Un uomo, una donna

Al piccolo Eliseo di Roma Vanessa Scalera e Pier Giorgio Bellocchio sono i protagonisti di Autobiografia erotica, un testo di Domenico Starnone, diretto da Andrea De Rosa. In scena fino al 12 maggio.

Un tavolo, due sedie, un uomo e una donna. L’allestimento è semplice, ma Autobiografia erotica, lo spettacolo teatrale che Domenico Starnone ha tratto dal suo romanzo, restituendolo nudo e crudo sul palcoscenico, non lo è affatto. Quella di Aristide e Mariella si potrebbe definire “una storia di fica e di cazzo”, ma c’è di più oltre a un semplice incontro di sesso all’interno di questo copione incredibilmente sorprendente.
Quello che vent’anni prima era un giovane marito, imbranato e fedelissimo, appena laureato e con grandi speranze, che incontrava per la prima volta, a Ferrara, la segretaria di un avvocato, con un diploma di ragioneria a cui piacevano i libri, è ora un uomo con due matrimoni alle spalle. È lo stesso con di fronte ancora quella donna – una sconosciuta in fondo -, che le ha inviato una mail. Mirella, in quella «lettera piena di porcherie», ha dato appuntamento a casa sua a quel saccente “ragazzino nevrotico con la voce profonda che però spesso s’incrinava” e che un tempo lavorava per una piccola casa editrice di Napoli. Lui si è presentato nel suo appartamento, seppur di quell’incontro di vent’anni prima, durato cinque ore, ricorda ben poco.
La donna non è più quella con l’ansia, che non sa cosa mettersi e come pettinarsi, alla quale «friccichiava assai la fessa», ma è ben determinata a portare avanti quello che apparentemente sempre solo un gioco, in cui la regola è dire la verità.

Vanessa Scalera col suo timbro potente fa vibrare voce e corpo, i muscoli delle gambe si irrigidiscono sotto quel tubino nero elegante, che tira spesso su fino all’inguine per provocare Gambìa. L’uomo, che Pier Giorgio Bellocchio incarna alla perfezione è un maschio senza scrupoli come tanti a cui l’attore dà un’impronta precisa. Un uomo che ha rimosso tutto e una donna che, invece, non può farlo. Provocazione, oscenità, silenzi, ma anche il rumore della verità intrisa di angoscia tra minuziosi dettagli.
Risatine isteriche completano quel racconto intimo. Gli organi sessuali vengono descritti attraverso metafore, provocando ilarità tra il pubblico attento, che spesso stempera con una risata l’imbarazzo di quei particolari così privati, come quando Aristide paragona la vagina a una «pozzanghera d’acqua tiepida».

Autobiografia erotica è un crescendo di emozioni, sensazioni. È piacere dato dall’ascolto e dalla presenza scenica dei protagonisti, impegnati in questo lavoro al Piccolo Eliseo di Roma fino al 12 maggio. Una storia chiusa apparentemente all’interno di quattro mura, offuscata dalle luci, che formano più di una zona d’ombra. Come il bianco e il nero, così l’uomo e la donna, con le loro diversità di intendere e di volere. Il sesso e l’amore, che unisce per poi dividere e creare un’eco che non scompare, potente quanto un brivido.

Lo spettacolo continua:
Piccolo Eliseo
via Nazionale, 183 – Roma
fino a domenica 12 maggio
orari: da martedì a sabato ore 20.00, domenica ore 17.00
(durata 55 minuti senza intervallo)

Produzione Cardellino Srl presenta
Autobiografia erotica
di Domenico Starnone
regia Andrea De Rosa
con Pier Giorgio Bellocchio, Vanessa Scalera
aiuto alla regia Chiara Callegari
disegno audio Emanuele Pontecorvo
luci Giulio Grappelli
foto Laila Pozzo
amministrazione Teresa Rizzo
organizzazione Maria Laura Rondanini