Se la finzione sorpassa la realtà

castello-pasquiniA Castiglioncello, per la rassegna Dimore d’autunno, va in scena l’anteprima nazionale di Attraversamenti. Un cast di diversamente abili interpreta abilmente Beckett.

«Un percorso e non uno spettacolo», spiega il regista Maurizio Lupinelli appena terminati gli applausi del ristretto, privilegiato pubblico presente a Castiglioncello. Quasi una prova, un’anteprima per saggiare il consenso, per capire se si è sulla strada giusta nella costruzione di una performance che sarà presentata a Inequilibrio, la prossima estate.
Siamo nella Sala del Camino – un piccolo ambiente nello storico Castello Pasquini – che sembra scelta appositamente per mettere a stretto contatto interpreti e spettatori, seduti su cuscini a pochi centimetri di distanza gli uni dagli altri anche per confrontarsi direttamente con il regista: «Attraversamenti perché abbiamo esplorato, ossia “attraversato” alcune opere di Beckett, scelte in maniera naturale dagli attori mentre stavamo provando».
Gli interpreti in questione sono un gruppo di diversamente abili che seguono la Terapia Occupazionale, coordinati da Cristina Lenzi della Cooperativa Sociale Nuovo Futuro di Rosignano Marittimo. Un insieme eterogeneo di giovani e adulti che, dal 2003, Anno del Disabile, partecipano al laboratorio teatrale, portato avanti in collaborazione con Armunia Teatro. «Dopo il lavoro Che cosa sono le nuvole, del 2013, tratto da Pasolini», prosegue Lupinelli, che dirige il laboratorio dal 2006: «pensavo che si fosse arrivati al livello massimo ottenibile dalle capacità di queste persone ma, sorprendentemente, abbiamo raggiunto vette ancora più alte».
Attraversamenti vede coinvolti circa quindici attori che fanno sentire la loro presenza nonostante, talvolta, la parte non preveda né gesti né alcuna battuta. Scenografia minimale, basata sul contrasto di bianco/nero e costituita da pochissimi oggetti di recupero. Fusti di olio combustibile fungono da nascondiglio o palco privilegiato per dialoghi privi di senso, ripetitivi, addirittura ossessivi – che mettono in risalto la recitazione e i lori interpreti, aspettando un Godot, che non arriverà mai. Emozioni e passione traspaiono dai volti degli attori, che si impegnano a scavare in profondità nel personaggio. I soggetti di Beckett sono rarefatti, smarriti, coincidendo spesso con la vita stessa di chi li incarna sulla scena. La vita dei diversamente abili, in particolare di chi nasce con deficit mentale, è in secondo piano, quasi scompare. Paradossalmente, in un luogo irreale quale il teatro, si ha un incarico preciso, si diventa qualcuno – un personaggio – e, seppure per il breve volgere di tempo di uno spettacolo, chiunque può ricoprire finalmente un ruolo. Ticchettii e musiche suggestive impregnano l’atmosfera, sottolineando le battute e i gesti ripetuti in maniera surreale. Il pubblico rimane incantato, risucchiato dalle spirali formate dalle parole, stregato dalle pose degli interpreti fino all’abbassarsi delle luci che decretano la fine della performance, facendo riemergere tutti, attori e pubblico, nella dimensione reale della vita.

Lo spettacolo è andato in scena:
Castello Pasquini

Castiglioncello (Livorno)
domenica 7 dicembre, ore 17.30

Attraversamenti
tratto da opere di Samuel Beckett
drammaturgia e regia di Maurizio Lupinelli e Elisa Pol
con Simone Bernardoni, Ilaria Giari, Marco Lambardi, Gianluca Mannari, Federica Rinaldi, Valentina Scarpellini, Diana Spadoni, Cesare Tedesco, Elena Tomaino, Vincenzo Viola, Paolo Faccenda, Lucy Statelli, Roberto Capaldi, Michele Cardaci, Virginia, Francesco Mastrocinque ed Elisa Francesconi
musiche René Aubry, Arvo Part e Giacomo Puccini
produzione Nerval Teatro, Armunia Festival Inequilibrio