La seconda puntata di Bizarra conferma il successo della saga e aggiunge al primo episodio ingredienti nuovi che ne rendono ancora più intenso il sapore.

Bizarra supera se stessa, nel senso letterale del termine. Nella seconda puntata l’opera scalpita, scalcia e incalza per uscire da sé, dal palcoscenico e dal mondo della finzione e introdursi, non autorizzata, in quello della verità vera.

Comincia con l’intervista di un finto Franco Quadri all’attore e regista Cristian Giammarini (lui verissimo) affiancato da Rita Sala, attrice del cast che qui impersona la sua omonima critica teatrale. Un espediente che subito trascina lo spettatore in una dimensione mediana tra platea e palco, dove ogni cosa è credibile e insieme impossibile, mentre gli attori approfittano per vivisezionare la prima puntata a colpi di fasulla semiotica della drammaturgia in cerca di significati reconditi.
Dopo questa introduzione, finzione nella finzione, parte lo spettacolo vero e proprio. Fin dalle prime scene la trama si rivela intricatissima: si presentano nuovi personaggi, emergono chiarimenti su alcuni fatti precedenti, sviluppi imprevisti su altri. Ma d’improvviso la scena si espande oltre il palco, si sentono voci e passi dal fondo della sala, e in un attimo il pubblico è dentro la finzione e recita lui pure. Huguito, il sindacalista collega di Velita (la sorella povera), intriso di odio di classe e votato all’eterna lotta contro i padroni, sta incitando la folla a boicottare il night club Sapucay, proprietà di Àlvaro Aluce, capo del mattatoio in cui Huguito lavora con gli altri operai poveri. Huguito distribuisce volantini di propaganda politica: lo fa veramente, e consegna alla prima fila del pubblico fogli su cui c’è scritto veramente di rifiutare le lusinghe del capitalismo in favore di un’arte proletaria e pulita. Davanti al palco, accanto al pubblico, stanno appostati Franco, Encina, Wilma e Genoveva, i poveri della saga, che sgranocchiano taralli mentre cercano di seguire il filo delle strambe parole di Huguito. Una folla reale, insomma, mista a quella recitata. Ma distinguere il confine tra una e l’altra è adesso impresa davvero ardua.
Quando tutti gli attori tornano in scena per lanciarsi in uno scatenato e improbabile ballo di gruppo, il pubblico può finalmente rilassarsi e tornare al suo ruolo principe, di spettatore passivo, pago del breve privilegio appena goduto.Lo spettacolo prosegue con ritmo serrato fino al finale, che arriva sempre troppo presto e lascia, come ogni soap opera che si rispetti, la curiosità quasi morbosa di sapere come andrà a finire.

Bizarra in pillole
Seconda puntata: Tra le felci

Yeni Venitez (Paola Michelini), delegata di quartiere, viene stuprata nei bassifondi mentre compila questionari sulle famiglie di residenti.
Àlvaro Aluce (Giorgio Sorrentino), proprietario del mattatoio e del night club Sapucay, vuole sgomberare certe zone dei quartieri poveri per farci passare un’autostrada. Con il pretesto di vendicare Yeni, chiede al Commissario Mayers (Gaspare Balsamo) di aiutarlo a liberarsi di quei poveri e in cambio gli regala quintali di carne.
Al mattatoio, Velita (Pepita Cianfoni) piange la morte di Campanita, la sua adorata vitellina, macellata per fornire carne al Commissario Mayers. In quel mentre incontra la pittrice Trisha (Rita Sala) che, affascinata da tale figura trasudante vita e amore, la porta a casa con sé per farle un ritratto.
Trisha vive a casa di Candela (Luisa Merloni). Lì Velita conosce la sorella e Sebastian (Paolo Civati), di cui si innamora a prima vista.
Velita e Candela si raccontano le loro condizioni di vita. Velita vorrebbe essere al suo posto per farsi amare da Sebastian, Candela vorrebbe invece saper apprezzare le piccole cose, almeno quelle, come mai è riuscita a fare finora. Per questo si fa indicare da Velita un indirizzo in cui alloggiare e fugge nei quartieri poveri.
Dubian (Alessandro Riceci), il fratello tossicodipendente di Candela, contatta i palestinesi per farsi vendere altra quantità di una misteriosa droga che si scioglie nell’alcol senza lasciare tracce. Per sfuggire alla polizia ha dovuto disfarsi di quella che aveva, gettandola nel profumo di sua sorella.

Alberto Macao (Andrea Alessandro la Bozzetta), ricchissimo imprenditore e socio di Àlvaro Aluce, investe nella produzione del profumo afrodisiaco di Candela. Quando scopre che il profumo ricreato in laboratorio non ha gli stessi effetti dell’originale, minaccia la madre di Candela, Felicia (Patrizia Romeo), di uccidere la figlia se non confesserà l’ingrediente segreto.

Lo spettacolo continua:
Angelo Mai

via delle Terme di Caracalla, 55a – Roma
fino a giovedì 23 dicembre
dal martedì al venerdì, ore 20.30
(durata 2 ore e mezza circa senza intervallo)

Bizarra, una saga argentina
di Rafael Spregelburd
traduzione Manuela Cherubini
regia Manuela Cherubini, Giorgina Pilozzi, Fabio Cherstich, Flaminia Caroli
direzione artistica Manuela Cherubini, Giorgina Pilozzi, Giorgio Barberio Corsetti
produzione Fattore K, Angelo Mai, Psicopompo Teatro con il sostegno di Rialtosantambrogio, Semintesta – Spazio Zip, Produzionepovera, I Generali
scene, costumi, visione Francesco Esposito
direzione tecnica, disegno luci e video Igor Renzetti
trucco Sara Cotichelli

cast degli eroi di Tra le felci, seconda puntata
Stefania Aluzzi, Gaspare Balsamo, Raimondo Brandi, Andrea Capaldi, Pepita Cianfoni, Paolo Civati, Sylvia de Fanti, Gianmarco di Lecce, Mary di Tommaso, Ferruccio Ferrante, Andrea Alessandro la Bozzetta, Elettra Mallaby, Andrea Martorano, Luisa Merloni, Paola Michelini, Fabio Pappacena, Raffaella Pontarelli, Laura Riccioli, Giorgina Pilozzi, Marco Quaglia, Alessandro Riceci, Patrizia Romeo, Pamela Sabatini, Simona Senzacqua, Giorgio Sorrentino, Serenella Tarsitano.
Ospiti: Daniele Russo, Fausto Paravidino, Cristian Giammarini.