Vivere affamate, morire giovani, lasciare un bel cadavere

Al Teatro Sala Fontana Bella tutta! I miei grassi giorni felici affronta il mito della bellezza in un’ottica spiazzante e sovversiva. Ironia, intelligenza e un corpo ribelle ai canoni estetici per un monologo-battaglia contro la società dell’immagine.

Winnie Plitz (Elena Guerrini) è una donna morbida e tutta curve, stretta in un vestitino rosa in una stanza rosa di bambola, circondata da oggetti rigorosamente rosa. Placidamente calata in un’ambientazione che sbeffeggia il trash televisivo, si gusta sorridente un boccone di torta dopo l’altro. Winnie Plitz è tanta ed è bella tutta. Estrae con spiazzante limpidezza, dalle riviste femminili, la miriade di consigli per mantenersi sane e soprattutto magre: c’è la dieta del mandarino, quella dello champagne, del panino, del gamberetto, quella tutta verde e quella arancione. Ci sono i dieci motivi per dimagrire, ma Winnie ci vuole raccontare invece i motivi per piacersi così, con tutti i propri chili. Le donne africane si schiariscono la pelle con prodotti tossici, le americane muoiono ogni anno a decine per interventi estetici rischiosi, le holliwoodiane si sbiancano l’ano per essere perfette anche lì. In Occidente, è la Barbie a dettare le leggi estetiche di ogni bambina: “La Barbie non ha pensieri, non ha umori, la Barbie non suda, la Barbie non ha i brufoli”. Una popolazione cresciuta sull’idea di una donna non pensante, solo da guardare, ridotta a un bel corpo possibilmente poco vestito.
Il fatto è che le donne sembrano essere perseguitate in ogni luogo e tempo dalle imposizioni di canoni estetici che le snaturano e sottraggono loro la propria femminilità reale, troppo potenzialmente eversiva per poter essere espansa liberamente senza che l’uomo ne sia minacciato.

Nonostante l’arguzia delle battute che costellano il testo e il piglio leggero della recitazione, complice l’accento marcatamente toscano, la Winnie/Guerrini affonda le mani nella critica sociale e mediatica e non si risparmia nell’enumerare i crudeli dati statistici sul business della bellezza.
E se la tematica è stata fin troppo banalizzata fino a perdere di vista la gravità delle ripercussioni che ha sulla donna e sulla società intera, l’attrice ci mostra un panorama che sembra il contraltare moderno e più civile della seicentesca caccia alle streghe. Chi erano in fondo le streghe? Nella maggioranza dei casi donne sole, non soggette all’autorità di un uomo, anticonvenzionali e libere dalle dottrine religiose. Già per questo, terrificanti e quindi tacciate di devianza morale o sessuale per una femminilità sovversiva da neutralizzare.
Considerazioni, queste, che scaturiscono tra una risata e l’altra, perchè il testo si guarda bene da ogni moralizzazione preferendo mescolare spunti di riflessione tra parole raccontate o gridate, cantate o sussurrate, come in uno zapping esilarante e un po’ trash.
I quadri scenici sono accostati in modo analogico e spesso per contrasto: le canzoni pop si alternano ai dati statistici, i racconti autobiografici all’invenzione pura, l’ironia e il gioco alla critica pungente e alle ponderate considerazioni politiche.
A fine spettacolo, ogni sera era previsto un talk show in cui dibattere sul tema con ospiti quali Martina Liverani, Oliviero Ponte di Pino, Lorella Zanardo, Cristina Sivieri Tagliabue, Sara Viola, Mary Garrett.
Elena Guerrini, che ha recentemente pubblicato il romanzo Bella tutta! I miei grassi giorni felici nato proprio dall’omonima pièce, è qui in veste di attrice e drammaturga, per una messa in scena sovversiva e liberatoria sulla diversità e sul coraggio di amare sé stessi, liberandosi dall’alienazione estetico compulsava.  Perché, come ricorda lo spettacolo citando Naomi Wait: “La dieta è il più potente sedativo politico della storia delle donne. Una popolazione con una tale tranquilla ossessione è una popolazione facilmente manipolabile”.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Sala Fontana
via Boltraffio 21 – Milano
fino a venerdì 23 novembre
orari: da martedì al sabato ore 20:30, domenica ore 16:00

Bella tutta! I miei grassi giorni felici
di e con Elena Guerrini
ideazione, drammaturgia e interpretazione Elena Guerrini
scenografia Martina Troiano
costumi Agnes Esenzyi – Esuberanda Orbetello
organizzazione Eugenio Maria Longo
regia Andrea Virgilio Franceschi
produzione Associazione Culturale Creature Creative e Compagnia Elena Guerrini