo diventerà migliore solo quando gli avrete mostrato com’è fatto”».

In una rappresentazione di questo tipo, in cui i performer non solo interpretano vari personaggi ma si devono anche confrontare con diverse meccaniche fisiche (dervisci, principesse, uccelli, ecc.), è lecito supporre che la preparazione fisica e il training attoriale abbiano avuto un peso specifico non solo rilevante, ma decisivo? Come è stato portato avanti il lavoro con e sugli attori?
A.R.: «Si, decisamente. La fortuna del nostro gruppo è di avere tra di noi Souphiene Amiar, che guida il nostro training. Io stessa provengo dal mondo della danza contemporanea. Il corpo è una maschera e grazie alle attitudini fisiche tentiamo di incarnare i personaggi che servono alla narrazione. Nello spettacolo abbiamo anche molti momenti corali dove siamo partiti dalla domanda “che cos’è il volo per noi?”. Da lì e dall’osservazione reale degli stormi sono emersi i momenti coreografici dello spettacolo. Nel gruppo ci sono attori che provengono da formazioni ed esperienze molto diverse tra loro, e il lavoro fisico aiuta a intonare la compagnia e a dirigerla verso la creazione di un gruppo di uccelli».

Lei ha fatto una dichiarazione molto interessante che ci piacerebbe approfondire: «Cercavo da anni le condizioni per poter mettere in scena questo testo e la creazione di questo gruppo teatrale di non soli napoletani ma anche con performer algerini, cileni e di altri luoghi a me non familiari me lo ha reso possibile».
A.R.: «Da studentessa avevo fatto una traduzione di questo testo in napoletano per farne un monologo. Sono passati diversi anni e il desiderio è rimasto, ma con il bisogno di ritornare al testo originale da realizzare con un gruppo. Ad ottobre ne ho parlato con attori a me vicini. Nel giro di poche settimane il gruppo è nato da solo. La maniera così spontanea e l’entusiasmo con cui il gruppo ha preso vita, e il sostegno che ho ricevuto durante la lavorazione mi ha rassicurato sulle reali possibilità di realizzazione. Quando guardiamo un uccello non ci chiediamo se viene dall’Africa, dal Polo Nord o dall’Italia. E così per me è il Teatro».
Vista dalla vostra prospettiva ed esperienza, in che stato versa il rapporto tra le istituzioni e la comunità teatrale/culturale in Italia?
A.R.: «Faccio Teatro da quando avevo diciassette anni, e questo spettacolo l’ho provato a casa mia, poi nella Biblioteca Condominiale, poi abbiamo vinto il bando Contrabbando al Nuovo Cinema Palazzo, adesso siamo ospiti del Comune di Casperia (dove andremo in scena con un’anteprima sabato 9 giugno alle 18). La preparazione di questo spettacolo è frutto di una grande forza di volontà, mia e del gruppo di lavoro. Siamo una produzione indipendente e abbiamo avuto l’attenzione del NapoliTeatroFestival 2018 (dove debutteremo il 7 e l’8 luglio prossimi), ma per quanto riguarda i teatri stabili e altre istituzioni di rilievo nel panorama cultuale nazionale, al momento non abbiamo riscontrato nessun interesse per il progetto. E, come noi, per molti altri progetti. Personalmente non ho molta resistenza nel rapportarmi alle istituzioni così come sono e con le regole burocratiche che spesso impongono,. Ho la sensazione che spesso lavorino contro l’artista invece che a favore dell’artista. Vista l’attuale congestione del sistema, preferisco concentrare le mie energie per garantirmi uno spazio vitale piuttosto che combattere contro la condizione di impotenza nella quale si viene spesso confinati nel rapporto con le istituzioni».
Lo spettacolo andrà in scena
Napoli Teatro Festival 2018 – Sala Assoli
7 luglio ore 19.00 e 9 luglio ore 21.00
Associazione Chiaradanza in collaborazione con
Scuola di musica C. Eccher Società Cooperativa
Scuola Musicale G.Gallo
Servizi Culturali Val di Non e di Sole
Associazione culturale LeArTi
con il contributo di Fondazione Caritro presentano
La conferenza degli uccelli
dal Poema di Farid Uddin Attar Mantic Uttair
di Jean-Claude Carrière
regia Anna Redi
con Amar Souphiene, Elena Baroglio, Roberto Caccioppoli, Francesca Luce Cardinale, Andrea Caschetto,Tommaso De Santis, Manuela Fiscarelli, Carolina Patino, Valeria Sacchi
design teatrale Raffaele Di Florio
costumi di Simona Marra
con la partecipazione del Coro di Voci Bianche della scuola Eccher diretto da Chiara Biondani
trainer vocale Elena Baroglio
consulenza musicale Piero Grassini
organizzazione Linda Martinelli