Il gioco dei parti

teatro-duse-roma-80x80Non si smentisce la penna affilata di Betta Cianchini, che con Ansia da prestazione paterna indaga il post partum da una prospettiva maschile, regalando ilarità alla platea (a maggioranza femminile) e non pochi spunti di riflessione sociologica.

Cosa significhi essere una neomamma con un pargolo urlante e insonne Betta Cianchini lo ha raccontato bene in Post partum. Ma ora è il momento di dare spazio anche a quell’ombra leggera ed evanescente, quel profilo respirante di cui a volte si dimentica l’esistenza mentre le giornate sono scandite da un pianto dirotto, da un tiralatte in funzione, da una veglia coatta e perenne: il padre. Era un innamorato, un amante, un marito, un uomo: ora è un padre, solo un padre, “papo”,”papino”, con tutti i suoi limiti, gli sforzi per essere un capofamiglia degno di questo nome, le sgomitate per ritagliarsi uno spazio in quel privilegiato rapporto che si crea istantaneamente e naturalmente tra mamma e bambino, da cui è escluso. Lo racconta Andrea (Andrea Lolli, già Salvatore nella superba Trilogia presentata al teatro Lo Spazio in seno al progetto Storie di donne morte ammazzate) in un monologo senza respiro, che ripercorre dal primo incontro a oggi la sua storia d’amore con Lucia, storia che culminerà – nel bene e nel male – con la nascita del figlio.
Un’ora densa di parole, di suggestioni, e di grandi risate, perché come sempre il registro ironico di Cianchini è il grande protagonista, degnamente sostenuto dalle doti attorali di Lolli. Un affresco apocalittico e romantico insieme, dove non mancano i parenti di lei (i «chiattoni»), gli “amici” del corso pre-parto (tra cui il temuto e odiato Franco, marito pedante e primo della classe), i ricordi della Lucia giovane, bionda fuori (mai dentro) e infatti bionda finta, prima che diventasse una sorta di Furia immonda trasfigurata dall’insonnia e dalla fatica materna.
Un testo tutto vero, tratto da un’inchiesta svolta sul campo, che non inventa niente ma a limite carica di contrasti prepotenti perché sembri (ma non lo sembra affatto, ed è un bene) “solo” finzione teatrale.
Ansia da prestazione paterna è uno dei molti tasselli che vanno a comporre il mosaico di Betta  Cianchini: un universo in cui i personaggi si intrecciano, si incontrano, talvolta si sovrappongono (come in questo caso, in cui Andrea al principio è la trasfigurazione “sana” del Salvatore femminicida), e determinano una rete in cui i fili sociologici, antropologici, semplicemente umani si evidenziano con brillante chiarezza.

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Lo spettacolo continua:
Teatro Duse
via Crema, 8 – Roma
fino a domenica 12 gennaio
orari: da giovedì a sabato ore 20.45, domenica ore 17.45
(durata 1 ora e dieci circa senza intervallo)

Punto D e Fonderia delle arti presentano
Ansia da prestazione paterna
(corsi pre-parto e altre pappe mentali di un neo-papà)
di Betta Cianchini
con Andrea Lolli
a cura di Lorenzo Gioielli
luci Francesca Corso