Gioco di squadra

In scena al Teatro Morlacchi di Perugia, Bisbetica da La Bisbetica domata di Shakespeare, un’originale rilettura in due atti a firma della regista Cristina Pezzoli.

«Il pubblico deve sapere che la Bisbetica è teatro nel teatro» afferma il caposcena della compagnia che si appresta a rappresentare l’opera di William Shakespeare. La situazione con cui si apre questa personale rilettura de la Bisbetica può ricordare quella di Sei Personaggi in cerca d’autore di Pirandello, con un palcoscenico in corso di allestimento. Gli attori stanno aspettando Caterina, il capocomico, per decidere tutti insieme come rappresentare la Bisbetica. A due settimane dalla prima la compagnia si è ritrovata senza un regista. Come ipotizzano gli stessi protagonisti, ciò è dovuto alla presenza di soli nove attori che dovranno rappresentare ben trentaquattro personaggi, motivo per il quale il produttore ha promosso Teresa, da sarta ad attrice.

Gli attori, che in questa fase discutono sul come fare questa rappresentazione, hanno la caratteristica di chiamarsi come i personaggi. Di essi, Caterina, in particolare, ha un comportamento supponente, appunto da bisbetica, verso gli altri e vuole sempre avere l’ultima parola. Mano a mano che la rappresentazione viene a delinearsi, il capocomico Caterina diviene sempre più accondiscendente verso le richieste degli attori che divengono suoi alleati per il successo dello spettacolo.

La nota vicenda narra di Petruccio, avventuriero di Verona, che sposa e sottomette l’intrattabile Caterina di Padova, attirato soprattutto dalla sua dote. Ma, come afferma Cristina Pezzoli nelle note di regia: «non mi interessava fare un allestimento femminista e trasformare Caterina in una specie di eroina martire vittima di un Petruccio mostruoso che la riduce all’obbedienza attraverso l’esercizio crudele e ottuso della violenza». Prevale in questa rappresentazione una connotazione da commedia in cui giocano un ruolo fondamentale i rapporti che vengono a generarsi tra gli attori durante le prove che ricalcano in maniera abbastanza netta le situazioni di Nel bel mezzo di un gelido inverno di Kenneth Branagh o Vania nella 42esima di Louis Malle, come tiene a precisare la stessa Pezzoli.

La trappola in cui lo spettacolo sarebbe potuto cadere è quella di reggersi sul la figura di Nancy Brilli, attrice famosa e affermata, per renderla protagonista assoluta della vicenda. Nelle intenzioni di Shakespeare c’è la volontà di rivalutare il ruolo della donna nella società, che in quell’epoca era ancora fortemente sottomessa all’uomo. È la figura di Petruccio, altresì, a essere enfatizzata in questa narrazione che, grazie al giuoco delle parti, trasforma gli attori in una squadra coesa.

In scena va una trasposizione moderna e attuale dell’opera in cui gli stessi attori, in maniera democratica, scelgono cosa rappresentare e come farlo. In tutto questo, l’impresario che deve finanziare lo spettacolo è ben lieto del taglio che è stato fatto di gran parte del prologo e di alcuni personaggi. Tale scelta permette al pubblico una visione più snella e briosa rispetto all’articolata struttura voluta da Shakespeare. La forte sintonia che si è instaurata fra questo gruppo di attori permette alcuni accorgimenti in chiave pop che si rivelano perfettamente calzanti ai fini della rappresentazione. Se tale simbiosi non fosse così netta, la canzone rap con cui il Petruccio si dichiara, piuttosto che la famosa Don’t Stop Me Now dei Queen o l’omaggio a Jesus Christ Superstar, potrebbero apparire estranee a questo progetto, mentre si rivelano una parte integrante in maniera quasi naturale.

La scommessa della Pezzoli è vinta, proprio come vinta sarà, nella vicenda narrata, quella di Petruccio, riuscendo a far apparire Caterina più democratica e fine nei modi della giovane sorella Bianca andata in sposa a Lucrezio.

Lo spettacolo è andato in scena:
Teatro Morlacchi
Piazza Morlacchi 13, Perugia

Bisbetica
La bisbetica domata di William Shakespeare messa alla prova
traduzione e drammaturgia Stefania Bertola
regia Cristina Pezzoli
scenografia Giacomo Andrico
costumi Nicoletta Ercole
realizzati dalla Sartoria Tirelli
luci Massimo Consoli
musiche Alessandro Nidi

personaggi e interpreti:
Caterina – Nancy Brilli
Petruccio – Matteo Cremon
Lucenzio – Stefano Annoni
Bianca – Brenda Lodigiani
Ortensio – Gennaro di Biase
Grumio – Igi Gianluigi Meggiorin
Tranio – Dario Merlini
Gremio – Federico Pacifici
Teresa e vedova – Anna Vinci
Dr Jolly – Valerio Santoro