Domus Artium is the prestigious international circuit of concerts and events in the patrician residences of Lazio and the capital, created by Barrett Wissman, well-known entrepreneur and philanthropist in the classical music field, already founder of the Tuscan Sun Festival, created in the nearby town of Cortona. Persinsala recently witnessed the event held at the Castello Ruspoli in Vignanello, where it was possible to listen to the wonderful performance of an exceptional duet, violinist Hilary Hahn and pianist Andreas Haefliger, struggling with Beethoven. Also, the collaboration between Domus Artium and Palazzo and Galleria Colonna has given shape to an innovative cultural format, which sees for the first time the opening of one of the most precious and evocative private historical buildings in Rome on the occasion of concerts for the general public. The extraordinary Galleria Colonna, an authentic jewel of the Roman Baroque, will host five concerts of the highest international profile. It begins Monday, March 14 with Hélène Grimaud, one of the most established and eclectic pianists of classical music, and continue on April 2nd with Luca Pisaroni, famous Italian bass baritone, whose repertoire ranges from baroque opera to Rossini. A few days before the start of the event, we asked some questions to the director and creator of the project, Barrett Wissman.
Italiano
Domus Artium è il prestigioso circuito internazionale di concerti ed eventi nelle dimore patrizie del Lazio e della Capitale, ideato da Barrett Wissman, noto imprenditore e filantropo nell’ambito della musica classica, già fondatore del Tuscan Sun Festival, che nella vicina città di Cortona ha visto i suoi nobili natali. Persinsala ha di recente assistito all’evento tenutosi presso il Castello Ruspoli di Vignanello, dove è stato possibile ascoltare la mirabile performance di un duetto d’eccezione, la violinista Hilary Hahn e il pianista Andreas Haefliger, alle prese con Beethoven. È invece prossima ad andare in scena la collaborazione tra Domus Artium e Palazzo e Galleria Colonna, un innovativo format culturale, che vede per la prima volta uno dei più preziosi ed imponenti palazzi privati storici di Roma aprirsi per concerti rivolti al grande pubblico con bigliettazione. Sarà proprio la splendida Galleria Colonna, autentico gioiello del barocco romano, ad ospitare cinque concerti di altissimo profilo internazionale. Date di primissimo piano in un contesto d’eccezione. Si comincia lunedì 14 marzo con Hélène Grimaud, una delle più affermate ed eclettiche pianiste di musica classica, e si proseguirà il 2 aprile con Luca Pisaroni, celeberrimo basso baritono italiano, il cui repertorio spazia dall’opera barocca a Rossini. A pochi giorni dall’inizio della manifestazione, abbiamo rivolto alcune domande proprio al direttore e ideatore del progetto, Barrett Wissman.
L’indubbia qualità della proposta culturale è un chiaro segno della vostra spiccata sensibilità verso il panorama musicale contemporaneo. Qual è stata la risposta del pubblico italiano? Si può parlare di un risveglio di interesse per la musica classica anche presso il pubblico più giovane? Barrett Wissman: «La risposta del pubblico italiano è stata molto buona. Credo però che non si tratti solo della programmazione. Soprattutto dopo il Covid, il pubblico è alla ricerca di esperienza che può riportare le persone ad avvicinarsi. Non c’è dubbio che il livello artistico debba essere di altissima qualità. Allo stesso tempo, sappiamo che questo di per sé non garantisce l’interesse pubblico. Penso che la combinazione di una splendida posizione e grandi partner come chef, vini pregiati ecc renda l’intera offerta allettante per il pubblico. Alle persone piace anche incontrarsi in un’atmosfera intima dove si possa interagire con l’artista. La mia ferma convinzione è che la qualità possa attrarre chiunque sia giovane, anziano o che sta “nel mezzo”. In tal senso, assistiamo all’arrivo di giovani e, grazie al fatto che la Domus Artium stia diventando più conosciuta quale luogo dove è possibile godere di un concerto senza sentirsi bloccati in un posto in una sala da concerto formale, vedremo ancora più giovani presenti».
La formidabile collaborazione con il Palazzo e la Galleria Colonna può essere letta come un tentativo di innovare le modalità di fruizione della musica classica, solitamente confinata presso i teatri e gli auditorium? Qual è, a vostro avviso, il valore aggiunto di un’esperienza musicale vissuta in una location così esclusiva e particolare? BW: «Credo di aver parzialmente già risposto nella prima domanda. Penso che le persone siano attratte in modi diversi. La possibilità di godere di un bellissimo ambiente e le altre proposte che abbiamo pensato rendono la stessa esperienza musicale più piacevole e organica. Infatti, questo è il modo in cui questa musica è stata originariamente goduta. Le opere di molti di questi compositori vennero commissionate da famiglie simili a quelle che ospitano i nostri concerti e furono eseguite in questi luoghi per la famiglia e gli amici e non in un auditorium».
Come scegliete le personalità da coinvolgere nel progetto Domus Artium? Quanto incide nelle vostre scelte la considerazione della capacità comunicativa degli artisti o delle preferenze espresse dal mondo dei social?
BW: «Per me, la qualità assoluta viene prima di tutto. Senza di ciò, il resto non importa sia dovesse trattarsi di una forte presenza sui social media o di altri asset. In secondo luogo, l’artista deve essere qualcuno che so di poter comunicare, sia in ambito musicale o in maniera alternativa. Infine, molte delle relazioni che abbiamo instaurato nel corso degli anni sono collaborazioni che nascono da anni di lavoro insieme, amicizia e fiducia. Questi non sono assolutamente concerti “normali” e richiedono all’artista di credere nel concetto e nell’idea».
The very pleasurable and of obvious of the cultural proposal is a clear sign of your marked sensitivity to the contemporary music scene. What has been the response of the Italian audience? Can we talk about an awakening of interest in classical music as well toward the younger crowd? Barrett Wissman: «The response of the Italian public has been very good. I believe that it isn’t just about the programming however. Especially after Covid, the public is looking for experience that can bring people closer to each other. There is no doubt that the artistic level must be of the absolute highest quality. At the same time, that in and of itself does not guarantee public interest as we know. I think the combination of having a stunning location, and great partners like chefs, fine wines etc makes the entire offering enticing for the public. People also like to come together in an intimate atmosphere where they can interact with the artist as well. My firm belief that quality can attract anyone whether they are young, old or somewhere in between. In this sense, we are seeing younger people coming and as Domus Artium becomes more well known and where they can enjoy a concert without feeling like they are stuck in a seat in a formal concert hall, we will see even more young people attending».
Can the smashing collaboration with the Palazzo and the Galleria Colonna be read as an attempt to innovate the way classical music is appreciated, usually confined to theatres and auditoriums? In your opinion, what is the added value of a musical experience in such an exclusive location? BW: «I believe that this was partially answered in the first question. I think people are attracted by different senses. The ability to enjoy a beautiful environment and the other offerings we have make the musical experience itself more enjoyable and organic as well. In fact, this is the way this music was originally enjoyed. Many of these composers had their works commissioned by similar families to the ones that are hosting our concerts. They were performed in these locations for the family and friends and not in an auditorium».
How do you choose the personalities involved in the Domus Artium project? How much does the consideration of the communicative ability of artists or the preferences expressed by the social world affect your choices? BW: «For me, absolute quality is first and foremost. Without that, the rest doesn’t matter whether it is a strong presence on social media or another asset. Secondly, the artist must be one that I know can communicate, whether it is musically or otherwise. Lastly, many of the relationships we have made over the years are collaborations that come from many years of working together, friendship and trust. These are definitely not “normal” concerts and they require the artist to believe in the concept and idea».
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