Teatro. Specchio di una comunità

A Reggio Emilia il Teatro dell’Orsa ripropone Argonauti, lo spettacolo itinerante che coinvolge 50 attori di nove diverse nazionalità e, il giorno dopo, un incontro sul tema “il teatro sociale d’arte”.

Sabato 16 settembre, strade e piazze, periferie e quartieri centrali, cortili e giardini pubblici saranno invasi da una folla di persone di nazionalità, lingua e cultura diverse che si confronteranno e dialogheranno grazie al teatro.
Il rito laico dell’incontro tra spettatori e attori, sulle assi di un palcoscenico, tornerà a vestirsi dei colori sgargianti dei trionfi e della coralità delle sacre rappresentazioni, coinvolgendo un’intera comunità, quella di Reggio Emilia, chiamata a partecipare, conoscere, comprendere (nel senso proprio di abbracciare e racchiudere).
A ideare questa iniziativa e lo spettacolo (ma il termine ci sembra oltremodo riduttivo e superficiale) Argonauti – alla ricerca del vello d’oro della dignità, il Teatro dell’Orsa – che fin dal 2003 mette in scena lavori che uniscono l’impegno civile alla ricerca e alla qualità delle produzioni. Spaziando tra temi, epoche e realtà molto diverse tra loro: dalla consapevolezza storica ma anche individuale della guerra e del Fascismo (con Cuori di Terra – Memoria per i sette fratelli Cervi) alla tragica realtà che stanno vivendo i profughi e i richiedenti asilo, oggi, in fuga da guerre spesso innescate, avallate e sostenute dai Paesi occidentali, e dalla miseria, foraggiata dalle logiche capitalistiche e che non sembra, ai mass media e alla politica, un motivo sufficiente per decidere di emigrare in cerca di una vita dignitosa (Questo è il mio nome).
Domenica 17, per discutere dello spettacolo ma anche del lavoro del Teatro dell’Orsa e della scelta di riportare il teatro alla sua radice più autentica, ossia quella di specchio della società (dei suoi vizi e delle sue paure, ma anche delle sue speranze e illusioni), si terrà un incontro con Gabriele Vacis e i fondatori del Teatro dell’Orsa, Monica Morini e Bernardino Bonzani, partendo dal nuovo libro di Andrea Porcheddu, Che c’è da guardare?
Un weekend per non arrendersi, perché un altro mondo è possibile: lo rivendicavamo a Genova nel 2001, ci crediamo ancora oggi.

Gli eventi si terranno a Reggio Emilia:

Teatro dell’Orsa presenta lo spettacolo itinerante
Argonauti – alla ricerca del vello d’oro della dignità

sabato 16 settembre ore 21.00, Parco del Popolo / giardini pubblici di Reggio Emilia (Appello di Giasone)
ore 21.30, via Roma Ghirba Gabella / cortile Camera del Lavoro
ore 22.00, via Turri / piazza Domenica Secchi
ore 22.30, via Terrachini / La Polveriera (Il vello d’oro)
musiche suonate dal vivo dalla Banda della Colchide diretta da Gaetano Nenna
direzione vocale Antonella Talamonti
scenografie e installazioni Michele Ferri
realizzate da Franco Tanzi in collaborazione con la Cooperativa Nessuno escluso
progetto MigrArti 2107 – MiBACT / Comune di Reggio Emilia
realizzato con Roots Evolution
partner Cooperativa Dimora d’Abramo, Camera del Lavoro Territoriale di Reggio Emilia, La Corte Ospitale, FederGAT, Europa Teatri
in collaborazione con Comitato Cittadini Via Roma e Parco Santa Maria, Ghirba biosteria della Gabella, Nessuno Escluso, Ecocreativo, La Polveriera, Consorzio Sociale Oscar Romero, Centro Sociale Catomes Tot, Biblioteca Panizzi e decentrate, Til, Coop Alleanza 3.0

domenica 17 settembre, ore 11.00
Hortus al Parco Cervi
via Guido Panciroli, 12
dialogo sul teatro sociale d’arte a partire dal libro Che c’è da guardare? di Andrea Porcheddu
intervengono Andrea Porcheddu, Gabriele Vacis, Monica Morini e Bernardino Bonzani
modera Michele Pascarella