Per amare bisogna avere i denti

Il genio e la sregolatezza dell’artista “maledetto”, nato dalla penna di Brecht, avvolge e sconvolge il pubblico del Teatro Parenti.

Un groviglio di carne, di corpi seminudi e contorti, dà avvio a BAAL, la prima e controversa opera di Bertold Brecht, nell’allestimento diretto da Giuseppe Isgrò e ospitato dal Teatro Parenti.
Baal è un artista affascinante e attraente, ma al tempo stesso capace di suscitare un sottile senso di repulsione, dedito al sesso e all’alcool, oltre che alla poesia. Nell’arco della sua vita, incontra numerosi uomini e molte donne, attirandoli a sé come fa il miele con le mosche, invischiandoli in una pericolosa ragnatela di vizi e dissolutezza e stravolgendone le vite, a volte in maniera irreparabile. Ma nulla sembra scalfire l’edonismo sfrenato e la totale indifferenza del poeta nei confronti del dolore e della morte. Ciò che emerge è la figura di un uomo, al contempo artista e bestia, che pur contrapponendosi alla società in maniera decisa e senza filtri, non fa altro che attirarla a sé, in un abbraccio velenoso in cui la parvenza di amore leggero e travolgente lascia presto il posto all’insopportabile tanfo di morte e decadenza.
Scenografie e costumi sono ridotti all’essenziale per lasciare spazio esclusivamente alla nuda fisicità degli interpreti, ai quali va il merito di aver dato convincente “voce” e consistenza a ciechi istinti, paure e perversioni, mentre le suggestive sonorità, eseguite dal vivo da Elia Moretti, possono essere considerate protagoniste al pari degli altri personaggi della pièce.
Nel complesso, l’opera però non è completamente convincente, esagerando nell’esasperazione di alcuni elementi e lasciando troppo spazio a urla e strepiti – utilizzati come riempitivi – che, alla lunga, finiscono per stordire lo spettatore.

Lo spettacolo continua:
Teatro Franco Parenti

Via Pier Lombardo, 14 – Milano
fino a domenica 4 dicembre
martedì ore 20.00 – mercoledì e venerdì ore 19.15 – giovedì ore 20.30 – sabato ore 21.00 – domenica ore 16.15

BAAL
di Bertold Brecht
con Enrico Ballardini, Francesca Frigoli, Elia Moretti, Dario Muratore, Margherita Ortolani
ideazione, regia e scene Giuseppe Isgrò
dramaturg Margherita Ortolani
musica dal vivo e suono Elia Moretti
Produzione Teatro Franco Parenti e Phoebe Zeitgeist – progetto Cantieri Bavaresi e Goethe Institut Mailand – in collaborazione con compagnia Odemà e ALTOfest Napoli